Decervellamento
E se fossero i rituali a non convincerci più?
Breve riflessione sul senso del rito, tra passato e presente
martedì 25 dicembre 2012
10.54
Oggi è Natale! E qualcuno non sorriderà di buon gusto. Regali, sorrisi, pranzi, famiglia, auguri. In questi giorni sono troppi i gesti che si ripetono, tanti i rituali che si replicano. Scopriamo insieme la funzione e l'importanza dei rituali nel tempo e oggi. Il Natale potrebbe essere un esempio di rituale che oggi ha bisogno di essere rinnovato.
Un rituale serve per scandire il tempo, per rendere ogni giorno diverso dall'altro, il rito rassicura, aiuta a contenere l'ansia, un rito, anzi più riti sono necessari per crescere. I riti interrompono l'andamento quotidiano dell'esistenza, istituendo un momento comunicativo più intenso e ricco di significati per la comunità e l'individuo. Anticamente ci si affidava ai rituali nei momenti di cambiamento, per far fronte alla paura che di volta in volta indossava vesti nuove. Rituali di fertilità. Riti della guerra. Riti di passaggio.
E il Natale potrebbe essere un rituale? In passato, il Natale, si proponeva non solo nella pienezza della sua valenza religiosa, ma anche nella misura di un'occasione d'incontro fra tradizione e storia, fra usanze radicate e significative e gioia di riproporle e riviverle nel loro fascino ancora intatto. I biglietti di auguri da spedire, il muschio da raccogliere per il presepe, l'abete da procurare, le uova da conservare, i dolci da preparare in tempo. Per tante famiglie, allora, era il momento dell'incontro con i propri cari, con gli uomini, magari emigrati all'estero o al nord, che rientravano per il Natale.
E oggi cos'è per noi il Natale? Forse qualcuno inizia a definirli giorni senza senso e delle grandi mangiate. Allora non ci resta che iniziare a restituire significati a queste giornate e, perché no, anche iniziare a riconoscere l'origine delle nostre usanze. Cos'era anticamente il 25 dicembre? E la figura di Babbo Natale con l'usanza dei doni, quella dell'albero e del presepe? E oggi cosa potrebbe essere per noi il Natale? Pensiamoci e ripensiamo al ruolo del rito: Antoine de Saint-Exupéry nel suo Il piccolo principe, come nessuno, ha saputo descriverne l'importanza. E vi lascio con una citazione del libro citato.
«Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incominicerò ad agitarmi e a inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità!»
Un rituale serve per scandire il tempo, per rendere ogni giorno diverso dall'altro, il rito rassicura, aiuta a contenere l'ansia, un rito, anzi più riti sono necessari per crescere. I riti interrompono l'andamento quotidiano dell'esistenza, istituendo un momento comunicativo più intenso e ricco di significati per la comunità e l'individuo. Anticamente ci si affidava ai rituali nei momenti di cambiamento, per far fronte alla paura che di volta in volta indossava vesti nuove. Rituali di fertilità. Riti della guerra. Riti di passaggio.
E il Natale potrebbe essere un rituale? In passato, il Natale, si proponeva non solo nella pienezza della sua valenza religiosa, ma anche nella misura di un'occasione d'incontro fra tradizione e storia, fra usanze radicate e significative e gioia di riproporle e riviverle nel loro fascino ancora intatto. I biglietti di auguri da spedire, il muschio da raccogliere per il presepe, l'abete da procurare, le uova da conservare, i dolci da preparare in tempo. Per tante famiglie, allora, era il momento dell'incontro con i propri cari, con gli uomini, magari emigrati all'estero o al nord, che rientravano per il Natale.
E oggi cos'è per noi il Natale? Forse qualcuno inizia a definirli giorni senza senso e delle grandi mangiate. Allora non ci resta che iniziare a restituire significati a queste giornate e, perché no, anche iniziare a riconoscere l'origine delle nostre usanze. Cos'era anticamente il 25 dicembre? E la figura di Babbo Natale con l'usanza dei doni, quella dell'albero e del presepe? E oggi cosa potrebbe essere per noi il Natale? Pensiamoci e ripensiamo al ruolo del rito: Antoine de Saint-Exupéry nel suo Il piccolo principe, come nessuno, ha saputo descriverne l'importanza. E vi lascio con una citazione del libro citato.
«Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incominicerò ad agitarmi e a inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità!»