Non perdiamoci di vista
Tutti in classe: accendiamo la luce
L’illuminazione durante i periodi di studio è fondamentale per il rendimento scolastico
giovedì 20 settembre 2018
12.35
Da qualche giorno la campanella è tornata a suonare per gli studenti di tutta Italia, le scuole sono state riaperte dopo la pausa estiva, le luci delle classi sono state riaccese… ed è proprio di luce e illuminazione, delle scuole e classi scolastiche (in generale di uffici e locali pubblici), che parleremo oggi.
Partendo dal presupposto che la visione dell'alunno o dello studente sia stata esaminata, e quando necessario corretta con occhiali o altri ausili, è importante che anche le condizioni in cui viene messo a svolgere il proprio compito siano adeguate; e a tal proposito rimando a un mio articolo di qualche mese fa "Bambini, visione e postura" in cui abbiamo parlato di come anche una postura scorretta, nei bambini, può portare ad avere disturbi visivi e difficoltà nell'apprendimento.
Tornando a parlare di illuminazione dei locali scolastici, abbiamo addirittura due norme UNI che si riferiscono ai criteri generali per l'illuminazione artificiale e naturale delle aule e degli altri locali scolastici: la UNI 10840 e la UNI EN 12464. I locali scolastici sono utilizzati prevalentemente durante le ore diurne, perciò le due norme forniscono le prescrizioni generali sia per l'illuminamento artificiale sia per l'illuminazione naturale; esse garantiscono condizioni che soddisfino il benessere e la sicurezza degli studenti e degli altri utenti della scuola. Queste norme prevedono che i requisiti illuminotecnici debbano soddisfare tre esigenze fondamentali:
Il comfort visivo, cioè la sensazione di benessere percepita;
La prestazione visiva, cioè la possibilità da parte degli studenti di svolgere le proprie attività anche in condizioni difficili e al lungo nel tempo;
La sicurezza, cioè la garanzia che l'illuminazione non incida negativamente sulle condizioni di sicurezza degli studenti.
La corretta illuminazione dei locali di studio e dei posti di lavoro è necessaria per consentire in modo agevole lo svolgimento delle mansioni in tutte le stagioni e in tutte le ore del giorno. L'illuminazione deve essere sempre adeguata qualitativamente al tipo di operazione eseguita. Un'illuminazione insufficiente o distribuita non correttamente, favorisce l'insorgenza di affaticamento visivo, l'assunzione di posture scorrette e la difficoltà di apprendimento o svolgimento dei compiti. In condizioni poco confortevoli i ragazzi che svolgono attività visive di lettura, potranno lamentare disagi o disturbi (mal di testa, bruciore agli occhi, lacrimazione...), e tenderanno ad avvicinarsi all'oggetto del loro impegno visivo, con conseguente assunzione di posture scorrette ed insorgenze di disturbi a carico sia del sistema visivo che dell'apparato osseomuscolare.
Per quanto riguarda la qualità della luce, le lampade consigliate devono emettere una luce il più possibile simile a quella naturale (bianca), per permettere una buona resa dei colori e del contrasto del testo.
La giusta postura e le condizioni di illuminazione dell'ambiente devono essere osservate anche durante i compiti a casa, e nei periodi ludici in cui venga richiesto uno sforzo visivo prolungato.
Partendo dal presupposto che la visione dell'alunno o dello studente sia stata esaminata, e quando necessario corretta con occhiali o altri ausili, è importante che anche le condizioni in cui viene messo a svolgere il proprio compito siano adeguate; e a tal proposito rimando a un mio articolo di qualche mese fa "Bambini, visione e postura" in cui abbiamo parlato di come anche una postura scorretta, nei bambini, può portare ad avere disturbi visivi e difficoltà nell'apprendimento.
Tornando a parlare di illuminazione dei locali scolastici, abbiamo addirittura due norme UNI che si riferiscono ai criteri generali per l'illuminazione artificiale e naturale delle aule e degli altri locali scolastici: la UNI 10840 e la UNI EN 12464. I locali scolastici sono utilizzati prevalentemente durante le ore diurne, perciò le due norme forniscono le prescrizioni generali sia per l'illuminamento artificiale sia per l'illuminazione naturale; esse garantiscono condizioni che soddisfino il benessere e la sicurezza degli studenti e degli altri utenti della scuola. Queste norme prevedono che i requisiti illuminotecnici debbano soddisfare tre esigenze fondamentali:
Il comfort visivo, cioè la sensazione di benessere percepita;
La prestazione visiva, cioè la possibilità da parte degli studenti di svolgere le proprie attività anche in condizioni difficili e al lungo nel tempo;
La sicurezza, cioè la garanzia che l'illuminazione non incida negativamente sulle condizioni di sicurezza degli studenti.
La corretta illuminazione dei locali di studio e dei posti di lavoro è necessaria per consentire in modo agevole lo svolgimento delle mansioni in tutte le stagioni e in tutte le ore del giorno. L'illuminazione deve essere sempre adeguata qualitativamente al tipo di operazione eseguita. Un'illuminazione insufficiente o distribuita non correttamente, favorisce l'insorgenza di affaticamento visivo, l'assunzione di posture scorrette e la difficoltà di apprendimento o svolgimento dei compiti. In condizioni poco confortevoli i ragazzi che svolgono attività visive di lettura, potranno lamentare disagi o disturbi (mal di testa, bruciore agli occhi, lacrimazione...), e tenderanno ad avvicinarsi all'oggetto del loro impegno visivo, con conseguente assunzione di posture scorrette ed insorgenze di disturbi a carico sia del sistema visivo che dell'apparato osseomuscolare.
Per quanto riguarda la qualità della luce, le lampade consigliate devono emettere una luce il più possibile simile a quella naturale (bianca), per permettere una buona resa dei colori e del contrasto del testo.
La giusta postura e le condizioni di illuminazione dell'ambiente devono essere osservate anche durante i compiti a casa, e nei periodi ludici in cui venga richiesto uno sforzo visivo prolungato.