Non perdiamoci di vista
Il diabete inficia anche sulla vista?
Molte delle patologie oculari sono causate dal diabete e dagli elevati livelli di glucosio nel sangue
giovedì 9 gennaio 2020
11.24
La retinopatia diabetica è una grave complicanza del diabete: colpisce la retina ed è la prima causa di ipovisione e cecità nei Paesi sviluppati, addirittura si calcola che venga diagnosticata una retinopatia a circa un terzo dei diabetici. L'OMS Organizzazione mondiale della sanità, stima che i diabetici nel mondo siano 422 milioni, mentre in Italia la prevalenza del diabete è stimata intorno al 5,3% della; colpisce particolarmente gli anziani ossia il 16,5% delle persone over 65. Se generalmente il diabete di tipo 1 (il più grave) è diagnosticato dopo i 30 anni, indicativamente la prevalenza di retinopatia diabetica è del 20% dopo 5 anni di malattia, del 40-50% dopo 10 anni e di oltre 90% dopo 20 anni.
La volte la retinopatia diabetica porta ad un calo progressivo della vista fino all'ipovisione e alla cecità, mentre in altri casi rimane priva di sintomi soggettivi (non si avverte alcun disturbo) fino a stadi avanzati della malattia, quando però si manifesta un calo grave ed improvviso dell'acuità visiva, per questo motivo e per le altre patologie oculari silenti si suggerisce almeno un controllo visivo all'anno. In seguito alla diagnosi di diabete è vivamente consigliabile prenotare tempestivamente una visita oculistica, in modo da valutare le condizioni visive e lo stato della retina.
La causa principale della retinopatia diabetica è la presenza di un diabete mal controllato che, nel tempo, porta allo sviluppo di alterazioni dei piccoli vasi sanguigni, fino a creare dei veri e propri sfiancamenti (detti microaneurismi) e la trasudazione della parte liquida del sangue in prossimità della regione maculare – il centro della retina – che, a sua volta, può provocare la maculopatia diabetica (èdema maculare). La malattia progredisce lentamente, provocando danni prima reversibili (curabili), che diventano progressivamente irreversibili (il tessuto nervoso retinico può essere danneggiato irreparabilmente e si può perdere la vista se non ci si cura correttamente).
Fare prevenzione è sempre essenziale in questi casi, innanzitutto controllando periodicamente il livello di zuccheri in circolo: occorre sottoporsi ai classici esami del sangue e, in particolare,della glicemia. Inoltre è essenziale eseguire controlli periodici del fondo oculare e, se necessario, sottoporsi ad esami specifici (come fluorangiografia e OCT) per valutare l'eventuale presenza della malattia e la sua gravità. Quest'ultima dipende, in massima parte, dal grado di scompenso del diabete: ciò che conta non è solo il valore della glicemia, ma pesano anche le sue variazioni quotidiane. Un test attendibile è l'emoglobina glicata (HbA1c): si misura con un semplice prelievo sanguigno e dà una misura dell'andamento della glicemia degli ultimi mesi.
Per la diagnosi della retinopatia diabetica, invece, l'osservazione del fondo oculare è un momento essenziale nella visita della vista della persona con diabete mellito. Altre metodiche che permettono di studiare il microcircolo e scoprire le alterazioni dei vasi retinici sono: retinografia (utile quando si debbano effettuare confronti nel tempo delle condizioni del fondo oculare) e fluorangiografia (la digitalizzazione di tale metodica permette di elaborare le immagini in modo da evidenziare con grande nitidezza le più piccole alterazioni della rete capillare e fornisce informazioni utili per un eventuale trattamento laser). Invece l'OCT è un esame diagnostico retinico non invasivo che consente di valutare l'eventuale presenza di liquido nei tessuti della retina (edema maculare diabetico) e la sua evoluzione nel tempo.
La volte la retinopatia diabetica porta ad un calo progressivo della vista fino all'ipovisione e alla cecità, mentre in altri casi rimane priva di sintomi soggettivi (non si avverte alcun disturbo) fino a stadi avanzati della malattia, quando però si manifesta un calo grave ed improvviso dell'acuità visiva, per questo motivo e per le altre patologie oculari silenti si suggerisce almeno un controllo visivo all'anno. In seguito alla diagnosi di diabete è vivamente consigliabile prenotare tempestivamente una visita oculistica, in modo da valutare le condizioni visive e lo stato della retina.
La causa principale della retinopatia diabetica è la presenza di un diabete mal controllato che, nel tempo, porta allo sviluppo di alterazioni dei piccoli vasi sanguigni, fino a creare dei veri e propri sfiancamenti (detti microaneurismi) e la trasudazione della parte liquida del sangue in prossimità della regione maculare – il centro della retina – che, a sua volta, può provocare la maculopatia diabetica (èdema maculare). La malattia progredisce lentamente, provocando danni prima reversibili (curabili), che diventano progressivamente irreversibili (il tessuto nervoso retinico può essere danneggiato irreparabilmente e si può perdere la vista se non ci si cura correttamente).
Fare prevenzione è sempre essenziale in questi casi, innanzitutto controllando periodicamente il livello di zuccheri in circolo: occorre sottoporsi ai classici esami del sangue e, in particolare,della glicemia. Inoltre è essenziale eseguire controlli periodici del fondo oculare e, se necessario, sottoporsi ad esami specifici (come fluorangiografia e OCT) per valutare l'eventuale presenza della malattia e la sua gravità. Quest'ultima dipende, in massima parte, dal grado di scompenso del diabete: ciò che conta non è solo il valore della glicemia, ma pesano anche le sue variazioni quotidiane. Un test attendibile è l'emoglobina glicata (HbA1c): si misura con un semplice prelievo sanguigno e dà una misura dell'andamento della glicemia degli ultimi mesi.
Per la diagnosi della retinopatia diabetica, invece, l'osservazione del fondo oculare è un momento essenziale nella visita della vista della persona con diabete mellito. Altre metodiche che permettono di studiare il microcircolo e scoprire le alterazioni dei vasi retinici sono: retinografia (utile quando si debbano effettuare confronti nel tempo delle condizioni del fondo oculare) e fluorangiografia (la digitalizzazione di tale metodica permette di elaborare le immagini in modo da evidenziare con grande nitidezza le più piccole alterazioni della rete capillare e fornisce informazioni utili per un eventuale trattamento laser). Invece l'OCT è un esame diagnostico retinico non invasivo che consente di valutare l'eventuale presenza di liquido nei tessuti della retina (edema maculare diabetico) e la sua evoluzione nel tempo.