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Da Tucidide a Cristiano Militello

Via crucis di uno striscione


Quando il Direttore di Andriaspia decise di collaborare con il giornale Andriaviva per la rubrica settimanale del giovedì, certo non aveva prospettato di stilare gli Annales di Tacito né tantomeno le Opere e i Discorsi di Tucidide. Che si dovesse trovare, tuttavia, ad indossare i panni di Cristiano Militello, inviato speciale di Striscia la Notizia che insegue i famigerati striscioni dei tifosi, no, quello non lo avrebbe mai immaginato! Eppure, talvolta, la realtà supera la fantasia.

Alcuni post, ignorati e calpestati, cadono da subito nell'oblio più assoluto; quelli, invece, che suscitano più interesse e più polemiche si fissano come striscioni virtuali e non ne vogliono sapere di atterrare, anche dopo l'alternarsi di diverse lune. Questo è accaduto per una foto che ritraeva un patriottico striscione dei giovani (neanche tanto più giovanissimi) della Giovane Italia di Andria. Una scritta verde che riportava testualmente «riportiamo a casa i nostri marò», solidarizzando con i due marinai prigionieri in India in attesa di processo.

Voi vi chiederete quale il valore simbolico o il peso politico del messaggio? C'è stata una presa di coscienza dei nostri concittadini? É stato percepito dalla popolazione questo grido di dolore dei giovani Andriesi amplificato da un'azione così nobile e meritoria (a detta di alcuni), oppure da un gesto puramente autocelebrativo di un'associazione come tante altre in cerca di visibilità (a detta di altri)?

Personalmente non so dare una risposta, talune imprese vanno elaborate ed interpretate in un contesto storico differente. Certo è che possiamo asserire con moderata cautela che questa moda degli striscioni non avrà nessuna eco nei libri di storia contemporanea. Nel frattempo lo striscione, incustodito ed abbandonato al suo triste destino, così come spesso accade dopo la fine di un concerto o di una trasferta calcistica, non risparmiato neppure dalle alterazioni delle condizioni climatiche e da qualche balordo di passaggio, cade dai suoi sostegni precipitando rovinosamente sul pavimento di piazza Trieste e Trento. Infine, un segretario di partito (sempre lo stesso), chiede formalmente ai vigili urbani che fosse riposto dal centro del rondeau dal momento che erano scaduti i termini prestabiliti per l'esposizione.

Anche in questa occasione non sono mancate forti divisioni culturali e politiche, qualche spunto interessante di riflessione, qualche voce al di fuori dal coro, qualche mandata a quel paese, tutto nella norma insomma, fedeli allo statuto disciplinare di Andriaspia. Tanto vi dovevo...

Il Direttore.
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