Non perdiamoci di vista
Cosa succede ai nostri occhi quando notiamo delle macchioline o mosche volanti?
Le miodesopsie sono dovute alla presenza di addensamenti nel liquido che riempie il bulbo oculare
giovedì 20 febbraio 2020
17.26
Sarà capitato più o meno a tutti di notare improvvisamente la presenza di tanti piccoli corpuscoli scuri, filamenti o macchioline che passano "galleggiando" all'interno del nostro campo visivo, magari quando si guarda il mare, il cielo azzurro in una giornata particolarmente soleggiata, o semplicemente lo schermo bianco del computer o su una parete bianca.
L'occhio è costituito per circa i due terzi dal corpo vitreo, che è una sostanza limpida e di consistenza gelatinosa che va a riempire lo spazio compreso fra il cristallino e la retina, mantenendo la forma sferica del bulbo oculare. Questo gel vitreale è costituito dal 99% da acqua e per il restante 1% da fibre collagene, zuccheri, proteine, acido ialuronico, etc., che ne costituiscono "l'impalcatura".
Quando il deterioramento della microstruttura del corpo vitreo inizia con la fluidificazione della componente gelatinosa, le fibre di collagene iniziano a frammentarsi e formare filamenti di forme diverse che proiettano un'ombra sulla retina percependole come le famose "mosche volanti", questi corpi mobili sono scientificamente definiti miodesopsie o, proprio per la loro natura "fluttuante", "floaters" in inglese "galleggianti". Pur non essendo di per sé pericolose per la vista, le miodesopsie non vanno comunque trascurate in quanto possono essere spie di una patologia oculare più grave (ad esempio il distacco della retina) o semplicemente generare fastidio nello svolgimento delle quotidiane attività, prima fra tutti la lettura.
La degenerazione vitreale è un fenomeno naturale dovuto innanzitutto all'invecchiamento, ecco perché dopo i 40 anni è facile notare codeste macchioline. Altre cause possono essere imputate alla miopia, che specie se elevata può causare l'accelerazione del processo di degenerazione anche in giovane età.
Tutto ciò quindi, come abbiamo già detto, provoca la formazione di piccoli frammenti o addensamenti proteici che, bloccando parzialmente i raggi luminosi che penetrano nell'occhio, proiettano le loro ombre sulla retina. Le miodesopsie non sono considerate, il più delle volte, una patologia; questo lieve disturbo può essere però amplificato a livello psicologico, nprestandoci un'attenzione eccessiva. Le possiamo riconoscere maggiormente quando si fissa una superficie o uno sfondo chiaro e luminoso come una parete bianca o il cielo, oppure quando si usa il computer; variano nella forma: macchioline, ragnatele, circolari o filamentose, nella dimensione: piccoli puntini o macchie più grandi mobili e nella quantità; è da sottolineare il fatto che le miodesopsie si muovono quando spostiamo lo sguardo.
Nei casi più gravi le alterazioni della trasparenza del corpo vitreo si possono verificare a causa di un distacco posteriore di vitreo, in presenza di rotture retiniche che possono portare a un distacco di retina oppure in seguito a procedure chirurgiche. In questi casi si può associare la visione di lampi di luce (fosfeni) indotta dalle sollecitazioni che il corpo vitreo distaccato esercita sulla retina. Quindi, una visita oculistica accurata, che preveda un esame del fondo oculare, è fortemente consigliata.
L'occhio è costituito per circa i due terzi dal corpo vitreo, che è una sostanza limpida e di consistenza gelatinosa che va a riempire lo spazio compreso fra il cristallino e la retina, mantenendo la forma sferica del bulbo oculare. Questo gel vitreale è costituito dal 99% da acqua e per il restante 1% da fibre collagene, zuccheri, proteine, acido ialuronico, etc., che ne costituiscono "l'impalcatura".
Quando il deterioramento della microstruttura del corpo vitreo inizia con la fluidificazione della componente gelatinosa, le fibre di collagene iniziano a frammentarsi e formare filamenti di forme diverse che proiettano un'ombra sulla retina percependole come le famose "mosche volanti", questi corpi mobili sono scientificamente definiti miodesopsie o, proprio per la loro natura "fluttuante", "floaters" in inglese "galleggianti". Pur non essendo di per sé pericolose per la vista, le miodesopsie non vanno comunque trascurate in quanto possono essere spie di una patologia oculare più grave (ad esempio il distacco della retina) o semplicemente generare fastidio nello svolgimento delle quotidiane attività, prima fra tutti la lettura.
La degenerazione vitreale è un fenomeno naturale dovuto innanzitutto all'invecchiamento, ecco perché dopo i 40 anni è facile notare codeste macchioline. Altre cause possono essere imputate alla miopia, che specie se elevata può causare l'accelerazione del processo di degenerazione anche in giovane età.
Tutto ciò quindi, come abbiamo già detto, provoca la formazione di piccoli frammenti o addensamenti proteici che, bloccando parzialmente i raggi luminosi che penetrano nell'occhio, proiettano le loro ombre sulla retina. Le miodesopsie non sono considerate, il più delle volte, una patologia; questo lieve disturbo può essere però amplificato a livello psicologico, nprestandoci un'attenzione eccessiva. Le possiamo riconoscere maggiormente quando si fissa una superficie o uno sfondo chiaro e luminoso come una parete bianca o il cielo, oppure quando si usa il computer; variano nella forma: macchioline, ragnatele, circolari o filamentose, nella dimensione: piccoli puntini o macchie più grandi mobili e nella quantità; è da sottolineare il fatto che le miodesopsie si muovono quando spostiamo lo sguardo.
Nei casi più gravi le alterazioni della trasparenza del corpo vitreo si possono verificare a causa di un distacco posteriore di vitreo, in presenza di rotture retiniche che possono portare a un distacco di retina oppure in seguito a procedure chirurgiche. In questi casi si può associare la visione di lampi di luce (fosfeni) indotta dalle sollecitazioni che il corpo vitreo distaccato esercita sulla retina. Quindi, una visita oculistica accurata, che preveda un esame del fondo oculare, è fortemente consigliata.