Non perdiamoci di vista
Cattive abitudini: “stropicciarsi” gli occhi
Sfregare gli occhi quando siamo stanchi ci dà immediato sollievo, ma se ripetuto può comportare gravi patologie
venerdì 11 settembre 2020
10.15
Sarà capitato a tutti, soprattutto alla fine di lunghe giornate impegnative, di sentire il bisogno di sfregarsi gli occhi quando li sentiamo affaticati, secchi, irritati, o semplicemente perché ci sentiamo stanchi o sotto stress: in tutti questi casi il gesto involontario è quello di strofinarseli per avere sollievo.
Anupama Horne, capo dell'oftalmologia presso American Duke Eye Center riferisce che "lo sfregamento stimola la produzione di lacrime, che può aiutare a idratare gli occhi asciutti o stanchi e rimuovere eventuali particelle irritanti. Da questo gesto può anche iniziare il riflesso oculocardiaco, in cui la pressione sul bulbo oculare provoca un rallentamento della frequenza cardiaca e porta ad una sensazione di riduzione dello stress." Bisogna comunque dire che secondo gli esperti della Cleveland Clinic, il continuo sfregamento ripetuto sistematicamente e giornalmente potrebbe essere rischioso perché inavvertitamente si potrebbe andare a danneggiare la cornea colpendola magari con un'unghia provocando una abrasione, oppure strofinare gli occhi in maniera più o meno energica potrebbe piegare le ciglia verso l'interno e irritare la superficie oculare corneale.
Come abbiamo già detto in altri articoli precedentemente, lo sfregamento determina una irritazione che se ripetuta può aumentare il rischio di cheratocono: quando la cornea si indebolisce, può sviluppare un cono, anziché essere una cupola liscia, questo "cono" devierà la luce nel modo sbagliato e gli occhiali non sono sempre in grado di correggere i conseguenti difetti visivi"; il cheratocono, quindi, è una patologia oculare, che colpisce la cornea (la cornea è la membrana trasparente che costituisce la porzione anteriore della tonaca fibrosa del bulbo oculare) procurandone uno sfiancamento e quindi una protuberanza, dal termine greco "keratokonus" che significa "cornea conica", è un'affezione degenerativa che provoca gradualmente l'assottigliamento dell'apice corneale.
La prevenzione visiva è sempre il miglior alleato che abbiamo per evitare di imbatterci nell'insorgenza di patologie o problemi visivi, per cui è sempre buona norma effettuare almeno un esame visivo all'anno; quando si avverte stanchezza o secchezza oculare, è bene instillare un buon collirio alleviante, rinfrescante, che reidrata ed elimina il rossore.
Per evitare che gli occhi ci diano prurito, o che diventino rossi è bene cercare di limitare l'esposizione ai raggi UV utilizzando occhiali da sole con lenti di qualità a norma CE, cercare di dormire un buon numero di ore ogni notte, fare delle pause nei lunghi periodi di impegno visivo tipo durante studio o lavoro prolungato al pc, evitare di addormentarsi davanti allo schermo della TV o del cellulare poiché la qualità del sonno ne risentirà.
Anupama Horne, capo dell'oftalmologia presso American Duke Eye Center riferisce che "lo sfregamento stimola la produzione di lacrime, che può aiutare a idratare gli occhi asciutti o stanchi e rimuovere eventuali particelle irritanti. Da questo gesto può anche iniziare il riflesso oculocardiaco, in cui la pressione sul bulbo oculare provoca un rallentamento della frequenza cardiaca e porta ad una sensazione di riduzione dello stress." Bisogna comunque dire che secondo gli esperti della Cleveland Clinic, il continuo sfregamento ripetuto sistematicamente e giornalmente potrebbe essere rischioso perché inavvertitamente si potrebbe andare a danneggiare la cornea colpendola magari con un'unghia provocando una abrasione, oppure strofinare gli occhi in maniera più o meno energica potrebbe piegare le ciglia verso l'interno e irritare la superficie oculare corneale.
Come abbiamo già detto in altri articoli precedentemente, lo sfregamento determina una irritazione che se ripetuta può aumentare il rischio di cheratocono: quando la cornea si indebolisce, può sviluppare un cono, anziché essere una cupola liscia, questo "cono" devierà la luce nel modo sbagliato e gli occhiali non sono sempre in grado di correggere i conseguenti difetti visivi"; il cheratocono, quindi, è una patologia oculare, che colpisce la cornea (la cornea è la membrana trasparente che costituisce la porzione anteriore della tonaca fibrosa del bulbo oculare) procurandone uno sfiancamento e quindi una protuberanza, dal termine greco "keratokonus" che significa "cornea conica", è un'affezione degenerativa che provoca gradualmente l'assottigliamento dell'apice corneale.
La prevenzione visiva è sempre il miglior alleato che abbiamo per evitare di imbatterci nell'insorgenza di patologie o problemi visivi, per cui è sempre buona norma effettuare almeno un esame visivo all'anno; quando si avverte stanchezza o secchezza oculare, è bene instillare un buon collirio alleviante, rinfrescante, che reidrata ed elimina il rossore.
Per evitare che gli occhi ci diano prurito, o che diventino rossi è bene cercare di limitare l'esposizione ai raggi UV utilizzando occhiali da sole con lenti di qualità a norma CE, cercare di dormire un buon numero di ore ogni notte, fare delle pause nei lunghi periodi di impegno visivo tipo durante studio o lavoro prolungato al pc, evitare di addormentarsi davanti allo schermo della TV o del cellulare poiché la qualità del sonno ne risentirà.