Calcio
E' Borini il matador italiano dell'Under 21: Germania ko al Degli Ulivi
L'Italia di Mangia batte i pari età tedeschi con una cornice di pubblico di quasi 6.000 persone. Terreno di gioco pessimo
Andria - giovedì 7 febbraio 2013
14.23
I continui tocchi del talento napoletano Insigne, la fisicità ed il gioco palla a terra dei tedeschi, uno stadio arricchito da quasi 6.000 presenze, un gol che decide il match e che è il succo del gioco del calcio: è il riassunto di una serata vissuta nello Stadio Degli Ulivi che ha ospitato la Nazionale Under 21 guidata in panchina da Mangia, ex tecnico del Palermo. Il gol è di Fabio Borini, emigrato quest'anno in Inghilterra ma già protagonista con la «Giovanile» italiana con il quarto gol della sua carriera azzurra. L'assist è, neanche a dirlo di Lorenzo Insigne, talento napoletano dal futuro assicurato e dai numeri davvero importanti. Il minuto è il 14' della ripresa e la Germania va ko dopo un'ottima prestazione sopratutto nella prima frazione di gioco.
Le note belle, tuttavia, sono censurate da un terreno di gioco a dir poco imbarazzante: del manto erboso del Degli Ulivi ormai c'è solo qualche traccia con piccolissimi pezzi rizollati in questi venti giorni di pre-Italia, e tanta sabbia sparsa per cercare di rendere meno duro un campo ampiamente al di sotto degli standard internazionali. Lo stesso problema si ripresenta da almeno due anni, tale che anche le partite interne dell'Andria Calcio sono una lotta impari con rimbalzi sballati e rischio infortuni altissimo. Nonostante questo la gara è stata sin da subito combattuta e ben giocata: un tempo per parte tra Italia e Germania per questa amichevole di lusso e con la consapevolezza che anche i tedeschi possono contare su di un futuro roseo. I padroni di casa con il 4-3-3 ed un trio d'attacco di alta levatura come Insigne-Immobile-Borini. A centrocampo spazio alla verve di Rossi centrale e Crimi-Sansone a completare il trio. In difesa ampio spazio a Bardi in porta con Donati e Biraghi sulle ali e Bianchetti e capitan Caldirola al centro. La Germania di Adrion, invece, opta per un 4-1-3-2 con Vogt a creare un muro davanti alla difesa. Ottima la sua prova come quella di Polter in fase offensiva assieme a Esswein impreciso solo nelle conclusioni finali, ma abile a creare spazi ed occasioni.
Pronti via e dopo una primissima fase di studio al 10' è già Germania con Polter fermato da un intervento provvidenziale di Bardi in disparata uscita in piena area di rigore. Quattro minuti ed è la volta del terzino destro Jung abile a calciare potente dal limite ma la palla è out. Al 18' il primo squillo italiano: Insigne fa tutto da solo, si libera bene e dai 25 metri calcia potente leggermente decentrato a destra, ma la sfera è out di poco. Al 27' sono nuovamente gli ospiti a rendersi pericolosi con Esswein con un tiro dal limite out di poco. La Germania resta padrona del terreno di gioco: buoni gli scambi palla a terra in velocità ed ottima intesa tra i reparti per una squadra corta e sempre in vantaggio numerico al centro del campo. L'Italia soffre in zona mediana ed i tre d'attacco sembrano scollati tra loro. Ed al 40' è ancora Germania vicinissima al vantaggio: azione in velocità con Bianchetti abile a salvare tutto in recupero su Esswein ad un passo dalla porta di Bardi. Due soli minuti e l'Italia suona la carica con il talento di Insigne: prima una punizione dal limite dell'area di rigore e la palla alta di un soffio sulla porta difesa da Leno, poi allo scadere un'azione in velocità iniziata dallo stesso Insigne sulla sinistra porta al tiro Borini murato da Leno bravissimo in uscita.
