Belle quattro parole
Mamma Renata
Il coraggio di Renata Fonte
domenica 12 maggio 2013
0.17
«Mamma mia, che spettacolo!» Esclamerebbero i più ammirando il mare turchino e la natura incontaminata del parco di Porto Selvaggio, vicino Nardò, nel soleggiato Salento. Difficile restare indifferenti dinanzi alle orchidee speciali, al mirto, alla ginestra, all'avvistamento di un gheppio o un' upupa, insomma alla generosità di madre natura.
Eppure c'è qualcuno che è stato indifferente al sacrificio ed alla dedizione di colei che per il parco è stata non una semplice genitrice, ma una una mamma dispensatrice disinteressata dell'amore che questo nome include.
Renata Fonte, insegnante, assessore alla Cultura del comune di Nardò e mamma di due figlie è stata assassinata all'eta di trentatré anni il 31 marzo del 1984, per aver con la sua attività politica difeso strenuamente Porto Selvaggio dall'abusivismo edilizio e dalla violenza del cemento e aver così contrastato gli interessi di altri politici corrotti e conniventi con la mafia salentina.
I processi vari hanno portato alla condanna degli esecutori, degli intermediari e del mandante di primo livello, ma numerose restano le ombre su ulteriori personaggi coinvolti. Dedichiamo oggi lo spazio della nostra rubrica a questa mamma eroica, coraggiosa ed altruista cui è stato dedicato più di un libro (ed anche un film tratto da uno di essi La posta in gioco) e a cui Libera di Andria, associazione di denuncia e lotta alle mafie, dedicherà un incontro il prossimo 17 maggio nella sede in via Genova alle 19, incontro in cui interverranno, fra gli altri, la figlia di Renata Fonte e gli autori di un libro a fumetti che racconta la sua storia e si intitola Nostra madre Renata Fonte, Ilaria Ferramosca e Gian Marco De Francisco.
Eppure c'è qualcuno che è stato indifferente al sacrificio ed alla dedizione di colei che per il parco è stata non una semplice genitrice, ma una una mamma dispensatrice disinteressata dell'amore che questo nome include.
Renata Fonte, insegnante, assessore alla Cultura del comune di Nardò e mamma di due figlie è stata assassinata all'eta di trentatré anni il 31 marzo del 1984, per aver con la sua attività politica difeso strenuamente Porto Selvaggio dall'abusivismo edilizio e dalla violenza del cemento e aver così contrastato gli interessi di altri politici corrotti e conniventi con la mafia salentina.
I processi vari hanno portato alla condanna degli esecutori, degli intermediari e del mandante di primo livello, ma numerose restano le ombre su ulteriori personaggi coinvolti. Dedichiamo oggi lo spazio della nostra rubrica a questa mamma eroica, coraggiosa ed altruista cui è stato dedicato più di un libro (ed anche un film tratto da uno di essi La posta in gioco) e a cui Libera di Andria, associazione di denuncia e lotta alle mafie, dedicherà un incontro il prossimo 17 maggio nella sede in via Genova alle 19, incontro in cui interverranno, fra gli altri, la figlia di Renata Fonte e gli autori di un libro a fumetti che racconta la sua storia e si intitola Nostra madre Renata Fonte, Ilaria Ferramosca e Gian Marco De Francisco.