Belle quattro parole
Parigi val bene una messa
Per ottenere bisogna rinunciare
domenica 22 dicembre 2013
Francia. Fine del 1500. Il regno è in subbuglio per una sanguinosa guerra civile. Al confine con la Francia, sotto i Pirenei, Enrico di Borbone eredita la corona di Navarra diventando Enrico III di Navarra.
Si scontra con altri due sovrani di nome Enrico, nell'ambito delle guerre tra cattolici e ugonotti (i calvinisti francesi). Vince il trono di Francia ad una condizione: l'assolutismo regio è garantito solo ad un re cattolico. Enrico III di Navarra abiura il calvinismo e si converte alla religione cattolica divenendo così Enrico IV di Francia.
Avrebbe in questa occasione pronunciato la frase: «Parigi val bene una messa»; la frase è divenuta un modo di dire ed indica un sacrificio "morale" che si deve compiere per arrivare ad uno scopo prefissato. Dire 'Parigi val bene una messa' significa, dunque, che il sacrificio da fare per ottenere quello che desideriamo è un sacrifico possibile anche se moralmente disdicevole (come abiurare una religione per impadronirsi del trono) ma vale la pena farlo vista l'importanza personale del fine.
Si scontra con altri due sovrani di nome Enrico, nell'ambito delle guerre tra cattolici e ugonotti (i calvinisti francesi). Vince il trono di Francia ad una condizione: l'assolutismo regio è garantito solo ad un re cattolico. Enrico III di Navarra abiura il calvinismo e si converte alla religione cattolica divenendo così Enrico IV di Francia.
Avrebbe in questa occasione pronunciato la frase: «Parigi val bene una messa»; la frase è divenuta un modo di dire ed indica un sacrificio "morale" che si deve compiere per arrivare ad uno scopo prefissato. Dire 'Parigi val bene una messa' significa, dunque, che il sacrificio da fare per ottenere quello che desideriamo è un sacrifico possibile anche se moralmente disdicevole (come abiurare una religione per impadronirsi del trono) ma vale la pena farlo vista l'importanza personale del fine.