Calcio
Fidelis Andria, futuro in due settimane tra iscrizione alla D e trattative per la cessione delle quote
A Palazzo di Città si è svolta una conferenza stampa alla presenza del sindaco per tracciare un quadro sulla situazione attuale
Andria - venerdì 30 giugno 2023
12.02
Due settimane per avere certezze sul futuro del calcio andriese e iscrivere la squadra al campionato di Serie D, con scadenza il 14 luglio. Qual è la situazione in casa Fidelis Andria a due mesi dalla retrocessione? Se n'è parlato in una conferenza stampa nella Sala Giunta a Palazzo di Città con la sindaca Giovanna Bruno, il presidente del club biancazzurro Aldo Roselli e l'amministratore delegato Pietro Lamorte.
«Come amministrazione non siamo mai stati fermi per quanto riguarda la Fidelis - ha spiegato la sindaca - e ci siamo spinti a fare scelte che hanno portato la squadra a militare in una categoria superiore. In queste settimane ci sono state alcune trattative e abbiamo cercato di capire se attorno alla città di Andria si potesse muovere qualcosa a livello di interesse. Ribadisco ancora una volta che il titolo della Fidelis non si svende e non si assegna al primo avventuriero, il sindaco non lo permetterà. Inoltre mi appello nuovamente agli imprenditori del territorio: questa partita deve giocarsi in casa».
Sia a campionato in corso che dopo la fine della stagione Pietro Lamorte ha curato la ricerca di imprenditori, soprattutto locali, che potessero sposare la causa della Fidelis: «Il 23 aprile abbiamo perso la categoria dopo una rincorsa esaltante che ha riacceso l'entusiasmo dei tifosi e alcune trattative prima della fine del campionato. Ho avuto diverse interlocuzioni, alcune con il sostegno del sindaco e altre sono state curate dal presidente Roselli. L'obiettivo comune era verificare se ci fosse la possibilità di un passaggio di consegne, e permettere all'imprenditoria del territorio di mettere dentro forze fresche e nuove finanze. La situazione finanziaria si è complicata nel momento in cui abbiamo perso la categoria: se l'avessimo conservata saremmo rimasti nella media della debitoria in Serie C, anzi saremmo stati meglio di altre squadre. Il sottoscritto ha chiesto ai soci uno sforzo ulteriore per sanare questa debitoria. In questo momento riuscire a fare l'iscrizione sarebbe un grande passo, spero che il territorio possa compattarsi e avere a cuore il futuro del calcio andriese».
Dopo circa sei mesi dall'ultima conferenza stampa è tornato a parlare il presidente Aldo Roselli: «L'epilogo della scorsa stagione è una batosta per la città, i tifosi e anche per me: dopo tanti investimenti non è difficile immaginare il mio stato d'animo. La responsabilità della retrocessione è mia. Come tutti sanno per cinque mesi sono stato squalificato: non sono mai scomparso, ho sempre sofferto durante le partite della squadra viste nel mio studio. Oltre alla squalifica e una contestazione legittima, sono avvenute due situazioni di cessione di quote che sembravano indirizzate verso un esito positivo. Una in particolare è quella riguarda Nathan Crockett, con il quale era stato sottoscritto un agreement grazie al quale credevo di aver dato un futuro solido alla Fidelis. E infatti, alla fine della stagione, Crockett avrebbe dovuto acquisire tutte le quote della società: purtroppo il suo investimento in Belgio non è stato positivo e le cose sono cambiate. E arriviamo alla questione stipendi: Ai calciatori è stato chiesto di rinunciare al 30% delle spettanze rimanenti, fermo restando che, come da contratto avevano tutti i diritti per ricevere le somme che spettavano loro. Dal momento che la responsabilità della retrocessione non è interamente della società, ho chiesto ai calciatori con maggiore esperienza di trasferire al resto della squadra un senso di responsabilità. Purtroppo l'esito non è stato positivo: alla fine abbiamo raggiunto accordi con alcuni tesserati, altri hanno rifiutato».
Al momento non ci sono certezze, ma per la partecipazione della Fidelis al prossimo campionato di Serie D (per la quale servono 19mila euro a cui vanno aggiunti 31mila euro di fidejussione), il presidente Roselli ha chiarito: "Io farò di tutto per dare un contributo all'iscrizione, ma confermo il mio disimpegno. C'è interesse da parte di un imprenditore (non pugliese) con cui ho avuto contatti attraverso alcuni advisor di Andria: oggi scadono le 48 ore che mi sono state chieste per prendere una decisione. Spero che questa trattativa possa arrivare in porto, ma se non dovesse andare per il verso giusto farò di tutto per iscrivere la squadra al campionato di Serie D insieme a Catapano e a Lamorte, inoltre chiederò una mano anche al sindaco».
