Belle quattro parole
In bocca al lupo
La magia nella lingua
domenica 2 marzo 2014
8.05
È uno scongiuro che tutti dispensiamo, più o meno spesso, alle volte quotidianamente, in occasione dell'inizio di una nuova avventura o per propiziare il risultato di esperienze varie, insomma per augurare buona fortuna invochiamo: «In bocca al lupo!».
Questa esclamazione era rivolta in passato ai cacciatori cui si augurava il contrario di quello che si affermava, si sperava infatti che scampassero il lupo, che ne divenissero gli aguzzini e non le vittime. L'espressione ha dunque il valore di una formula apotropaica, si tratta cioè di parole in grado di allontanare, di scongiurare un'influenza malefica e negativa.
La risposta «crepi!» che tutti gli scaramantici pretendono per tale augurio estende a questo modo di dire la sorte che la lingua italiana ha rivolto a tanti altri nemici del vivere sociale; da sempre l'uomo ha sentenziato: «crepi l'avarizia, la miseria, l'astrologo!» e chi più ne ha più ne metta.
La lingua ha un potere magico, basta conoscere le parole giuste ed ogni male vi lascerà in pace.
Questa esclamazione era rivolta in passato ai cacciatori cui si augurava il contrario di quello che si affermava, si sperava infatti che scampassero il lupo, che ne divenissero gli aguzzini e non le vittime. L'espressione ha dunque il valore di una formula apotropaica, si tratta cioè di parole in grado di allontanare, di scongiurare un'influenza malefica e negativa.
La risposta «crepi!» che tutti gli scaramantici pretendono per tale augurio estende a questo modo di dire la sorte che la lingua italiana ha rivolto a tanti altri nemici del vivere sociale; da sempre l'uomo ha sentenziato: «crepi l'avarizia, la miseria, l'astrologo!» e chi più ne ha più ne metta.
La lingua ha un potere magico, basta conoscere le parole giuste ed ogni male vi lascerà in pace.