Pistillo: «Una risposta concreta», Giorgino: «Bella cooperazione», Leonetti: «Ora altri bandi»
Gioia, condivisione e speranza: questi i sentimenti alla base di una mattinata passata in una zona periferica della Città di Andria, dove ha ritrovato vita una palazzina confiscata ad una delle famiglie più importanti del crimine organizzato cittadino. Casa "Santa Croce", ubicata nell'omonima via alle spalle del Quartiere di San Valentino, sarà un centro di prima accoglienza per persone in condizioni di disagio economico e sociale, una palazzina di tre piani con uno spazio esterno, che dopo quattro anni di lavoro e circa un milione di euro di investimento (diviso tra fondi europei, Regione Puglia e Comune di Andria), avrà il compito di ospitare circa 30 persone. A piano terra vi è il soccorso sociale, la prima accoglienza, un centro di ascolto, un'aula multifunzione, gli uffici e l'occhio vigile; al primo piano, invece, cucina e sala pasti, con 5 stanze e annessi servizi; al secondo piano 4 mini appartamenti dotati di piano cottura ed una camera da letto con annessi servizi, sino a terminare al terzo piano con un mini appartamento ed una camera da letto. Lo spazio esterno, infine, sarà adibito allo svolgimento di attività ludiche ed aggregative.
Casa Santa Croce: una palazzina carica di speranza contro la criminalità
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