Non perdiamoci di vista
Primavera: allergia e lacrimazione
Anche in un periodo di emergenza, torna la primavera e l'allergia da polline: una persona su due ne soffre
giovedì 2 aprile 2020
13.58
Da qualche giorno è arrivata ufficialmente la primavera, e ha portato con se un fenomeno molto fastidioso: l'allergia da pollini.
In Italia si sta assistendo a un progressivo aumento delle allergie, con una prevalenza di rinite allergica nei giovani adulti (che può essere associata a congiuntivite) di circa il 25% e di approssimativamente il 9% nei bambini in età scolare; tra coloro che già manifestano una sensibilità ad allergeni, i disturbi oculari si stima che siano presenti in circa un caso su due.
Inoltre, a parere di alcuni studi, ci sarebbe un'importante correlazione tra l'aumento delle allergie e la crescita dei livelli di inquinamento; quest'ultimo, infatti, sembrerebbe avere la capacità di potenziare l'azione irritante dei normali allergeni.
Nella maggior parte dei casi l'esposizione ai pollini o agli acari della polvere è il fattore scatenante della congiuntivite allergica; la migliore forma di prevenzione contro l'allergia consiste nell'evitare il contatto con la sostanza allergenica. Per quanto riguarda i pollini si consiglia pertanto – soprattutto durante la stagione primaverile – di evitare zone come parchi e campagna. Quando si è in casa è opportuno chiudere le finestre e cambiare più spesso i filtri dell'aria dei sistemi di condizionamento. Per contrastare l'azione dannosa degli acari della polvere, bisogna evitare in ambiente domestico l'uso di materiali d'arredamento che possano favorirne l'accumulo (tendaggi, cuscini non anallergici, tappeti).
Le donne e chi fa uso di make-up, inoltre, possono sviluppare una congiuntivite allergica a seguito dell'utilizzo di creme per il viso e/o per il contorno occhi o di particolari cosmetici. In tal caso è bene interrompere immediatamente l'utilizzo del prodotto sospetto e rivolgersi al medico.
Le allergie oculari sono fenomeni patologici che si manifestano a carico dell'apparato visivo (in persone che generalmente hanno già un'allergia di base). Si tratta di individui che hanno un sistema immunitario che reagisce eccessivamente agli allergeni esterni, con conseguente sviluppo di una serie di fastidi che possono coinvolgere le vie respiratorie (rinite, asma), la cute (orticaria, dermatite, eczema) e/o, per l'appunto, gli occhi (congiuntivite allergica, blefarite). La reazione allergica è quindi una risposta complessa dell'organismo determinata dall'interazione di diversi fattori: interni (genetici, immunitari) ed esterni (ambientali).
Normalmente chi soffre di allergia oculare presenta sintomi molto fastidiosi, ma che di solito non causano danni agli occhi, come: prurito oculare, lacrimazione eccessiva o secchezza, gonfiore palpebrale, arrossamento oculare, marcata sensibilità alla luce (fotofobia), negli stati infiammatori più gravi si può avere una visione sfuocata.
L'optometrista riesce a rilevare e valutare tramite l'esame biomicroscopico, effettuato mediante lampada a fessura, i segni della congiuntivite allergica. Il soggetto affetto da allergia oculare presenta iperemia congiuntivale (congiuntiva arrossata), lieve secrezione mucosa, papille tarsali (piccoli rilievi interni alla palpebra), rigonfiamento palpebrale (edema), che possono essere più o meno marcati.
Le allergie oculari sono trattabili di solito solo nella fase acuta, anche se purtroppo di solito tendono a ripresentarsi periodicamente, diventando una condizione cronica: in questo caso non c'è una cura risolutiva. In base alla gravità dei sintomi si può però ricorrere all'utilizzo di colliri ad azione antistaminica, decongestionanti, a stabilizzatori dei mastociti, antinfiammatori e steroidi oppure si possono assumere gli antistaminici per via orale.
In Italia si sta assistendo a un progressivo aumento delle allergie, con una prevalenza di rinite allergica nei giovani adulti (che può essere associata a congiuntivite) di circa il 25% e di approssimativamente il 9% nei bambini in età scolare; tra coloro che già manifestano una sensibilità ad allergeni, i disturbi oculari si stima che siano presenti in circa un caso su due.
Inoltre, a parere di alcuni studi, ci sarebbe un'importante correlazione tra l'aumento delle allergie e la crescita dei livelli di inquinamento; quest'ultimo, infatti, sembrerebbe avere la capacità di potenziare l'azione irritante dei normali allergeni.
Nella maggior parte dei casi l'esposizione ai pollini o agli acari della polvere è il fattore scatenante della congiuntivite allergica; la migliore forma di prevenzione contro l'allergia consiste nell'evitare il contatto con la sostanza allergenica. Per quanto riguarda i pollini si consiglia pertanto – soprattutto durante la stagione primaverile – di evitare zone come parchi e campagna. Quando si è in casa è opportuno chiudere le finestre e cambiare più spesso i filtri dell'aria dei sistemi di condizionamento. Per contrastare l'azione dannosa degli acari della polvere, bisogna evitare in ambiente domestico l'uso di materiali d'arredamento che possano favorirne l'accumulo (tendaggi, cuscini non anallergici, tappeti).
Le donne e chi fa uso di make-up, inoltre, possono sviluppare una congiuntivite allergica a seguito dell'utilizzo di creme per il viso e/o per il contorno occhi o di particolari cosmetici. In tal caso è bene interrompere immediatamente l'utilizzo del prodotto sospetto e rivolgersi al medico.
Le allergie oculari sono fenomeni patologici che si manifestano a carico dell'apparato visivo (in persone che generalmente hanno già un'allergia di base). Si tratta di individui che hanno un sistema immunitario che reagisce eccessivamente agli allergeni esterni, con conseguente sviluppo di una serie di fastidi che possono coinvolgere le vie respiratorie (rinite, asma), la cute (orticaria, dermatite, eczema) e/o, per l'appunto, gli occhi (congiuntivite allergica, blefarite). La reazione allergica è quindi una risposta complessa dell'organismo determinata dall'interazione di diversi fattori: interni (genetici, immunitari) ed esterni (ambientali).
Normalmente chi soffre di allergia oculare presenta sintomi molto fastidiosi, ma che di solito non causano danni agli occhi, come: prurito oculare, lacrimazione eccessiva o secchezza, gonfiore palpebrale, arrossamento oculare, marcata sensibilità alla luce (fotofobia), negli stati infiammatori più gravi si può avere una visione sfuocata.
L'optometrista riesce a rilevare e valutare tramite l'esame biomicroscopico, effettuato mediante lampada a fessura, i segni della congiuntivite allergica. Il soggetto affetto da allergia oculare presenta iperemia congiuntivale (congiuntiva arrossata), lieve secrezione mucosa, papille tarsali (piccoli rilievi interni alla palpebra), rigonfiamento palpebrale (edema), che possono essere più o meno marcati.
Le allergie oculari sono trattabili di solito solo nella fase acuta, anche se purtroppo di solito tendono a ripresentarsi periodicamente, diventando una condizione cronica: in questo caso non c'è una cura risolutiva. In base alla gravità dei sintomi si può però ricorrere all'utilizzo di colliri ad azione antistaminica, decongestionanti, a stabilizzatori dei mastociti, antinfiammatori e steroidi oppure si possono assumere gli antistaminici per via orale.