Calcio
Gruppi Curva Nord: «Vittime di ordinanze volte a far morire la vera essenza del calcio»
Annullata la coreografia preventivata per domenica
Andria - venerdì 21 marzo 2014
13.29
Gli ultras andriesi non ci stanno! Troppi i divieti di trasferta che caratterizzano il campionato di Eccellenza pugliese specialmente negli ultimi tempi: «Nelle ultime settimane - si legge in un comunicato congiunto dei gruppi organizzati - ci troviamo ad essere vittime di assurde e pretestuose ordinanze volte solo ed esclusivamente a far morire la vera essenza del calcio».
In particolare i tifosi speravano, dopo il fallimento dell'Andria Bat, di poter rivivere nella massima categoria dilettantistica regionale la vera essenza del calcio tramandata dai propri genitori seguendo ed incitando la neonata Fidelis Andria in ogni città. Invece, per via delle restrizioni dei Prefetti, lo spettacolo creato dalle opposte fazione che solitamente si dovrebbe vedere sta pian piano svanendo.
Dunque, visto e considerato il divieto imposto per lo scontro di domenica ai tifosi ospiti, i gruppi Ultras della Nord di Andria in occasione di Fidelis Andria – Casarano «ritengono sia opportuno annullare la messa in atto della coreografia» preventivata in occasione di tale incontro. «Il calcio dei divieti - conclude la nota - non merita il nostro spettacolo».
In particolare i tifosi speravano, dopo il fallimento dell'Andria Bat, di poter rivivere nella massima categoria dilettantistica regionale la vera essenza del calcio tramandata dai propri genitori seguendo ed incitando la neonata Fidelis Andria in ogni città. Invece, per via delle restrizioni dei Prefetti, lo spettacolo creato dalle opposte fazione che solitamente si dovrebbe vedere sta pian piano svanendo.
Dunque, visto e considerato il divieto imposto per lo scontro di domenica ai tifosi ospiti, i gruppi Ultras della Nord di Andria in occasione di Fidelis Andria – Casarano «ritengono sia opportuno annullare la messa in atto della coreografia» preventivata in occasione di tale incontro. «Il calcio dei divieti - conclude la nota - non merita il nostro spettacolo».