Belle quattro parole
L'uovo di Colombo
La leggenda delle soluzioni facili
domenica 1 giugno 2014
8.30
Ogni volta che la soluzione ad un problema si presenta semplicissima, rimproverandosi per non averci pensato prima, si ricorre a questa espressione e si esclama: «E' l'uovo di Colombo!».
Controversa e leggendaria è l'origine del detto, per spiegarla bisogna far riferimento a due autori del 1500 che scrissero a distanza di pochi anni i propri testi: Giorgio Vasari, nel 1550 pubblicò le sue Vite dei più eccellenti architetti, scultori et pittori da Cimabue insino a' giorni nostri, Gerolamo Benzoni fu invece l'autore della Historia del nuovo mondo (1565) in cui si parla del continente americano all'epoca da poco scoperto. Il Vasari racconta della tenzone tra Filippo Brunelleschi ed altri architetti per il progetto della cupola della basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Durante una riunione, tutti i concorrenti avevano posto sul tavolo le carte dei propri disegni e progetti, tranne il Brunelleschi che, invitato a farlo, tirò fuori un uovo chiedendo ai presenti di riuscire a tenerlo diritto sul tavolo. Falliti tutti i tentativi degli astanti, l'architetto picchiò sul tavolo con l'uovo e lo fece reggere sull'estremità cosi smussata. Immediatamente tutti si ribellarono dicendo che avrebbero potuto fare la stessa cosa anche loro utilizzando quel metodo, di conseguenza Brunelleschi spiegò che era prorio quello il motivo per cui non aveva svelato i suoi disegni della cupola, ossia per evitare che lo imitassero.
Nel suo libro, invece, Benzoni riferisce di un aneddoto, molto simile a quello del Brunelleschi, che riguarda un uovo che sta ritto su un piano; la storia però questa volta ha come protagonista Critoforo Colombo. Al suo ritorno dal viaggio nelle Indie occidentali, trovandosi a cena in Spagna con alcuni detrattori della teoria sulla rotondità della Terra che sminuivano pertanto l'eccezionalità dei traguardi raggiunti da Colombo, il navigatore si difese tirando fuori il famoso uovo e chiedendo ai presenti di farlo stare fermo e ritto sulla tavola; quando, dopo il fallimento di tutti, Colombo riuscì nell'impresa allo stesso modo del Brunelleschi i commensali dichiararono che avrebbero potuto farlo alla stessa maniera, ma Colombo giustificò la facilità e l'ovvietà della sua soluzione, dicendo di aver adottato lo stesso criterio usato per le sue scoperte: non aveva solo pensato di farle, ma le aveva fatte.
Il detto dell'uovo di Colombo ha avuto fortuna nella trasmissione orale più del possibile uovo di Brunelleschi; in realtà l'aneddoto pare sia ancora più vecchio del 1400 e provenga dall'Oriente, bando all'origine ciò che resta è la possibilità di usarlo per dimostrare la propria superiorità.
Controversa e leggendaria è l'origine del detto, per spiegarla bisogna far riferimento a due autori del 1500 che scrissero a distanza di pochi anni i propri testi: Giorgio Vasari, nel 1550 pubblicò le sue Vite dei più eccellenti architetti, scultori et pittori da Cimabue insino a' giorni nostri, Gerolamo Benzoni fu invece l'autore della Historia del nuovo mondo (1565) in cui si parla del continente americano all'epoca da poco scoperto. Il Vasari racconta della tenzone tra Filippo Brunelleschi ed altri architetti per il progetto della cupola della basilica di Santa Maria Novella a Firenze. Durante una riunione, tutti i concorrenti avevano posto sul tavolo le carte dei propri disegni e progetti, tranne il Brunelleschi che, invitato a farlo, tirò fuori un uovo chiedendo ai presenti di riuscire a tenerlo diritto sul tavolo. Falliti tutti i tentativi degli astanti, l'architetto picchiò sul tavolo con l'uovo e lo fece reggere sull'estremità cosi smussata. Immediatamente tutti si ribellarono dicendo che avrebbero potuto fare la stessa cosa anche loro utilizzando quel metodo, di conseguenza Brunelleschi spiegò che era prorio quello il motivo per cui non aveva svelato i suoi disegni della cupola, ossia per evitare che lo imitassero.
Nel suo libro, invece, Benzoni riferisce di un aneddoto, molto simile a quello del Brunelleschi, che riguarda un uovo che sta ritto su un piano; la storia però questa volta ha come protagonista Critoforo Colombo. Al suo ritorno dal viaggio nelle Indie occidentali, trovandosi a cena in Spagna con alcuni detrattori della teoria sulla rotondità della Terra che sminuivano pertanto l'eccezionalità dei traguardi raggiunti da Colombo, il navigatore si difese tirando fuori il famoso uovo e chiedendo ai presenti di farlo stare fermo e ritto sulla tavola; quando, dopo il fallimento di tutti, Colombo riuscì nell'impresa allo stesso modo del Brunelleschi i commensali dichiararono che avrebbero potuto farlo alla stessa maniera, ma Colombo giustificò la facilità e l'ovvietà della sua soluzione, dicendo di aver adottato lo stesso criterio usato per le sue scoperte: non aveva solo pensato di farle, ma le aveva fatte.
Il detto dell'uovo di Colombo ha avuto fortuna nella trasmissione orale più del possibile uovo di Brunelleschi; in realtà l'aneddoto pare sia ancora più vecchio del 1400 e provenga dall'Oriente, bando all'origine ciò che resta è la possibilità di usarlo per dimostrare la propria superiorità.