Arti Marziali
Mondiali Taekwondo, regista seleziona atleti per film
Ad Andria il canadese Saouli lavora per il lungometraggio che uscirà nel 2017
Andria - venerdì 9 settembre 2016
17.00
I mondiali di Andria sono una buona occasione per cercare attori del suo prossimo film dedicato interamente al taekwondo. Il 48enne regista canadese con esperienze ad Holiwood, Michael Saouli, ha origini italiane (bisnonni di Lucca) e il suo nuovo lavoro uscirà nelle sale americane ed europee nella prossima estate. Il lungometraggio avrà alla base una vera storia drammatica legata a due donne che praticano taekwondo.
«L'idea di fare un film nasce dal fatto che mancava un lungometraggio emblematico così come un attore rappresentativo di questa disciplina – dice Saouli - Le altre arti marziali hanno portato all'attenzione mondiale personaggi come Bruce Lee, Steven Seagal o Chuck Norris, tutti praticanti di discipline sportive grazie a cui sono diventati attori. Il mio lavoro ad Andria è proprio quello di selezionare atleti da portare sul set. Sarebbe più difficile il contrario, ovvero trovare attori in grado di praticare il taekwondo. E poi, un vero atleta può meglio rappresentare l'essenza di questo sport rispetto ad un attore».
Parla bene l'italiano il regista nato in Algeria da papà canadese e mamma belga, che ha praticato il taekwondo per vent'anni. E' già stato in Italia ma per la prima volta è in Puglia. «Ho unito il lavoro al piacere – dice Saouli – in giro per l'Europa ho visto tanta pubblicità e ho sentito parlare bene della Puglia. Ed eccomi qui. Mi aspettavo il sole, ma anche con la pioggia questo territorio resta incredibilmente affascinante: gente calorosa e accogliente, cibo fantastico e monumenti mozzafiato. Ringrazio il taekwondo e ad Andria per avermi fatto conoscere questa parte d'Italia».
Il regista si aggira nel palasport di viale Germania con la sua telecamera che aziona di continuo senza farsi notare. Ecco qualche anticipazione sul film, con lo sport in grado di unire ciò che la politica e la religione divide. «Non ho ancora pensato al titolo – conclude Saouli – ma sicuramente ci saranno due atlete protagoniste di una storia vera. Si parlerà di un incontro-scontro tra una atleta siriana musulmana e una ebrea. Qui ad Andria sto selezionando le due protagoniste e i tanti altri atleti che ruoteranno intorno a loro».
«L'idea di fare un film nasce dal fatto che mancava un lungometraggio emblematico così come un attore rappresentativo di questa disciplina – dice Saouli - Le altre arti marziali hanno portato all'attenzione mondiale personaggi come Bruce Lee, Steven Seagal o Chuck Norris, tutti praticanti di discipline sportive grazie a cui sono diventati attori. Il mio lavoro ad Andria è proprio quello di selezionare atleti da portare sul set. Sarebbe più difficile il contrario, ovvero trovare attori in grado di praticare il taekwondo. E poi, un vero atleta può meglio rappresentare l'essenza di questo sport rispetto ad un attore».
Parla bene l'italiano il regista nato in Algeria da papà canadese e mamma belga, che ha praticato il taekwondo per vent'anni. E' già stato in Italia ma per la prima volta è in Puglia. «Ho unito il lavoro al piacere – dice Saouli – in giro per l'Europa ho visto tanta pubblicità e ho sentito parlare bene della Puglia. Ed eccomi qui. Mi aspettavo il sole, ma anche con la pioggia questo territorio resta incredibilmente affascinante: gente calorosa e accogliente, cibo fantastico e monumenti mozzafiato. Ringrazio il taekwondo e ad Andria per avermi fatto conoscere questa parte d'Italia».
Il regista si aggira nel palasport di viale Germania con la sua telecamera che aziona di continuo senza farsi notare. Ecco qualche anticipazione sul film, con lo sport in grado di unire ciò che la politica e la religione divide. «Non ho ancora pensato al titolo – conclude Saouli – ma sicuramente ci saranno due atlete protagoniste di una storia vera. Si parlerà di un incontro-scontro tra una atleta siriana musulmana e una ebrea. Qui ad Andria sto selezionando le due protagoniste e i tanti altri atleti che ruoteranno intorno a loro».