Non perdiamoci di vista
Gli smartphone condizionano il nostro sistema visivo?
Secondo recenti studi, l’abuso di smartphone e pc influisce negativamente sul benessere visivo
giovedì 19 ottobre 2017
10.00
Al giorno d'oggi tutto è informatizzato: computer e tablet sono presenti in ogni ufficio, la TV fa parte integrante della vita di tutti, indipendentemente dall'età, e quasi tutti possiedono almeno uno smartphone. I nuovi dati riportati dal Mobile World Congress 2017 contano oltre 7,5 miliardi di smartphone nel mondo: più cellulari che persone. La presenza di questi dispositivi nelle nostre vite è stata testimoniata dai risultati di una ricerca condotta dal Vision Council of America dalla quale è emerso che il 30% delle persone utilizza i dispositivi per circa sei ore al giorno, il 14% addirittura oltre le 10 ore.
Recenti studi scientifici hanno deciso di verificare se l'utilizzo prolungato di smartphone, pc e tablet influisse in qualche modo sul benessere visivo. Il problema di questi dispositivi è che la luce che emettono ha una forte dominante blu-viola, che è un tipo di luce che fa già parte dello spettro naturale a cui siamo esposti durante la giornata, ma quella emessa dagli schermi di questi apparecchi è molto intensa poiché è l'unica che rende gli schermi ben visibili e contrastati anche all'esterno con la luce del sole. All'interno del nostro sistema visivo ci sono dei recettori da poco scoperti (cellule gangliari intrinsecamente sensibili alla luce, ipRGC) che posseggono una spiccata sensibilità alla luce blu. Si è studiato che l'esposizione alla luce blu riesce a incidere sul ciclo circadiano, quindi sul meccanismo sonno/veglia, cambiare il ciclo degli ormoni, cortisolo e melatonina, ormoni che permettono di renderci attivi, svegli, concentrati e produttivi. Per farci addormentare il nostro corpo produce melatonina, un particolare ormone secreto dalla ghiandola pineale, che ci fa rilassare fino a condurci al sonno, ma la luce blu limita la sua produzione nel cervello e quindi inibisce il sonno.
In relazione al sistema visivo, gli oftalmologi stanno analizzando, tramite studi sperimentali, gli effetti causati dall'esposizione costante alla luce blu, e dai primi dati pare che si stia confermando un legame con la degenerazione maculare precoce della retina. Sono stati valutati anche gli effetti dello stress visivo dopo 30 minuti consecutivi di utilizzo e oltre al classico bruciore oculare, infiammazione della congiuntiva e della cornea, iperemia e lacrimazione, può anche causare danni al cristallino; inoltre si è notato che i soggetti tendono ad avvicinare sempre più il cellulare agli occhi, fatto che comporta l'insorgenza di altri fenomeni e disturbi visivi legati alla convergenza degli assi visuali.
Non è possibile eliminare dal nostro quotidiano questi dispositivi, ma possiamo sicuramente cercare di limitarne l'utilizzo o usare piccoli accorgimenti di igiene visiva: ad esempio impostare gli smartphone con la modalità "Filtro luce blu" per android o "Shift Night" per iphone, mantenere una distanza di lettura adeguata, oppure durante l'attività intensa fare delle pause in cui ci si alza dalla postazione di lavoro (nel caso del pc) e si fissa un punto lontano per 15/30 secondi, introdurre nella nostra dieta antiossidanti presenti in frutta e verdura. Inoltre, rivolgendosi allo specialista, è possibile testare una nuova generazione di lenti da vista in grado di filtrare la luce blu consentendo il passaggio solo delle luce blu benefica. Queste lenti garantiscono comfort al portatore e riduzione dell'affaticamento visivo.
Recenti studi scientifici hanno deciso di verificare se l'utilizzo prolungato di smartphone, pc e tablet influisse in qualche modo sul benessere visivo. Il problema di questi dispositivi è che la luce che emettono ha una forte dominante blu-viola, che è un tipo di luce che fa già parte dello spettro naturale a cui siamo esposti durante la giornata, ma quella emessa dagli schermi di questi apparecchi è molto intensa poiché è l'unica che rende gli schermi ben visibili e contrastati anche all'esterno con la luce del sole. All'interno del nostro sistema visivo ci sono dei recettori da poco scoperti (cellule gangliari intrinsecamente sensibili alla luce, ipRGC) che posseggono una spiccata sensibilità alla luce blu. Si è studiato che l'esposizione alla luce blu riesce a incidere sul ciclo circadiano, quindi sul meccanismo sonno/veglia, cambiare il ciclo degli ormoni, cortisolo e melatonina, ormoni che permettono di renderci attivi, svegli, concentrati e produttivi. Per farci addormentare il nostro corpo produce melatonina, un particolare ormone secreto dalla ghiandola pineale, che ci fa rilassare fino a condurci al sonno, ma la luce blu limita la sua produzione nel cervello e quindi inibisce il sonno.
In relazione al sistema visivo, gli oftalmologi stanno analizzando, tramite studi sperimentali, gli effetti causati dall'esposizione costante alla luce blu, e dai primi dati pare che si stia confermando un legame con la degenerazione maculare precoce della retina. Sono stati valutati anche gli effetti dello stress visivo dopo 30 minuti consecutivi di utilizzo e oltre al classico bruciore oculare, infiammazione della congiuntiva e della cornea, iperemia e lacrimazione, può anche causare danni al cristallino; inoltre si è notato che i soggetti tendono ad avvicinare sempre più il cellulare agli occhi, fatto che comporta l'insorgenza di altri fenomeni e disturbi visivi legati alla convergenza degli assi visuali.
Non è possibile eliminare dal nostro quotidiano questi dispositivi, ma possiamo sicuramente cercare di limitarne l'utilizzo o usare piccoli accorgimenti di igiene visiva: ad esempio impostare gli smartphone con la modalità "Filtro luce blu" per android o "Shift Night" per iphone, mantenere una distanza di lettura adeguata, oppure durante l'attività intensa fare delle pause in cui ci si alza dalla postazione di lavoro (nel caso del pc) e si fissa un punto lontano per 15/30 secondi, introdurre nella nostra dieta antiossidanti presenti in frutta e verdura. Inoltre, rivolgendosi allo specialista, è possibile testare una nuova generazione di lenti da vista in grado di filtrare la luce blu consentendo il passaggio solo delle luce blu benefica. Queste lenti garantiscono comfort al portatore e riduzione dell'affaticamento visivo.