Il riposo ricarica le batterie italiane e consente alla Germania ben quattro cambi: e l'inizio è subito di marca azzurra con il gol del vantaggio al 14' dopo una splendida azione iniziata da Immobile, imbastita da Insigne e finalizzata da Borini. Il vantaggio manda in tilt la Germania che tranne due conclusioni, la prima al 23' di Leitner e la seconda di testa al 27' di Sorg, non combina più nulla. Per l'Italia, invece, tanti applausi e l'ingresso, tra gli altri, di Paloschi e Saponara in grado di illuminare il gioco in più circostanze come al 28' ed al 33'. Alla fine tanti applausi, tanti abbracci, una splendida cornice di pubblico ed il rammarico per un terreno di gioco decisamente non all'altezza della situazione.
Le note belle, tuttavia, sono censurate da un terreno di gioco a dir poco imbarazzante: del manto erboso del Degli Ulivi ormai c'è solo qualche traccia con piccolissimi pezzi rizollati in questi venti giorni di pre-Italia, e tanta sabbia sparsa per cercare di rendere meno duro un campo ampiamente al di sotto degli standard internazionali. Lo stesso problema si ripresenta da almeno due anni, tale che anche le partite interne dell'Andria Calcio sono una lotta impari con rimbalzi sballati e rischio infortuni altissimo. Nonostante questo la gara è stata sin da subito combattuta e ben giocata: un tempo per parte tra Italia e Germania per questa amichevole di lusso e con la consapevolezza che anche i tedeschi possono contare su di un futuro roseo. I padroni di casa con il 4-3-3 ed un trio d'attacco di alta levatura come Insigne-Immobile-Borini. A centrocampo spazio alla verve di Rossi centrale e Crimi-Sansone a completare il trio. In difesa ampio spazio a Bardi in porta con Donati e Biraghi sulle ali e Bianchetti e capitan Caldirola al centro. La Germania di Adrion, invece, opta per un 4-1-3-2 con Vogt a creare un muro davanti alla difesa. Ottima la sua prova come quella di Polter in fase offensiva assieme a Esswein impreciso solo nelle conclusioni finali, ma abile a creare spazi ed occasioni.
Pronti via e dopo una primissima fase di studio al 10' è già Germania con Polter fermato da un intervento provvidenziale di Bardi in disparata uscita in piena area di rigore. Quattro minuti ed è la volta del terzino destro Jung abile a calciare potente dal limite ma la palla è out. Al 18' il primo squillo italiano: Insigne fa tutto da solo, si libera bene e dai 25 metri calcia potente leggermente decentrato a destra, ma la sfera è out di poco. Al 27' sono nuovamente gli ospiti a rendersi pericolosi con Esswein con un tiro dal limite out di poco. La Germania resta padrona del terreno di gioco: buoni gli scambi palla a terra in velocità ed ottima intesa tra i reparti per una squadra corta e sempre in vantaggio numerico al centro del campo. L'Italia soffre in zona mediana ed i tre d'attacco sembrano scollati tra loro. Ed al 40' è ancora Germania vicinissima al vantaggio: azione in velocità con Bianchetti abile a salvare tutto in recupero su Esswein ad un passo dalla porta di Bardi. Due soli minuti e l'Italia suona la carica con il talento di Insigne: prima una punizione dal limite dell'area di rigore e la palla alta di un soffio sulla porta difesa da Leno, poi allo scadere un'azione in velocità iniziata dallo stesso Insigne sulla sinistra porta al tiro Borini murato da Leno bravissimo in uscita.
Il riposo ricarica le batterie italiane e consente alla Germania ben quattro cambi: e l'inizio è subito di marca azzurra con il gol del vantaggio al 14' dopo una splendida azione iniziata da Immobile, imbastita da Insigne e finalizzata da Borini. Il vantaggio manda in tilt la Germania che tranne due conclusioni, la prima al 23' di Leitner e la seconda di testa al 27' di Sorg, non combina più nulla. Per l'Italia, invece, tanti applausi e l'ingresso, tra gli altri, di Paloschi e Saponara in grado di illuminare il gioco in più circostanze come al 28' ed al 33'. Alla fine tanti applausi, tanti abbracci, una splendida cornice di pubblico ed il rammarico per un terreno di gioco decisamente non all'altezza della situazione.