Il mio nome è Nessuno (prima parte)

Citando wikipedia «Fake è un termine inglese, che sta a significare falso, posticcio, contraffatto, alterato; nel gergo di Internet ed in particolare di comunità virtuali come newsgroup, forum o chat, un fake è un utente che falsifica in modo significativo la propria identità». Capite bene quali ambigui e terrificanti scenari si possano squarciare in un contesto libero ed aperto come la rete, dove non ci sono vincoli e norme che tengano, dove dietro ad un nickname si possa nascondere un perfetto sconosciuto, pronto a spammare e ad eccitare gli animi partecipando alle discussioni su temi politici, etici e sociali.

Sono diverse le scuole di pensiero che si schierano contro o a favore di queste malvagie creature. C'è chi incoraggia e garantisce la loro sopravvivenza, quasi come fossero una specie protetta in via d'estinzione, reputando erroneamente di ricavarne qualche beneficio. C'è chi, invece, li ripudia, li detesta ed intraprende un cammino mistico, quello stesso che li indirizza sul sentiero vendicativo della segnalazione FB. Da questa reazione impulsiva scaturisce la mannaia riparatrice dell'amministratore Zuckerberg, con conseguente blocco permanente del profilo, infine, oscuramento della pagina e tanti saluti ai suonatori.

Nascosto dietro una maschera anonima, il fake prova ad eludere quella gabbia di convenzioni e di vincoli comportamentali che imprigionano la stragrande maggioranza degli iscritti certificati. Si muove con disinvoltura e predilige le vittime più impulsive, quelle più inclìni alla collera e alla reazione più scomposta. L'infingardo si ritaglia una libertà di movimento veramente mostruosa, può incidere chirurgicamente e stabilire un piano di disturbo mirato a persone o gruppi, concepisce diabolicamente una strategia sui suoi perseguitati ed agisce con odiosa sfrontatezza. Accade, quindi, una vera e propria metamorfosi: chi si spaccia medico, chi analfabeta, chi religioso, chi politico, chi studente universitario, ma la sublimazione del fake si raggiunge con l'apoteosi dell'ermafroditismo, l'uomo si fa in parte donna, la donna si fa uomo, una completa falsificazione dei sessi.

Chi di voi maschietti non si è mai abbandonato in balìa di una foto di una timida e procace signorina ritratta con un'improponibile quinta di seno? Chi di voi non ha provato un sussulto d'orgoglio nel trovare tra le richieste d'amicizia un primo piano di fotomodelli/e che d'improvviso si accorgono delle nostre misere esistenze? È in questa mistificazione della realtà che nel prossimo articolo ci tufferemo, per ripescare dal passato e dal presente vecchie e nuove losche figure del gruppo Andriaspia, fake croce e delizia di amministratori decaduti, politici, assessori ed iscritti.

To be continued...