Basket
BNB, ecco chi è Mike DiNunno
Nome e cognome baresi, ma nativo di Chicago:«Il destino ha deciso che io sia qui»
Andria - venerdì 31 gennaio 2014
12.46
Per un italo-americano ma di origini baresi il passaggio da Chicago al Territorio del Nord Barese può essere meno traumatico. Michele Di Nunno (in arte Mike) lo ha dimostrato domenica alla sua prima in canotta Torrevento: 16 punti in 21 minuti non sono bastati alla Bnb per strappare la vittoria alla capolista Agrigento, sufficienti per eleggerlo a nuovo beniamino dei tifosi "orange" e punto di riferimento per i nuovi compagni di squadra.
Andiamo, dunque, a conoscere più da vicino il colpo di mercato messo a segno dal presidente De Palma che ha seguito in prima persona l'operazione lampo orchestrata dal direttore sportivo Martinelli.
Guardia italo-americana (il suo papà è nativo di Carbonara di Bari) classe 1990, Di Nunno è stato strappato dal Torrevento alla A1 bulgara (Beroe Stara Zagora): 23.7 punti di media con high di 41 punti. Niente in confronto a quanto realizzato negli States con il record nazionale di punti realizzati in un solo match (118), spodestando così Wilt Chamberlain da questa speciale classifica. Ventitre anni, Mike ha appena chiuso l'esperienza in Ncaa con un biennio trascorso nel college di Eastern Kentucky. Nella prima stagione Di Nunno in 28 minuti di impiego medio ha viaggiato con il 50% dai due punti, 9.5 punti e 2.8 assist, sensibilmente ritoccate nella successiva annata chiusa con il 40% dai tre punti, 15.3 punti, 4.4 assist e 11.5 di valutazione in 35 minuti di utilizzo a partita.
«Il destino ha deciso che io sia qui.» Queste le prime parole di Michele Cristopher, in arte Mike, Di Nunno una volta atterrato all'aereoporto Karol Wojtyła di Palese. Il perché è presto detto: la terra di Bari (Carbonara) ha dato i natali a suo papà e la possibilità di conoscere la Puglia ha pesato parecchio nella sua scelta.
«Sono sincero, non sapevo molto della Bnb prima di arrivare qui ma la prima reazione quando ho saputo di venire a giocare in Italia è stata di grande euforia. Sono nella regione dove è nato mio padre, la terra che ha dato i natali alla mia famiglia e da dove proviene mio padre: sì, penso che è stato il destino a decidere che dovessi giocare in questo posto.»
«Non amo descrivermi – ammette il neo acquisto del Torrevento - preferisco siano gli altri a farlo ma penso di essere un buon giocatore, un buon tiratore e difensore. Se prediligo il ruolo di play o di guardia? Per me è lo stesso, sarà il coach a decidere dove giocherò. Quello che penso è che sia fondamentale aiutare la squadra e i compagni nei momenti di difficoltà, non mi tirerò indietro.»
«Perché il nove? Il numero nove, è il mio portafortuna. Da piccolo giocavo a baseball, il mio numero di maglia è sempre stato il nove anche in onore dei miei due idoli sportivi, Ted Williams e Tony Parker, entrambi giocano con il 9. Al liceo e al college ho dovuto rinunciare al mio numero, le regole lì proibiscono di avere numeri dispari. Però in compenso mi affidavo alla mia collana in cui è inciso il numero nove. Che dire, non vedo l'ora di cominciare a vincere con la "nove" orange.»
Cosa si aspetta Mike Di Nunno dal Torrevento? Easy.
"Mi aspetto di vincere, mi aspetto di far parte di una squadra che abbia voglia e cuore per vincere."
Tutto molto chiaro. Good luck, Mike! (Clicca qui per l'intervista video)
Andiamo, dunque, a conoscere più da vicino il colpo di mercato messo a segno dal presidente De Palma che ha seguito in prima persona l'operazione lampo orchestrata dal direttore sportivo Martinelli.
Guardia italo-americana (il suo papà è nativo di Carbonara di Bari) classe 1990, Di Nunno è stato strappato dal Torrevento alla A1 bulgara (Beroe Stara Zagora): 23.7 punti di media con high di 41 punti. Niente in confronto a quanto realizzato negli States con il record nazionale di punti realizzati in un solo match (118), spodestando così Wilt Chamberlain da questa speciale classifica. Ventitre anni, Mike ha appena chiuso l'esperienza in Ncaa con un biennio trascorso nel college di Eastern Kentucky. Nella prima stagione Di Nunno in 28 minuti di impiego medio ha viaggiato con il 50% dai due punti, 9.5 punti e 2.8 assist, sensibilmente ritoccate nella successiva annata chiusa con il 40% dai tre punti, 15.3 punti, 4.4 assist e 11.5 di valutazione in 35 minuti di utilizzo a partita.
«Il destino ha deciso che io sia qui.» Queste le prime parole di Michele Cristopher, in arte Mike, Di Nunno una volta atterrato all'aereoporto Karol Wojtyła di Palese. Il perché è presto detto: la terra di Bari (Carbonara) ha dato i natali a suo papà e la possibilità di conoscere la Puglia ha pesato parecchio nella sua scelta.
«Sono sincero, non sapevo molto della Bnb prima di arrivare qui ma la prima reazione quando ho saputo di venire a giocare in Italia è stata di grande euforia. Sono nella regione dove è nato mio padre, la terra che ha dato i natali alla mia famiglia e da dove proviene mio padre: sì, penso che è stato il destino a decidere che dovessi giocare in questo posto.»
«Non amo descrivermi – ammette il neo acquisto del Torrevento - preferisco siano gli altri a farlo ma penso di essere un buon giocatore, un buon tiratore e difensore. Se prediligo il ruolo di play o di guardia? Per me è lo stesso, sarà il coach a decidere dove giocherò. Quello che penso è che sia fondamentale aiutare la squadra e i compagni nei momenti di difficoltà, non mi tirerò indietro.»
«Perché il nove? Il numero nove, è il mio portafortuna. Da piccolo giocavo a baseball, il mio numero di maglia è sempre stato il nove anche in onore dei miei due idoli sportivi, Ted Williams e Tony Parker, entrambi giocano con il 9. Al liceo e al college ho dovuto rinunciare al mio numero, le regole lì proibiscono di avere numeri dispari. Però in compenso mi affidavo alla mia collana in cui è inciso il numero nove. Che dire, non vedo l'ora di cominciare a vincere con la "nove" orange.»
Cosa si aspetta Mike Di Nunno dal Torrevento? Easy.
"Mi aspetto di vincere, mi aspetto di far parte di una squadra che abbia voglia e cuore per vincere."
Tutto molto chiaro. Good luck, Mike! (Clicca qui per l'intervista video)