Calcio
Il silenzio assordante dello Speaker del "Degli Ulivi"
Dopo oltre 20 anni la gara Andria - Gubbio senza la "voce" ufficiale dei match
Andria - martedì 7 maggio 2013
14.43
Che la situazione in casa Andria Calcio sia delle più delicate è ben chiaro a tutti quanti, ma resta davvero una grande sconfitta per tutti guardare un match del terzo campionato professionistico italiano senza la "voce" ufficiale dello Stadio "Degli Ulivi" che da due generazioni, ormai, segue con grande passione e dedizione le sorti della squadra della propria città. Domenica il problema è stato nell'amplificazione audio: l'azienda che forniva questo servizio ha arretrati da più o meno due stagioni con la società di contrada Barbadangelo ed è diventato impossibile immaginare di proseguire, nonostante la passione, la collaborazione.
Così la scelta ovvia di spegnere le casse e lasciare senza amplificazione i 1.500 spettatori dell'incontro di domenica scorsa tra Andria e Gubbio. La gara ha sancito i play-out per la squadra di Vincenzo Cosco che disputeranno i due match di spareggio sicuramente contro i "cugini" del Barletta per una sfida che sarà avvincente e durissima dal punto di vista sportivo. La "voce" del Degli Ulivi è rimasta in silenzio e certo può non essere una priorità in questo momento di difficoltà, ma resta una segnale forte di quanto la società, ormai ridotta al lumicino e gestita con dedizione dai pochissimi collaboratori rimasti, stia navigando a vista verso una ingloriosa conclusione di stagione. Dopo oltre 20 anni non c'è più "voce".
Così la scelta ovvia di spegnere le casse e lasciare senza amplificazione i 1.500 spettatori dell'incontro di domenica scorsa tra Andria e Gubbio. La gara ha sancito i play-out per la squadra di Vincenzo Cosco che disputeranno i due match di spareggio sicuramente contro i "cugini" del Barletta per una sfida che sarà avvincente e durissima dal punto di vista sportivo. La "voce" del Degli Ulivi è rimasta in silenzio e certo può non essere una priorità in questo momento di difficoltà, ma resta una segnale forte di quanto la società, ormai ridotta al lumicino e gestita con dedizione dai pochissimi collaboratori rimasti, stia navigando a vista verso una ingloriosa conclusione di stagione. Dopo oltre 20 anni non c'è più "voce".