Belle quattro parole
Un gelato al limon
La giusta preposizione
domenica 23 giugno 2013
17.39
Quante volte dovendo ordinare un cono nel bar che fa il gelato più buono di Andria (la classifica e la diatriba per compilarla sono sempre aperte) siamo stati assaliti dal dubbio: "Desidero un gelato al cioccolato o un gelato di cioccolato?".
I più si saranno rifatti alla competenza grammaticale del celebratore del genere: il cantante Pupo. In realtà la formula oggi più diffusa "gelato al limone, alla fragola e chi più ne ha più ne metta" è successiva a quella che compare alla fine dell'Ottocento e inizi del Novecento nei ricettari, vocabolari e testi di letteratura. La definizione di gelato è quella di crema o latte o succo di frutta congelato ed usato per il rinfresco. In coerenza con questa definizione l'ingrediente principale, quindi il gusto, era giustamente specificato con la preposizione di.
Dagli anni Trenta del Novecento è entrata sempre più nell'uso comune della lingua la preposizione a per ciò che concerne la definizione del gusto dei gelati e molti altri piatti, probabilmente perché nelle espressioni indicanti preparazioni gastronomiche, volendo citare modi di cucinare o provenienza del piatto, si usa sempre la preposizione a (gelato alla fiamma, cotoletta alla milanese, risotto alla marinara) o forse perché nel caso del nostro gelato si sottintende la formula "al gusto di" e si abbrevia tutto dicendo "alla fragola", forse ancora per influenza della lingua francese che ci porta a tradurre in italiano omelette ai carciofi rifacendoci alla costruzione della suddetta lingua, mentre citiamo come l'italiano vuole e senza problemi la nostrana frittata di carciofi.
Alla fine della fiera, il gelato al limone è buono quanto uno di limone e il "gelato al veleno" della Nannini non sarebbe stato così musicale se fosse stato "di veleno".
I più si saranno rifatti alla competenza grammaticale del celebratore del genere: il cantante Pupo. In realtà la formula oggi più diffusa "gelato al limone, alla fragola e chi più ne ha più ne metta" è successiva a quella che compare alla fine dell'Ottocento e inizi del Novecento nei ricettari, vocabolari e testi di letteratura. La definizione di gelato è quella di crema o latte o succo di frutta congelato ed usato per il rinfresco. In coerenza con questa definizione l'ingrediente principale, quindi il gusto, era giustamente specificato con la preposizione di.
Dagli anni Trenta del Novecento è entrata sempre più nell'uso comune della lingua la preposizione a per ciò che concerne la definizione del gusto dei gelati e molti altri piatti, probabilmente perché nelle espressioni indicanti preparazioni gastronomiche, volendo citare modi di cucinare o provenienza del piatto, si usa sempre la preposizione a (gelato alla fiamma, cotoletta alla milanese, risotto alla marinara) o forse perché nel caso del nostro gelato si sottintende la formula "al gusto di" e si abbrevia tutto dicendo "alla fragola", forse ancora per influenza della lingua francese che ci porta a tradurre in italiano omelette ai carciofi rifacendoci alla costruzione della suddetta lingua, mentre citiamo come l'italiano vuole e senza problemi la nostrana frittata di carciofi.
Alla fine della fiera, il gelato al limone è buono quanto uno di limone e il "gelato al veleno" della Nannini non sarebbe stato così musicale se fosse stato "di veleno".