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"Cuori verdi", una poesia per le vittime del terremoto

Intervento di Vincenzo Santovito, Libera associazione civica

Com'eran verdi le vostre valli, i colli, i monti e le dune
Naturale era vedere l'acqua dei ruscelli e dei fiumi scorrere verso il mare
Radioso era ascoltare gli uccelli, il loro cinguettare
Sereno avevate trascorso il giorno, calma era stata la sera
Placida e arcana si presentò quella tremenda e terribile notte
Nessun malefico segnale lasciava presagire che sareste stati prigionieri avvinti da catene di morte
Un fato crudele pose fine alla vostra improvvisa esistenza
Una furia naturale scatenante si annidò dentro le viscere della pangea
In una silenziosa oscurità con spavalda andatura sollevava terra, casa e polvere demolendo e distruggendo i vostri sogni mentre eravate avvolti nel dolce sonno, ponendo fine al vostro viaggio terreno
Se tutto ciò si fosse potuto leggere nelle stelle oggi nuove melodie sgorgavano dai vostri e nostri cuori
Percorrere nuovi sentieri e sentire il profumo delle verdi valli, sentire ancora la brezza che passa e il tuo respiro
Attendere la sera ammirando il cielo stellato stringendo al petto la nostra solitudine ascoltando il bisbiglio degli alberi
Nessuno sentirà più i vostri passi leggeri e sentire la vostra dolce presenza
Nessuno attenderà invano il vostro passaggio
Siamo noi che dobbiamo lasciarvi dormire indisturbati perché il signore è apparso all'improvviso alle vostre porte, restandovi accanto ad ammirare da lassù le valli e i monti verdi
Tante belle giovinezze non hanno visto nuovi colori e l'ebbrezza di nuovi amori
Ora risiedete in nuove dimore in un immenso Eden mentre noi, dall'amor terreno, preghiamo per voi e per le nostre pene. E non turberemo i vostri umili cuori ed eterni sonni e sogni
Ora e sempre noi tutti dobbiamo sederci ai vostri piedi e suonare una musica soave e chiedere il perdono perché nessuno possa rimpiangere il passato
Nessuno è chiamato nella notte a dividere le nostre amarezze e con dovuta pazienza, silenziosamente, espiamo la nostra giusta penitenza pregando per voi
Non possiamo mostrare a nessuno i nostri gemiti, le nostre lacrime d'amore che versiamo silenziosamente per le vostre soavi anime
Le nostre notti sono tormentose e fredde e il sonno che cerchi non trovi, e l'amore che ogni mattino ti svegliava con un bacio e qualche leggera, timida carezza
Il tronco dell'albero si è spezzato per tante vite ponendo fine al fiorire i frutti nuovi e freschi che ogni primavera abbondano nelle vostre valli verdi
Per molti di voi che non si sono più destati in quella tremenda notte infausta tanti affaristi di vite umane non hanno esitato a speculare, guadagnando delle monete quadrate. Si devono scuotere petto e coscienza

Vincenzo Santovito,
Libera associazione civica
  • libera associazione civica andriese
  • terremoto
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