Non perdiamoci di vista
A 50 anni vorrei un paio di braccia più lunghe
Presbiopia: la crisi di mezza età della visione
giovedì 8 marzo 2018
10.00
Negli ultimi post abbiamo identificato i difetti visivi che colpiscono l'occhio: miopia, ipermetropia e astigmatismo; più volte durante gli scorsi appuntamenti abbiamo fatto riferimento a questo difetto visivo, rimandandone la spiegazione: oggi finalmente parleremo di presbiopia. La presbiopia è un disturbo della vista caratterizzato dalla perdita graduale, progressiva e irreversibile, della capacità di mettere a fuoco da vicino.
Tecnicamente si tratta di una condizione fisiologica legata all'avanzare dell'età. Infatti, dopo i 40 anni il cristallino (vedi immagini in fondo), che è la lente naturale che si trova all'interno dell'occhio, perde progressivamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti alle differenti distanze. La causa principale della presbiopia è la perdita di elasticità del cristallino dovuta all'età, per cui la messa a fuoco da vicino risulta difficoltosa. Viceversa, un occhio sano possiede un meccanismo d'accomodazione efficiente ed automatico, grazie al "cambiamento" di forma del cristallino, che varia a seconda della distanza a cui si trova l'oggetto osservato; di solito chi ha questo difetto visivo, non riuscendo a leggere da vicino, allunga le braccia allontanando il piano di lettura.
In media intorno ai 40 anni, si avverte il bisogno di distanziare il giornale (vedi immagine di copertina), il libro, il cellulare o qualsiasi oggetto di solito interposto nei 40/50 cm dagli occhi, poiché la visione appare annebbiata, sfocata, non contrastata e poco nitida. Questo processo avviene per tutti, la differenziazione della progressione può sembrare più rapida nei soggetti già ipermetropi o emmetropi (chi porta già occhiali con lenti positive o chi in precedenza non ha avuto bisogno di supporti visivi) e apparire più lenta per i soggetti miopi, in quanto per questi ultimi a seconda dell'entità della miopia, per il primo periodo basterà togliere la correzione per vedere bene da vicino. Come per l'ipermetropia e la miopia, anche la presbiopia può presentarsi associata all'astigmatismo. Come abbiamo ripetuto diverse volte è importante fare un esame visivo approfondito una volta all'anno, ed è opportuno fare attenzione: se si riscontrano problemi nella visione da vicino in un individuo al di sotto dei 40 anni, è molto probabile che sia un potenziale ipermetrope e, quindi, che necessiti della correzione e quindi degli occhiali.
Esistono interventi chirurgici che correggono questa condizione, anche se il modo più diffuso di correggere la presbiopia consiste nell'uso degli occhiali, tramite le lenti progressive (le lenti di nuova generazione che vanno a sostituire le bifocali) oppure lenti a contatto. Per completare questo argomento, nel prossimo post parleremo di cosa sono e come funzionano le lenti progressive.
Tecnicamente si tratta di una condizione fisiologica legata all'avanzare dell'età. Infatti, dopo i 40 anni il cristallino (vedi immagini in fondo), che è la lente naturale che si trova all'interno dell'occhio, perde progressivamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti alle differenti distanze. La causa principale della presbiopia è la perdita di elasticità del cristallino dovuta all'età, per cui la messa a fuoco da vicino risulta difficoltosa. Viceversa, un occhio sano possiede un meccanismo d'accomodazione efficiente ed automatico, grazie al "cambiamento" di forma del cristallino, che varia a seconda della distanza a cui si trova l'oggetto osservato; di solito chi ha questo difetto visivo, non riuscendo a leggere da vicino, allunga le braccia allontanando il piano di lettura.
In media intorno ai 40 anni, si avverte il bisogno di distanziare il giornale (vedi immagine di copertina), il libro, il cellulare o qualsiasi oggetto di solito interposto nei 40/50 cm dagli occhi, poiché la visione appare annebbiata, sfocata, non contrastata e poco nitida. Questo processo avviene per tutti, la differenziazione della progressione può sembrare più rapida nei soggetti già ipermetropi o emmetropi (chi porta già occhiali con lenti positive o chi in precedenza non ha avuto bisogno di supporti visivi) e apparire più lenta per i soggetti miopi, in quanto per questi ultimi a seconda dell'entità della miopia, per il primo periodo basterà togliere la correzione per vedere bene da vicino. Come per l'ipermetropia e la miopia, anche la presbiopia può presentarsi associata all'astigmatismo. Come abbiamo ripetuto diverse volte è importante fare un esame visivo approfondito una volta all'anno, ed è opportuno fare attenzione: se si riscontrano problemi nella visione da vicino in un individuo al di sotto dei 40 anni, è molto probabile che sia un potenziale ipermetrope e, quindi, che necessiti della correzione e quindi degli occhiali.
Esistono interventi chirurgici che correggono questa condizione, anche se il modo più diffuso di correggere la presbiopia consiste nell'uso degli occhiali, tramite le lenti progressive (le lenti di nuova generazione che vanno a sostituire le bifocali) oppure lenti a contatto. Per completare questo argomento, nel prossimo post parleremo di cosa sono e come funzionano le lenti progressive.