Non perdiamoci di vista
Di cosa parliamo quando parliamo di miopia
Da questa settimana impareremo a conoscere le ametropie dell'occhio
giovedì 25 gennaio 2018
9.12
Da questa settimana diamo inizio a una serie di post che spiegheranno le varie ametropie dell'occhio, quali: miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.
Oggi parliamo di miopia, che è quel difetto visivo per cui gli oggetti distanti appaiono sfocati mentre gli oggetti vicini sono nitidi. Si tratta di un disturbo piuttosto comune che non sempre viene riconosciuto dai soggetti miopi, in quanto nella lettura di un libro, per esempio, non si hanno difficoltà, e in caso di miopia lieve, si riescono a discriminare anche gli oggetti posti nella distanza prossimale/intermedia.
Il termine "miopia" deriva dal greco myōpía e significa "socchiudere gli occhi", proprio il gesto compiuto dai soggetti miopi per cercare di vedere meglio e mettere a fuoco l'immagine.
Tecnicamente nell'occhio "normale" (occhio emmetrope) i raggi luminosi che provengono dagli oggetti distanti vanno a fuoco sulla retina, mentre nell'occhio miope, questi raggi cadono davanti alla retina e poi divergono formando sulla superficie retinica un'immagine sfocata (vedi immagine sottostante). Per questo generalmente i miopi strizzano gli occhi socchiudendo le palpebre, nel tentativo di riportare a fuoco gli oggetti lontani.
In genere la miopia si manifesta in età scolare (bambini che non vedono bene la lavagna, è un indizio per esempio), aumenta nel periodo dello sviluppo e tende a stabilizzarsi prima dei 30 anni. La miopia viene classificata, in base dell'entità: lieve (entro le 3 diottrie), media (da 3 a 6 diottrie), elevata (oltre le 6 diottrie). Molto spesso le ametropie sferiche, quindi miopia e ipermetropia si manifestano in concomitanza con l'astigmatismo, che è un difetto visivo che vedremo più avanti.
La miopia si corregge con le lenti oftalmiche negative, quindi sia occhiali che lenti a contatto; in base all'entità della miopia e al singolo caso si possono intraprendere diversi percorsi, partire dal semplice occhiale, a trattamenti ortocheratologici (una tipologia di lenti a contatto notturne che vedremo nei prossimi articoli) a interventi chirurgici.
Negli ultimi anni sono stati condotti alcuni studi secondo i quali la miopia si può prevenire, anche se solo in misura limitata. Stando a una ricerca pubblicata nel 2011 dall'Università di Cambridge, si è studiato che per i bambini il rischio di avere la miopia, si riduce del 2% per ogni ora in più trascorsa all'aperto ogni settimana. Inoltre, per quanto riguarda l'importanza di uno stile di vita sano secondo ricerche condotte in Australia, i bambini che vivono molto tempo all'aria aperta e al sole tendono a sviluppare più difficilmente la miopia. Ricordiamo che comunque esiste anche una componente non legata allo stile di vita, ma ereditaria: se uno o entrambi i genitori sono miopi è più probabile che lo siano anche i figli.
Oggi parliamo di miopia, che è quel difetto visivo per cui gli oggetti distanti appaiono sfocati mentre gli oggetti vicini sono nitidi. Si tratta di un disturbo piuttosto comune che non sempre viene riconosciuto dai soggetti miopi, in quanto nella lettura di un libro, per esempio, non si hanno difficoltà, e in caso di miopia lieve, si riescono a discriminare anche gli oggetti posti nella distanza prossimale/intermedia.
Il termine "miopia" deriva dal greco myōpía e significa "socchiudere gli occhi", proprio il gesto compiuto dai soggetti miopi per cercare di vedere meglio e mettere a fuoco l'immagine.
Tecnicamente nell'occhio "normale" (occhio emmetrope) i raggi luminosi che provengono dagli oggetti distanti vanno a fuoco sulla retina, mentre nell'occhio miope, questi raggi cadono davanti alla retina e poi divergono formando sulla superficie retinica un'immagine sfocata (vedi immagine sottostante). Per questo generalmente i miopi strizzano gli occhi socchiudendo le palpebre, nel tentativo di riportare a fuoco gli oggetti lontani.
In genere la miopia si manifesta in età scolare (bambini che non vedono bene la lavagna, è un indizio per esempio), aumenta nel periodo dello sviluppo e tende a stabilizzarsi prima dei 30 anni. La miopia viene classificata, in base dell'entità: lieve (entro le 3 diottrie), media (da 3 a 6 diottrie), elevata (oltre le 6 diottrie). Molto spesso le ametropie sferiche, quindi miopia e ipermetropia si manifestano in concomitanza con l'astigmatismo, che è un difetto visivo che vedremo più avanti.
La miopia si corregge con le lenti oftalmiche negative, quindi sia occhiali che lenti a contatto; in base all'entità della miopia e al singolo caso si possono intraprendere diversi percorsi, partire dal semplice occhiale, a trattamenti ortocheratologici (una tipologia di lenti a contatto notturne che vedremo nei prossimi articoli) a interventi chirurgici.
Negli ultimi anni sono stati condotti alcuni studi secondo i quali la miopia si può prevenire, anche se solo in misura limitata. Stando a una ricerca pubblicata nel 2011 dall'Università di Cambridge, si è studiato che per i bambini il rischio di avere la miopia, si riduce del 2% per ogni ora in più trascorsa all'aperto ogni settimana. Inoltre, per quanto riguarda l'importanza di uno stile di vita sano secondo ricerche condotte in Australia, i bambini che vivono molto tempo all'aria aperta e al sole tendono a sviluppare più difficilmente la miopia. Ricordiamo che comunque esiste anche una componente non legata allo stile di vita, ma ereditaria: se uno o entrambi i genitori sono miopi è più probabile che lo siano anche i figli.