Belle quattro parole
Il troppo stroppia
Un proverbio contro le esagerazioni
domenica 14 luglio 2013
L'esagerazione è il fenomeno che ci dà la dimensione della necessità dei limiti, del contenimento. Una ricchezza, una fortuna, una quantità esagerate diventano ingestibili esattamente come alcuni comportamenti smodati vanno controllati perché non diventino nocivi.
E allora la morale popolare pontifica: "il troppo stroppia". L'italiano replica: "il troppo storpia". Il proverbio tramanda la versione popolare ed orale del verbo storpiare che, per inversione delle lettere in esso contenute, diventa stroppiare. All'interno del proverbio, storpiare diviene stroppiare per vicinanza con la parola troppo cosi come avviene in altre massime in cui sono accostate parole dal suono simile: "chi risica non rosica", "chi dice donna dice danno", "prendere fischi per fiaschi".
Fonte l'Accademia della crusca, cercando in rete, il proverbio è presentato in entrambe le forme: "il troppo stroppia" è comunque molto più frequente di "il troppo storpia "(703.000 occorrenze della prima contro le 213.000 della seconda, in Google al 6 giugno 2013).
In conclusione,in italiano la forma corretta del verbo è storpiare, stroppiare è la sua variante popolare, ma nel proverbio i ruoli si invertono: la forma popolare "il troppo stroppia", che è quella più diffusa, è anche quella corretta perché rispetta la natura dei proverbi che esprimono sempre la "voce del popolo".
Per chi non si accontentasse di tale spiegazione e preferisse l'eleganza del latino ricordiamo il motto equivalente che traduce un'iscrizione greca nel tempio di Apollo in Delfi: ne quid nimis, "niente di troppo", come divino invito alla moderazione, scelto da una banca andriese per accompagnare il suo logo.
E allora la morale popolare pontifica: "il troppo stroppia". L'italiano replica: "il troppo storpia". Il proverbio tramanda la versione popolare ed orale del verbo storpiare che, per inversione delle lettere in esso contenute, diventa stroppiare. All'interno del proverbio, storpiare diviene stroppiare per vicinanza con la parola troppo cosi come avviene in altre massime in cui sono accostate parole dal suono simile: "chi risica non rosica", "chi dice donna dice danno", "prendere fischi per fiaschi".
Fonte l'Accademia della crusca, cercando in rete, il proverbio è presentato in entrambe le forme: "il troppo stroppia" è comunque molto più frequente di "il troppo storpia "(703.000 occorrenze della prima contro le 213.000 della seconda, in Google al 6 giugno 2013).
In conclusione,in italiano la forma corretta del verbo è storpiare, stroppiare è la sua variante popolare, ma nel proverbio i ruoli si invertono: la forma popolare "il troppo stroppia", che è quella più diffusa, è anche quella corretta perché rispetta la natura dei proverbi che esprimono sempre la "voce del popolo".
Per chi non si accontentasse di tale spiegazione e preferisse l'eleganza del latino ricordiamo il motto equivalente che traduce un'iscrizione greca nel tempio di Apollo in Delfi: ne quid nimis, "niente di troppo", come divino invito alla moderazione, scelto da una banca andriese per accompagnare il suo logo.