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Professioni sanitarie: Tecniche Audioprotesiche

Intervista ad un laureando iscritto all’Università di Bari

Uno fra i numerosi corsi di laurea afferenti a Medicina e Chirurgia è quello in Tecniche Audioprotesiche. Il corso, che consta di tre anni accademici, è a numero programmato e ogni anno ci sono a disposizione solo venti posti. Ma facciamo il punto della situazione. Piano di studi, tirocini formativi, opportunità lavorative. Chiediamolo ad un laureando barese.

Quali sono le materie di studio che più ti hanno affascinato o che credi propedeutiche per la tua futura professione? Nel piano di studi sono presenti tirocini formativi? In quali strutture?

«L'organizzazione del piano di studi prevede la presenza di diversi moduli che vengono scomposti in esami di credito inferiore, in modo tale da poter concentrare lo studio in tempi estremamente brevi (una settimana per la preparazione di un esame) e poter così conciliare gli orari di lezione con il notevole numero di ore di tirocinio annuale suddiviso nel corso degli anni tra ospedale e azienda (550 ore previste per il terzo anno). Tra le materie propedeutiche certamente il modulo di audioprotesi è risultato il più interessante per la professione, in particolar modo l'esame che verte sugli aspetti giuridici che mi ha dato delle linee guida su quelli che sono i rischi legali della mia attività; anche gli esami di Audiometria e Audiometria industriale sono stati molto formativi poiché hanno favorito l'approccio verso gli aspetti audiologici e mi hanno sensibilizzato verso l'importanza della prevenzione dei danni da rumore».

Valuta il tuo corso. Quali i pregi? Quali le criticità? Come consideri il rapporto studente-docente? Le aule e gli spazi adibiti al corso sono sufficientemente consoni?

«L'organizzazione per moduli è realmente un punto a favore perché permette anche agli studenti meno costanti di poter raggiungere risultati, favoriti dalla presenza di appelli ogni mese. Al di là della cattiva disorganizzazione, il piano di studi è stato sicuramente stilato da qualcuno che non aveva ben chiare le idee di cosa sia in realtà un audioprotesista. La mia futura figura professionale è un ibrido tra il tecnico e l'agente di commercio, ma il piano di studi, seppur contenga rudimenti di economia e gestione di azienda, non mi ha dato le basi per districarmi in tali ambiti. Il rapporto studente-docente è molto buono e si svolge prevalentemente via e-mail. Gli spazi non sono dei migliori e gli strumenti multimediali concessi sono obsoleti».

Perché hai scelto questo corso di studi? Sei soddisfatto? Quali sono gli sbocchi lavorativi post-laurea? E le specialistiche?

«Ho scelto questo corso di laurea per due ragioni: il mondo del lavoro non è ancora saturo di Tecnici Audioprotesisti dando così buone prospettive. Inoltre, è appagante lavorare dando una prospettiva di vita migliore a gente che ha ridotte capacità d'udito. Onestamente non sono molto soddisfatto della mia scelta: non mi sento affatto preparato a causa dell'attività di tirocinio, l'azienda non ha avuto l'interesse di formarmi in quanto loro possibile concorrente in affari. La specialistiche afferenti sono quelle in Tecniche Diagnostiche e Tecniche assistenziali».
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