Non perdiamoci di vista
A cosa servono le ciglia?
La barriera dei nostri occhi
giovedì 12 luglio 2018
10.50
Come ben sappiamo, ciglia sono i peli che crescono sul margine delle palpebre e servono a proteggere gli occhi dalle impurità e dai corpi estranei: essendo sensibili al tocco portano le palpebre a chiudersi per riflesso, quando un oggetto si avvicina all'occhio.
Ma c'è di più: un gruppo di ricerca del Georgia Institute of Technology, guidato da David Hu, ha studiato l'occhio umano per comprendere meglio il funzionamento delle ciglia e soprattutto capire a che cosa servono realmente. Lo studio condotto ha preso in considerazione alcune ricerche realizzate in passato, secondo cui le persone sprovviste di ciglia (alcuni nascono senza, altri per patologie) soffrono di infezioni agli occhi più frequentemente rispetto alla media.
L'osservazione e lo studio delle ciglia di 22 specie di mammiferi ha portato a capire in che modo le ciglia evitano che gli occhi si "asciughino" e quante particelle di polvere si sedimentano sulla superficie della cornea, la membrana trasparente esterna dell'occhio, a seconda delle dimensioni delle ciglia. David Hu ha ipotizzato, studiato e confermato che le ciglia, oltre a tenere alla larga dai bulbi oculari la polvere ed eventuali corpi estranei potenzialmente pericolosi, cambino il flusso d'aria nelle loro vicinanze, in modo da creare "turbolenze" che fermano la polvere e altre sostanze irritanti, contribuendo intanto a preservare l'umidità e la stabilità del film lacrimale (vedi l'ultimo articolo sulle lacrime) sulla superficie dell'occhio. Si è inoltre concluso che l'evoluzione ha portato alla misura ideale delle ciglia per farle funzionare al meglio.
Anche le ciglia possono essere colpite da patologie; le più frequenti sono entropion e ectropion, che in realtà colpiscono il lembo più esterno delle palpebre dove le ciglia sono posizionate. Nell'entropion le palpebre si rivoltano verso l'interno: le ciglia, in questa condizione, si vengono a trovare a contatto col bulbo oculare e lo graffiano; le lesioni della cornea si possono spesso trasformare in ulcere.
Nell'ectropion invece la palpebra cede sporgendo verso l'esterno. Tale affezione può riguardare entrambe le palpebre (superiore ed inferiore), ma quella inferiore è maggiormente colpita. In base agli stadi si hanno diverse conseguenze sia sulla cornea, film lacrimale, cute circostante e congiuntiva passando alla lacrimazione continua.
Ma c'è di più: un gruppo di ricerca del Georgia Institute of Technology, guidato da David Hu, ha studiato l'occhio umano per comprendere meglio il funzionamento delle ciglia e soprattutto capire a che cosa servono realmente. Lo studio condotto ha preso in considerazione alcune ricerche realizzate in passato, secondo cui le persone sprovviste di ciglia (alcuni nascono senza, altri per patologie) soffrono di infezioni agli occhi più frequentemente rispetto alla media.
L'osservazione e lo studio delle ciglia di 22 specie di mammiferi ha portato a capire in che modo le ciglia evitano che gli occhi si "asciughino" e quante particelle di polvere si sedimentano sulla superficie della cornea, la membrana trasparente esterna dell'occhio, a seconda delle dimensioni delle ciglia. David Hu ha ipotizzato, studiato e confermato che le ciglia, oltre a tenere alla larga dai bulbi oculari la polvere ed eventuali corpi estranei potenzialmente pericolosi, cambino il flusso d'aria nelle loro vicinanze, in modo da creare "turbolenze" che fermano la polvere e altre sostanze irritanti, contribuendo intanto a preservare l'umidità e la stabilità del film lacrimale (vedi l'ultimo articolo sulle lacrime) sulla superficie dell'occhio. Si è inoltre concluso che l'evoluzione ha portato alla misura ideale delle ciglia per farle funzionare al meglio.
Anche le ciglia possono essere colpite da patologie; le più frequenti sono entropion e ectropion, che in realtà colpiscono il lembo più esterno delle palpebre dove le ciglia sono posizionate. Nell'entropion le palpebre si rivoltano verso l'interno: le ciglia, in questa condizione, si vengono a trovare a contatto col bulbo oculare e lo graffiano; le lesioni della cornea si possono spesso trasformare in ulcere.
Nell'ectropion invece la palpebra cede sporgendo verso l'esterno. Tale affezione può riguardare entrambe le palpebre (superiore ed inferiore), ma quella inferiore è maggiormente colpita. In base agli stadi si hanno diverse conseguenze sia sulla cornea, film lacrimale, cute circostante e congiuntiva passando alla lacrimazione continua.