Belle quattro parole
Sgualciti da Niccolò Agrimi
Racconti nudi e crudi
domenica 24 marzo 2013
0.19
«Sono Niccolò, sono nato in un piccolo paese dell'Abbruzzo ed ho passato la maggior parte della vita in un piccolo paese della Puglia: non sono proprio quello che si dice un cittadino del mondo...»
E' l'incipit dell'Appendice di Sgualciti dalla vita, la raccolta di racconti nudi e soprattutto crudi di Niccolò Agrimi. Cinismo e sarcasmo sono, a detta sua, le caratteristiche dell'autore che si declinano nelle peculiarità dei personaggi da lui creati. L'ossessione per il tempo che scorre (egli non ha voglia di perdere tempo in qualcosa di inutile e prolisso e non vuole farne perdere agli altri) si traduce in una narrazione densa di significati attraverso una sapiente scelta delle parole, essenzialmente scarna nelle descrizioni e articolata in dei racconti fruibili in pochi minuti. Alla descrizione Agrimi preferisce l'azione, l'imperativo del qualcosa deve accadere ed in pochissime righe accade di tutto: sangue, violenza, amore, tenerezza, assurdità, curiosità dei casi umani travolti da insoliti accadimenti quali solo un destino beffardo, a volte comico, regala.
I personaggi dei racconti sono sgualciti dalla vita: dalla vita in su e dalla vita in giù, dalla pancia e dal pube, cioè dalle sedi delle emozioni, dagli scrigni custodi di massime gioie o acuti dolori, la vita che spinge l'uomo verso mete ineludibili, nonostante il divieto del raziocinio della testa.
«Chi scrive racconti ha tante idee e poco tempo» le idee e le parole di Agrimi sono forti pugni nello stomaco (o nei denti) e risate inaspettate, immagini essenziali, ritratti efficaci, un parterre di finzione che somiglia troppo alla realtà. Uno dei suoi personaggi, uno scrittore, dopo la pubblicazione di un grande successo perde le parole: Agrimi dissacrante e, si spera per i suoi lettori, esorcizzante. Buona lettura!
E' l'incipit dell'Appendice di Sgualciti dalla vita, la raccolta di racconti nudi e soprattutto crudi di Niccolò Agrimi. Cinismo e sarcasmo sono, a detta sua, le caratteristiche dell'autore che si declinano nelle peculiarità dei personaggi da lui creati. L'ossessione per il tempo che scorre (egli non ha voglia di perdere tempo in qualcosa di inutile e prolisso e non vuole farne perdere agli altri) si traduce in una narrazione densa di significati attraverso una sapiente scelta delle parole, essenzialmente scarna nelle descrizioni e articolata in dei racconti fruibili in pochi minuti. Alla descrizione Agrimi preferisce l'azione, l'imperativo del qualcosa deve accadere ed in pochissime righe accade di tutto: sangue, violenza, amore, tenerezza, assurdità, curiosità dei casi umani travolti da insoliti accadimenti quali solo un destino beffardo, a volte comico, regala.
I personaggi dei racconti sono sgualciti dalla vita: dalla vita in su e dalla vita in giù, dalla pancia e dal pube, cioè dalle sedi delle emozioni, dagli scrigni custodi di massime gioie o acuti dolori, la vita che spinge l'uomo verso mete ineludibili, nonostante il divieto del raziocinio della testa.
«Chi scrive racconti ha tante idee e poco tempo» le idee e le parole di Agrimi sono forti pugni nello stomaco (o nei denti) e risate inaspettate, immagini essenziali, ritratti efficaci, un parterre di finzione che somiglia troppo alla realtà. Uno dei suoi personaggi, uno scrittore, dopo la pubblicazione di un grande successo perde le parole: Agrimi dissacrante e, si spera per i suoi lettori, esorcizzante. Buona lettura!