Arti Marziali
Taekwondo, ancora quarto posto per gli azzurri
Con la cerimonia di chiusura cala il sipario sulla kermesse sportiva
Andria - lunedì 12 settembre 2016
5.56
La domenica dei saluti e dei bilanci. Il giorno dell'arrivederci. Con la cerimonia di chiusura, che si è svolta questa sera al Palasport di Andria, è calato il sipario sui mondiali junior e veteran di taekwondo Itf. La quarta ed ultima giornata della rassegna iridata ha fatto registrare due beffardi quarti posti per gli azzurri, impegnati nelle prove a squadre del self defense junior (14-15). Sono arrivati ai piedi del podio, infatti, sia la formazione maschile, composta da Francesco Pio Tedeschi (eroe), Luca Di Tullio, Nicola Sisto e Nicolò Tancredi, che quella femminile, formata da Maddalena Mascolo (eroina), Antonio Pinto e Marco Vitobello.
Le due prove sono state entrambe vinte dalla Corea del Nord, la nazionale che ha primeggiato anche nel medagliere dei campionati mondiali andriesi. Amarezza a parte per il mancato podio, in ogni caso, vanno considerate molto positive le performance agonistiche delle due squadre azzurre. «I quarti posti ad un mondiale – ha spiegato Giuseppe Lanotte, commissario tecnico del Team Italia Taekwondo Itf – non sono purtroppo sufficienti per salire sul podio, ma rappresentano comunque dei piazzamenti estremamente prestigiosi. Io posso solo dire grazie ai ragazzi per l'impegno che ci hanno messo e per il modo in cui hanno onorato anche in queste due gare. L'età, d'altronde, è dalla loro parte e sono convinto che riusciranno ben presto a diventare grandissimi protagonisti della nostra disciplina».
L'esperienza iridata degli azzurri, in pratica, si è conclusa con un bottino di tre medaglie di bronzo, quelle conquistate nella giornata di venerdì da Valerio Rauseo, Michele Scagliozzi e Rosanna Delvecchio, tutte nel combattimento junior (14-15 anni). «Sei anni fa – ha sottolineato Giuseppe Lanotte – abbiamo chiuso l'europeo di Barletta senza una medaglia. Sei anni dopo ne abbiamo vinte tre ad un campionato del mondo. Significa che il nostro è un movimento in crescita e che in futuro ci regalerà tante altre soddisfazioni. E poi non dimentichiamoci che erano vent'anni che la nazionale italiana di taekwondo Itf non riusciva a salire sul podio di una rassegna iridata. Il lavoro, come ribadisco ogni giorno ai ragazzi, alla fine paga sempre. Il mondiale in generale? Il dominio della Corea del Nord non è certamente una sorpresa. Mi piace sottolineare, in ogni caso, le tante cose buone che hanno fatto gli atleti europei, in particolare russi, ucraini e cechi. Il Vecchio Continente si è comportato davvero in maniera egregia».
Le due prove sono state entrambe vinte dalla Corea del Nord, la nazionale che ha primeggiato anche nel medagliere dei campionati mondiali andriesi. Amarezza a parte per il mancato podio, in ogni caso, vanno considerate molto positive le performance agonistiche delle due squadre azzurre. «I quarti posti ad un mondiale – ha spiegato Giuseppe Lanotte, commissario tecnico del Team Italia Taekwondo Itf – non sono purtroppo sufficienti per salire sul podio, ma rappresentano comunque dei piazzamenti estremamente prestigiosi. Io posso solo dire grazie ai ragazzi per l'impegno che ci hanno messo e per il modo in cui hanno onorato anche in queste due gare. L'età, d'altronde, è dalla loro parte e sono convinto che riusciranno ben presto a diventare grandissimi protagonisti della nostra disciplina».
L'esperienza iridata degli azzurri, in pratica, si è conclusa con un bottino di tre medaglie di bronzo, quelle conquistate nella giornata di venerdì da Valerio Rauseo, Michele Scagliozzi e Rosanna Delvecchio, tutte nel combattimento junior (14-15 anni). «Sei anni fa – ha sottolineato Giuseppe Lanotte – abbiamo chiuso l'europeo di Barletta senza una medaglia. Sei anni dopo ne abbiamo vinte tre ad un campionato del mondo. Significa che il nostro è un movimento in crescita e che in futuro ci regalerà tante altre soddisfazioni. E poi non dimentichiamoci che erano vent'anni che la nazionale italiana di taekwondo Itf non riusciva a salire sul podio di una rassegna iridata. Il lavoro, come ribadisco ogni giorno ai ragazzi, alla fine paga sempre. Il mondiale in generale? Il dominio della Corea del Nord non è certamente una sorpresa. Mi piace sottolineare, in ogni caso, le tante cose buone che hanno fatto gli atleti europei, in particolare russi, ucraini e cechi. Il Vecchio Continente si è comportato davvero in maniera egregia».