Non perdiamoci di vista
Il glaucoma: la patologia che “ruba” la vista
Cos’è e come si sviluppa questa malattia che può portare alla cecità
giovedì 11 gennaio 2018
10.24
Oggi parleremo di glaucoma, una patologia oculare molto importante e grave che se non viene diagnosticata e trattata in tempo porta alla cecità. Secondo l'OMS - Organizzazione mondiale della sanità – è la seconda causa di cecità irreversibile a livello planetario e più di 55 milioni di persone nel mondo ne sono affette; in Italia si stima che colpisca circa un milione di persone, ma la metà di esse non ne sarebbero a conoscenza perché non effettuano controlli visivi costanti.
Il glaucoma è caratterizzato da un aumento della pressione all'interno dell'occhio, e la possibilità di riscontrare il glaucoma sale nei soggetti over 45 anni, soggetti con casi di glaucoma in famiglia, soggetti con la pressione oculare alta (normalmente varia da 8 a 21 millimetri di mercurio, se aumenta troppo, danneggia le fibre del nervo ottico che trasmette le immagini al cervello), soggetti diabetici, miopi elevati, soggetti che usano cortisone o hanno subito traumi oculari.
Negli stadi iniziali il glaucoma non dà sintomi e la visione non ne risente, ma quando il soggetto affetto da glaucoma si accorge di avere un campo visivo ristretto, il nervo ottico è già stato danneggiato in modo irreversibile e la visione periferica è perduta. La diagnosi è quindi complessa e gli esami da svolgere a seconda del quadro clinico sono: tonometria, pachimetria, OCT, HRT e l'esame del campo visivo.
A seconda dell'anamnesi e del quadro clinico, ci sono trattamenti che limitano la progressione del glaucoma tramite la riduzione della pressione oculare, dato che ad oggi non c'è una vera e propria cura. Nel caso in cui le terapie farmacologiche non siano in grado di ridurre i valori della pressione oculare si ricorre al laser.
Oltre a controlli visivi costanti e cadenzati, lo stile di vita sano contribuisce a ridurre il rischio di glaucoma; quindi regolare esercizio fisico, una dieta ricca di vitamine A, C, E, zinco, luteina e cromo e anche mediante la protezione data dalle lenti con filtri che bloccano il passaggio della luce blu.
Il glaucoma è caratterizzato da un aumento della pressione all'interno dell'occhio, e la possibilità di riscontrare il glaucoma sale nei soggetti over 45 anni, soggetti con casi di glaucoma in famiglia, soggetti con la pressione oculare alta (normalmente varia da 8 a 21 millimetri di mercurio, se aumenta troppo, danneggia le fibre del nervo ottico che trasmette le immagini al cervello), soggetti diabetici, miopi elevati, soggetti che usano cortisone o hanno subito traumi oculari.
Negli stadi iniziali il glaucoma non dà sintomi e la visione non ne risente, ma quando il soggetto affetto da glaucoma si accorge di avere un campo visivo ristretto, il nervo ottico è già stato danneggiato in modo irreversibile e la visione periferica è perduta. La diagnosi è quindi complessa e gli esami da svolgere a seconda del quadro clinico sono: tonometria, pachimetria, OCT, HRT e l'esame del campo visivo.
A seconda dell'anamnesi e del quadro clinico, ci sono trattamenti che limitano la progressione del glaucoma tramite la riduzione della pressione oculare, dato che ad oggi non c'è una vera e propria cura. Nel caso in cui le terapie farmacologiche non siano in grado di ridurre i valori della pressione oculare si ricorre al laser.
Oltre a controlli visivi costanti e cadenzati, lo stile di vita sano contribuisce a ridurre il rischio di glaucoma; quindi regolare esercizio fisico, una dieta ricca di vitamine A, C, E, zinco, luteina e cromo e anche mediante la protezione data dalle lenti con filtri che bloccano il passaggio della luce blu.