
Calcio
Virtus Andria, la replica al Molfetta: «Affermazioni infondate, mai avvenute azioni intimidatorie»
La società federiciana risponde al comunicato con il solo obiettivo di «apportare chiarezza e non alimentare alcun tipo di polemica»
Andria - venerdì 11 aprile 2025
18.54
La Polisportiva Virtus Andria, alla luce di quanto affermato in nota ufficiale dall'avv. Nicola Spadavecchia, presidente dell'ASD Virtus Molfetta, precisa quanto segue.
«Nessun tesserato (calciatori o dirigenti) della società andriese ha inviato messaggi vocali intimidatori all'avv. Spadavecchia, tantomeno l'invito al ritirare la squadra e l'utilizzo di parole violente. Dispiace constatare l'infondatezza di tali affermazioni che puntano il dito contro la Polisportiva Virtus Andria e i suoi tesserati. Inoltre la società andriese e il suo presidente Marian Gecaleanu prendono le distanze sulle affermazioni "resa dei conti" e "caccia all'uomo", un tentativo deliberato di raffigurare la società andriese con un profilo incline alla violenza e all'antisportività.
Da 15 anni la Polisportiva Virtus Andria è impegnata nella diffusione dei valori sportivi fondanti in ogni settore della sua attività: dal calcio giovanile alla prima squadra, passando per la scuola calcio negli oratori e le iniziative di carattere sociale. Per quanto l'agonismo in campo possa portare a volte ad affermazioni e atteggiamenti scomposti, per la Polisportiva Virtus Andria non può mancare, e mai mancherà, il rispetto e l'accoglienza per l'avversario. Due elementi alla base della sportività completamente dimenticati dalla società dell'avv. Spadavecchia in occasione nella semifinale di andata disputata al "Petrone" contro l'ASD Virtus Molfetta. Il gesto del "sedicente sostenitore molfettese", risultato poi un calciatore tesserato della stessa Virtus Molfetta che dalla tribuna "ha deliberatamente lanciato in campo una bottiglietta", che "incidentalmente, ha colpito un dirigente andriese", è stato l'apice di un pomeriggio vissuto dai tesserati andriesi in un clima ostile, inospitale e antisportivo sin dall'arrivo al campo di calciatori e staff. Un atteggiamento ben lontano dal mondo del calcio che già abbiamo sottolineato nel comunicato stampa post partita.
La decisione del giudice sportivo di sanzionare la Virtus Molfetta, pertanto, non ci è parsa "beffarda" bensì corretta. Non è corretto, invece, accusare una società (la nostra) di azioni intimidatorie e minacciose mai avvenute davvero, perdipiù per voce del presidente nonché avvocato Spadavecchia, utilizzando tali affermazioni false come pretesto per non prendere parte ad una partita ufficiale. Sembra assurdo dover replicare ad un comunicato stampa che lede l'immagine della Polisportiva Virtus Andria senza alcun fondamento nei fatti. La società andriese è sicura che l'avvocato saprà rispondere in federazione dove presto sarà invitato. A fronte di quanto sopra esposto, l'unico fine della Virtus Andria è apportare chiarezza e non alimentare alcun tipo di polemica con la Virtus Molfetta, con cui vantiamo un rapporto di stima reciproca.
L'obiettivo di tutti noi deve continuare ad essere quello di vedere gioire i nostri bambini nel correre e divertirsi dietro ad un pallone cercando, con l'aiuto dei genitori, supporters di far rispettare le regole che vengono imposte durante lo svolgimento del gioco più bello del mondo!»
«Nessun tesserato (calciatori o dirigenti) della società andriese ha inviato messaggi vocali intimidatori all'avv. Spadavecchia, tantomeno l'invito al ritirare la squadra e l'utilizzo di parole violente. Dispiace constatare l'infondatezza di tali affermazioni che puntano il dito contro la Polisportiva Virtus Andria e i suoi tesserati. Inoltre la società andriese e il suo presidente Marian Gecaleanu prendono le distanze sulle affermazioni "resa dei conti" e "caccia all'uomo", un tentativo deliberato di raffigurare la società andriese con un profilo incline alla violenza e all'antisportività.
Da 15 anni la Polisportiva Virtus Andria è impegnata nella diffusione dei valori sportivi fondanti in ogni settore della sua attività: dal calcio giovanile alla prima squadra, passando per la scuola calcio negli oratori e le iniziative di carattere sociale. Per quanto l'agonismo in campo possa portare a volte ad affermazioni e atteggiamenti scomposti, per la Polisportiva Virtus Andria non può mancare, e mai mancherà, il rispetto e l'accoglienza per l'avversario. Due elementi alla base della sportività completamente dimenticati dalla società dell'avv. Spadavecchia in occasione nella semifinale di andata disputata al "Petrone" contro l'ASD Virtus Molfetta. Il gesto del "sedicente sostenitore molfettese", risultato poi un calciatore tesserato della stessa Virtus Molfetta che dalla tribuna "ha deliberatamente lanciato in campo una bottiglietta", che "incidentalmente, ha colpito un dirigente andriese", è stato l'apice di un pomeriggio vissuto dai tesserati andriesi in un clima ostile, inospitale e antisportivo sin dall'arrivo al campo di calciatori e staff. Un atteggiamento ben lontano dal mondo del calcio che già abbiamo sottolineato nel comunicato stampa post partita.
La decisione del giudice sportivo di sanzionare la Virtus Molfetta, pertanto, non ci è parsa "beffarda" bensì corretta. Non è corretto, invece, accusare una società (la nostra) di azioni intimidatorie e minacciose mai avvenute davvero, perdipiù per voce del presidente nonché avvocato Spadavecchia, utilizzando tali affermazioni false come pretesto per non prendere parte ad una partita ufficiale. Sembra assurdo dover replicare ad un comunicato stampa che lede l'immagine della Polisportiva Virtus Andria senza alcun fondamento nei fatti. La società andriese è sicura che l'avvocato saprà rispondere in federazione dove presto sarà invitato. A fronte di quanto sopra esposto, l'unico fine della Virtus Andria è apportare chiarezza e non alimentare alcun tipo di polemica con la Virtus Molfetta, con cui vantiamo un rapporto di stima reciproca.
L'obiettivo di tutti noi deve continuare ad essere quello di vedere gioire i nostri bambini nel correre e divertirsi dietro ad un pallone cercando, con l'aiuto dei genitori, supporters di far rispettare le regole che vengono imposte durante lo svolgimento del gioco più bello del mondo!»