«Come amministrazione non siamo mai stati fermi per quanto riguarda la Fidelis - ha spiegato la sindaca - e ci siamo spinti a fare scelte che hanno portato la squadra a militare in una categoria superiore. In queste settimane ci sono state alcune trattative e abbiamo cercato di capire se attorno alla città di Andria si potesse muovere qualcosa a livello di interesse. Ribadisco ancora una volta che il titolo della Fidelis non si svende e non si assegna al primo avventuriero, il sindaco non lo permetterà. Inoltre mi appello nuovamente agli imprenditori del territorio: questa partita deve giocarsi in casa».
Sia a campionato in corso che dopo la fine della stagione Pietro Lamorte ha curato la ricerca di imprenditori, soprattutto locali, che potessero sposare la causa della Fidelis: «Il 23 aprile abbiamo perso la categoria dopo una rincorsa esaltante che ha riacceso l'entusiasmo dei tifosi e alcune trattative prima della fine del campionato. Ho avuto diverse interlocuzioni, alcune con il sostegno del sindaco e altre sono state curate dal presidente Roselli. L'obiettivo comune era verificare se ci fosse la possibilità di un passaggio di consegne, e permettere all'imprenditoria del territorio di mettere dentro forze fresche e nuove finanze. La situazione finanziaria si è complicata nel momento in cui abbiamo perso la categoria: se l'avessimo conservata saremmo rimasti nella media della debitoria in Serie C, anzi saremmo stati meglio di altre squadre. Il sottoscritto ha chiesto ai soci uno sforzo ulteriore per sanare questa debitoria. In questo momento riuscire a fare l'iscrizione sarebbe un grande passo, spero che il territorio possa compattarsi e avere a cuore il futuro del calcio andriese».
Dopo circa sei mesi dall'ultima conferenza stampa è tornato a parlare il presidente Aldo Roselli: «L'epilogo della scorsa stagione è una batosta per la città, i tifosi e anche per me: dopo tanti investimenti non è difficile immaginare il mio stato d'animo. La responsabilità della retrocessione è mia. Come tutti sanno per cinque mesi sono stato squalificato: non sono mai scomparso, ho sempre sofferto durante le partite della squadra viste nel mio studio. Oltre alla squalifica e una contestazione legittima, sono avvenute due situazioni di cessione di quote che sembravano indirizzate verso un esito positivo. Una in particolare è quella riguarda Nathan Crockett, con il quale era stato sottoscritto un agreement grazie al quale credevo di aver dato un futuro solido alla Fidelis. E infatti, alla fine della stagione, Crockett avrebbe dovuto acquisire tutte le quote della società: purtroppo il suo investimento in Belgio non è stato positivo e le cose sono cambiate. E arriviamo alla questione stipendi: Ai calciatori è stato chiesto di rinunciare al 30% delle spettanze rimanenti, fermo restando che, come da contratto avevano tutti i diritti per ricevere le somme che spettavano loro. Dal momento che la responsabilità della retrocessione non è interamente della società, ho chiesto ai calciatori con maggiore esperienza di trasferire al resto della squadra un senso di responsabilità. Purtroppo l'esito non è stato positivo: alla fine abbiamo raggiunto accordi con alcuni tesserati, altri hanno rifiutato».
Al momento non ci sono certezze, ma per la partecipazione della Fidelis al prossimo campionato di Serie D (per la quale servono 19mila euro a cui vanno aggiunti 31mila euro di fidejussione), il presidente Roselli ha chiarito: "Io farò di tutto per dare un contributo all'iscrizione, ma confermo il mio disimpegno. C'è interesse da parte di un imprenditore (non pugliese) con cui ho avuto contatti attraverso alcuni advisor di Andria: oggi scadono le 48 ore che mi sono state chieste per prendere una decisione. Spero che questa trattativa possa arrivare in porto, ma se non dovesse andare per il verso giusto farò di tutto per iscrivere la squadra al campionato di Serie D insieme a Catapano e a Lamorte, inoltre chiederò una mano anche al sindaco».