Non perdiamoci di vista
Occhi al cielo
Esprimere un desiderio e “misurare la vista” nella notte delle stelle cadenti
giovedì 8 agosto 2019
12.09
Sta per arrivare la notte più attesa dell'estate: parliamo della Notte di San Lorenzo, quella in cui migliaia di persone scrutano attentamente il cielo sperando di vedere una stella cadente ed esprimere così un desiderio; sabato 10 agosto 2019 cadrà la Notte di San Lorenzo, notte che ha una storia che intreccia astronomia, religione e antichità: la tradizione delle stelle cadenti ha origini molto antiche e solo più tardi fu associata al martirio di San Lorenzo. Secondo la leggenda infatti, il giovane diacono Lorenzo fu arso vivo su una graticola, i cui carboni ardenti furono associati al fenomeno delle stelle cadenti, chiamate anche lacrime di San Lorenzo.
Le stelle cadenti che vediamo anche ad occhio nudo la notte del 10 agosto sono in realtà le Perseidi, uno sciame di meteore (detriti di polveri e ghiaccio) che attraversano la Terra durante il periodo estivo. Le Perseidi sono infatti visibili da fine luglio a fine agosto, raggiungendo il picco tra il 10 e il 12 agosto. Il fenomeno ha origine dal passaggio della cometa Swift-Tuttle intorno al Sole. La cometa è passata vicino alla Terra nel 1992 e ripasserà nel 2126. Lo sciame meteorico, come abbiamo già anticipato, prende il nome di Perseidi proprio perché proviene dalla costellazione di Perseo.
Un piccolo aneddoto divertente per "misurare" la vista In estate, specialmente nelle notti di agosto è facile ritrovarsi con il naso all'insù a guardare il cielo in attesa di una stella cadente… ma se vi dicessi che guardando il cielo fosse possibile valutare la visione? Ebbene sì!
È abbastanza semplice, anche per i non-astrofili, riuscire a riconoscere nel cielo stellato il noto asterismo (gruppo di stelle riconoscibile per la sua particolare configurazione) del Grande Carro delle stelle dell'Orsa Maggiore; se osserviamo l'immagine in fondo dell'articolo possiamo notare che delle varie stelle che compongono questa figura, ce ne sono due molto vicine: Mizar e Alcor.
Nei pressi di Mizar, poco sopra con il mestolo dell'Orsa Maggiore rivolto verso l'alto, si trova una compagna ben più debole, di magnitudine 4, chiamata Alcor. La separazione angolare tra le due stelle è di circa 700 secondi d'arco (più o meno mezzo anno luce per la distanza), rendendo il sistema ben separabile anche ad occhio nudo. La coppia Mizar-Alcor viene spesso chiamata 'Il Cavallo ed il suo Cavaliere'. In realtà gli arabi, un migliaio di anni fa, sostenevano di osservare ad occhio nudo Alcor con molta difficoltà, mentre oggi se il cielo è relativamente buio la stella si vede davvero senza alcun problema.
Proprio a questo proposito, nelle notti più serene di questa fine estate, è divertente provare a discernere le due stelle mettendo alla prova la nostra acuità visiva; sono stati condotti anche degli studi scientifici a riguardo e quello che è stato affermato, già da molti anni, è che se si è in grado di distinguere le due stelle, la nostra vista ha i famosi "dieci decimi", quindi una visione nella norma.
Le stelle cadenti che vediamo anche ad occhio nudo la notte del 10 agosto sono in realtà le Perseidi, uno sciame di meteore (detriti di polveri e ghiaccio) che attraversano la Terra durante il periodo estivo. Le Perseidi sono infatti visibili da fine luglio a fine agosto, raggiungendo il picco tra il 10 e il 12 agosto. Il fenomeno ha origine dal passaggio della cometa Swift-Tuttle intorno al Sole. La cometa è passata vicino alla Terra nel 1992 e ripasserà nel 2126. Lo sciame meteorico, come abbiamo già anticipato, prende il nome di Perseidi proprio perché proviene dalla costellazione di Perseo.
Un piccolo aneddoto divertente per "misurare" la vista In estate, specialmente nelle notti di agosto è facile ritrovarsi con il naso all'insù a guardare il cielo in attesa di una stella cadente… ma se vi dicessi che guardando il cielo fosse possibile valutare la visione? Ebbene sì!
È abbastanza semplice, anche per i non-astrofili, riuscire a riconoscere nel cielo stellato il noto asterismo (gruppo di stelle riconoscibile per la sua particolare configurazione) del Grande Carro delle stelle dell'Orsa Maggiore; se osserviamo l'immagine in fondo dell'articolo possiamo notare che delle varie stelle che compongono questa figura, ce ne sono due molto vicine: Mizar e Alcor.
Nei pressi di Mizar, poco sopra con il mestolo dell'Orsa Maggiore rivolto verso l'alto, si trova una compagna ben più debole, di magnitudine 4, chiamata Alcor. La separazione angolare tra le due stelle è di circa 700 secondi d'arco (più o meno mezzo anno luce per la distanza), rendendo il sistema ben separabile anche ad occhio nudo. La coppia Mizar-Alcor viene spesso chiamata 'Il Cavallo ed il suo Cavaliere'. In realtà gli arabi, un migliaio di anni fa, sostenevano di osservare ad occhio nudo Alcor con molta difficoltà, mentre oggi se il cielo è relativamente buio la stella si vede davvero senza alcun problema.
Proprio a questo proposito, nelle notti più serene di questa fine estate, è divertente provare a discernere le due stelle mettendo alla prova la nostra acuità visiva; sono stati condotti anche degli studi scientifici a riguardo e quello che è stato affermato, già da molti anni, è che se si è in grado di distinguere le due stelle, la nostra vista ha i famosi "dieci decimi", quindi una visione nella norma.