ManzoniViva
Il virus dei "Tag" sempre più diffuso: Andria colpita
Intervista con la Prof.ssa Abbasciano, vicaria della scuola "A. Manzoni"
lunedì 20 luglio 2015
9.21
Sempre più diffusi nella città di Andria sono i graffiti o più che altro gli ormai famosi "tag". Sia nelle scuole che sulle pareti della città è possibile vedere queste scritte che stanno deturpando anche i monumenti più importanti come la stradina più piccola del mondo che è stata tempestata di tag incomprensibili. Ne è un altro esempio il canale "Ciappetta-Camaggio" ma anche moltissime altre zone del centro storico o palazzi storici. Un'altra struttura che ha conosciuto i "tag" incomprensibili è stata la scuola "A. Manzoni" di Andria, in cui un gruppo di ragazzi, verso la fine del mese di febbraio scorso, ha lasciato i segni del suo passaggio prima sulle vetrate della palestra e successivamente su ognuna delle finestre delle classi terze del piano terra.
«Queste scritte sono scarabocchi che rappresentano il disagio personale e sociale dei ragazzi ma sono anche atti vandalici perché vengono realizzati senza l'autorizzazione dei proprietari – ha affermato la Prof.ssa Abbasciano, vicaria dell' Istituto Comprensivo Don Bosco-Manzoni, ai nostri microfoni - Ho deciso di non farle pulire immediatamente perchè abbiamo avviato i doverosi accertamenti per comprenderne gli autori». I tag sono stati rimossi dopo poco tempo attraverso l'utilizzo di un solventi e tanta fatica. Accanto alle cose negative, tuttavia, nella Scuola "Manzoni", negli anni scorsi, vi è stato un progetto positivo che ha previsto un momento educativo proprio attraverso la realizzazione di graffiti artistici su alcune pareti dell'istituto: «Nella scuola sono presenti anche delle pareti destinate alla realizzazione dei murales – racconta ancora la vicaria – quelle sono rappresentazioni grafico-pittoriche create dagli alunni negli anni passati». Questa, secondo la vicaria, è la vera arte e per i "graffitari" sarebbe necessario proprio un percorso di crescita per canalizzare questa loro forma di disagio in azioni di vera e propria arte. Dimostrazioni positive di questa "arte" sono i graffiti di Banksy, artista che vive a Londra dove, in diverse vie, si possono vedere le sue opere più belle che rappresentano in genere dei messaggi sociali.
Articolo e ricerca fotografica di Colomba Alicino e Mara Di Palma
«Queste scritte sono scarabocchi che rappresentano il disagio personale e sociale dei ragazzi ma sono anche atti vandalici perché vengono realizzati senza l'autorizzazione dei proprietari – ha affermato la Prof.ssa Abbasciano, vicaria dell' Istituto Comprensivo Don Bosco-Manzoni, ai nostri microfoni - Ho deciso di non farle pulire immediatamente perchè abbiamo avviato i doverosi accertamenti per comprenderne gli autori». I tag sono stati rimossi dopo poco tempo attraverso l'utilizzo di un solventi e tanta fatica. Accanto alle cose negative, tuttavia, nella Scuola "Manzoni", negli anni scorsi, vi è stato un progetto positivo che ha previsto un momento educativo proprio attraverso la realizzazione di graffiti artistici su alcune pareti dell'istituto: «Nella scuola sono presenti anche delle pareti destinate alla realizzazione dei murales – racconta ancora la vicaria – quelle sono rappresentazioni grafico-pittoriche create dagli alunni negli anni passati». Questa, secondo la vicaria, è la vera arte e per i "graffitari" sarebbe necessario proprio un percorso di crescita per canalizzare questa loro forma di disagio in azioni di vera e propria arte. Dimostrazioni positive di questa "arte" sono i graffiti di Banksy, artista che vive a Londra dove, in diverse vie, si possono vedere le sue opere più belle che rappresentano in genere dei messaggi sociali.
Articolo e ricerca fotografica di Colomba Alicino e Mara Di Palma