Volley
Stefania Sansonna e Audax Volley: un punto di riferimento, un nuovo obiettivo
Stamane il Presidente della BAT Francesco Ventola ha premiato la pallavolista canosina, insieme all'Audax e al Volley Barletta e alla Diomede di Canosa
Andria - giovedì 23 maggio 2013
16.15
Ispirarsi a dei campioni, è un grande stimolo per qualsiasi atleta. Essere a contatto con loro però, è qualcosa di più forte che, a volte, può dare la carica giusta a perseverare e a raggiungere i propri sogni. Non sappiamo bene dove le ragazze dell'Audax potranno arrivare, ma di certo essere state a contatto con una delle più promettenti campionesse italiane, fresca di titolo nazionale e, soprattutto, figlia della nostra terra, avrà di certo contribuito ad accrescere una carica emotiva importante in vista del prossimo importantissimo campionato.
Stefania Sansonna non è più ufficialmente una forte pallavolista pugliese. Dopo l'emozionante giornata odierna, dopo la consegna della maglia della Nazionale in segno di riconoscimento da parte del Presidente della BAT nella Sala Consiliare in Provincia, Francesco Ventola, l'atleta canosina deve metabolizzare di essere diventata un esempio per tutti i giovani che sognano una carriera a livello professionistico in qualsiasi sport.
«Dobbiamo essere tutti orgogliosi di Stefania Sansonna, figlia della nostra terra, che ha toccato il tetto d'Italia portando in alto i nostri colori, il nostro calore, la nostra gente - ha affermato il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani Francesco Ventola - Ha lasciato giovanissima i suoi cari e la sua terra, e la vittoria dello Scudetto ha sicuramente ripagato tutti i suoi sacrifici. Siamo rimasti incollati davanti alla tv, abbiamo sofferto con lei e gioito per questo straordinario risultato di cui andremo sempre fieri».
Già, la famiglia. Allontanarsi da tutto ciò a cui si è legati affettivamente e andar via dal luogo in cui ti ha cresciuto sia umanamente che professionalmente è il sacrificio più doloroso da affrontare per un atleta. Ma farsi forza, essere determinati in tutto ciò che si fa e che si ama, alla fine aiuta a mettere da parte il dolore. Una sofferenza che poi, dopo anni e dopo uno Scudetto, viene completamente accantonata e messa da parte, per poi sfociare in una grande commozione quando al tuo ritorno non ci sono solo i tuoi familiari, ma anche l'abbraccio della tua stessa terra. A quel punto, all'aggettivo "grande" bisognerebbe eliminare l'accostamento al sostantivo "sacrificio" e aggiungere la parola giusta: "atleta".
«Siamo felici, è una giornata indimenticabile. Possiamo solo prendere esempio da un'atleta del genere» queste le parole di un'emozionata Simona Germoglio, capitano dell'Audax. Noi appassionati di sport, come suddetto, non possiamo sapere cosa il futuro riserverà alla squadra delle ragazze di Elisabetta Cestino. Una cosa però la sappiamo: dopo stamattina, le andriesine avranno un punto di riferimento in più a cui ispirarsi; un atleta nostrano da ammirare e cercare di eguagliare; e poi chissà, anche superare.
Stefania Sansonna non è più ufficialmente una forte pallavolista pugliese. Dopo l'emozionante giornata odierna, dopo la consegna della maglia della Nazionale in segno di riconoscimento da parte del Presidente della BAT nella Sala Consiliare in Provincia, Francesco Ventola, l'atleta canosina deve metabolizzare di essere diventata un esempio per tutti i giovani che sognano una carriera a livello professionistico in qualsiasi sport.
«Dobbiamo essere tutti orgogliosi di Stefania Sansonna, figlia della nostra terra, che ha toccato il tetto d'Italia portando in alto i nostri colori, il nostro calore, la nostra gente - ha affermato il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani Francesco Ventola - Ha lasciato giovanissima i suoi cari e la sua terra, e la vittoria dello Scudetto ha sicuramente ripagato tutti i suoi sacrifici. Siamo rimasti incollati davanti alla tv, abbiamo sofferto con lei e gioito per questo straordinario risultato di cui andremo sempre fieri».
Già, la famiglia. Allontanarsi da tutto ciò a cui si è legati affettivamente e andar via dal luogo in cui ti ha cresciuto sia umanamente che professionalmente è il sacrificio più doloroso da affrontare per un atleta. Ma farsi forza, essere determinati in tutto ciò che si fa e che si ama, alla fine aiuta a mettere da parte il dolore. Una sofferenza che poi, dopo anni e dopo uno Scudetto, viene completamente accantonata e messa da parte, per poi sfociare in una grande commozione quando al tuo ritorno non ci sono solo i tuoi familiari, ma anche l'abbraccio della tua stessa terra. A quel punto, all'aggettivo "grande" bisognerebbe eliminare l'accostamento al sostantivo "sacrificio" e aggiungere la parola giusta: "atleta".
«Siamo felici, è una giornata indimenticabile. Possiamo solo prendere esempio da un'atleta del genere» queste le parole di un'emozionata Simona Germoglio, capitano dell'Audax. Noi appassionati di sport, come suddetto, non possiamo sapere cosa il futuro riserverà alla squadra delle ragazze di Elisabetta Cestino. Una cosa però la sappiamo: dopo stamattina, le andriesine avranno un punto di riferimento in più a cui ispirarsi; un atleta nostrano da ammirare e cercare di eguagliare; e poi chissà, anche superare.