Cronaca
Sequestro di beni mobili ed immobili per oltre un milione di euro a 60enne andriese
Operazione della DIA di Bari con il Commissariato di Andria e la Capitaneria di Porto di Trani
Andria - mercoledì 23 dicembre 2015
10.16
Beni mobili ed immobili per un valore complessivo di un milione e duecentomila euro sono stati sequestrati a Salvatore Di Gioia, 60enne originario di Andria, più volte finito in manette per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti compiuti in diverse regioni d'Italia. L'uomo è attualmente ai domiciliari. Il sequestro è stato compiuto dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Bari. I sigilli sono stati posti a una società che opera nel settore della costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto a Trani, un'attività commerciale ad Andria in via Regina Margherita in liquidazione, sei capannoni costruiti abusivamente e per i quali vi è anche un procedimento a proprio carico, un garage, a diversi appezzamenti di terreni che si trovano nei comuni di Trani ed Andria, a diverse quote societarie e conti correnti bancari, a una decina di auto e mezzi.
Le indagini condotte sul nucleo famigliare del 60enne hanno evidenziato una forte discrepanza tra i redditi dichiarati dal 60enne e il suo tenore di vita. Il sequestro dei beni è stato eseguito con l'ausilio degli agenti del commissariato di Andria e degli uomini della Capitaneria di porto di Trani. «In 20anni abbiamo scoperto come il soggetto ed il suo nucleo familiare abbiano speso 800mila euro in più rispetto ai redditi dichiarati. Anno per anno abbiamo verificato che i redditi dichiarati non erano idonei nemmeno a mantenere la famiglia». Le parole sono del Colonnello Leonardo Matera, Direttore della DIA di Bari che dice ancora: «Questa è un'operazione che ripristina la legalità perchè colpisce i beni che sono stati acquistati con il frutto di proventi illeciti, quindi sottraendoli alla collettività. Beni che attraverso questa procedura vengono restituiti ai cittadini».
A carico di Salvatore Di Gioia vi è un corollario di procedimenti penali tra cui accuse di contrabando, rapine al danno di Tir, furti e sequestro di persona. Due le condanne, invece, già passate in giudicato per riciclaggio e furto in abitazione, condanne emesse dal Tribunale di Napoli. Inoltre, lo stesso Di Gioia, sarebbe implicato in un noto furto ad un'azienda orafa di Arezzo compiuto nel 2012 e che avrebbe fruttato circa 3milioni di euro di lingotti d'oro. Ora tutto il patrimonio sequestrato è stato affidato ad un'amministratore giudiziario per consentire la continuità lavorativa dei dipendenti in particolare delle aziende e delle attività commerciali.
Le indagini condotte sul nucleo famigliare del 60enne hanno evidenziato una forte discrepanza tra i redditi dichiarati dal 60enne e il suo tenore di vita. Il sequestro dei beni è stato eseguito con l'ausilio degli agenti del commissariato di Andria e degli uomini della Capitaneria di porto di Trani. «In 20anni abbiamo scoperto come il soggetto ed il suo nucleo familiare abbiano speso 800mila euro in più rispetto ai redditi dichiarati. Anno per anno abbiamo verificato che i redditi dichiarati non erano idonei nemmeno a mantenere la famiglia». Le parole sono del Colonnello Leonardo Matera, Direttore della DIA di Bari che dice ancora: «Questa è un'operazione che ripristina la legalità perchè colpisce i beni che sono stati acquistati con il frutto di proventi illeciti, quindi sottraendoli alla collettività. Beni che attraverso questa procedura vengono restituiti ai cittadini».
A carico di Salvatore Di Gioia vi è un corollario di procedimenti penali tra cui accuse di contrabando, rapine al danno di Tir, furti e sequestro di persona. Due le condanne, invece, già passate in giudicato per riciclaggio e furto in abitazione, condanne emesse dal Tribunale di Napoli. Inoltre, lo stesso Di Gioia, sarebbe implicato in un noto furto ad un'azienda orafa di Arezzo compiuto nel 2012 e che avrebbe fruttato circa 3milioni di euro di lingotti d'oro. Ora tutto il patrimonio sequestrato è stato affidato ad un'amministratore giudiziario per consentire la continuità lavorativa dei dipendenti in particolare delle aziende e delle attività commerciali.