Belle quattro parole
Il pomo della discordia
Ovvero le conseguenze dell'amore
domenica 15 dicembre 2013
Dimenticate per oggi quello che vi hanno insegnato al catechismo: la mela assaggiata da Eva e condivisa con Adamo non è quella passata alla storia col titolo di pomo della discordia. Tale onore spetta ad un pomo d'oro, quello lanciato sulla tavola del banchetto di nozze del vecchio Peleo con la ninfa Teti, genitori dell'eroe greco Achille. Per questa gaia occasione Zeus aveva evitato di invitare Eris, la dea della discordia che sentendosi umilata ed offesa per essere stata bloccata da Ermes (messaggero degli dei) sulla porta del palazzo sul monte Olimpo, lanciò l'infausto dono che recava la scritta "alla più bella".
Immediata fu la reazione delle dee presenti che volevano appropriarsi per diverse ragioni del pomo d'oro ed del titolo da esso promesso. Non riuscendo Zeus a dirimere la questione decise di affidare la scelta della destinataria ad un mortale, al pastore Paride, che si trovava sul monte Ida con le sue pecore. Quest'ultimo, proprio un semplice pastore non era: era stato allontanato dalla patria di cui era principe, la città di Troia, perché una profezia l'aveva individuato come colui che avrebbe causato la distruzione e la fine della città stessa. Era, moglie di Zeus promise a Paride in cambio del pomo d'oro che sarebbe diventato un re potentissimo; Atena, dea della saggezza e della guerra, giurò che avrebbe reso Paride invincibile in cambio della sua scelta; Afrodite, la dea della bellezza, conquistò Paride con la promessa dell'amore della donna mortale più bella ed ottene così il pomo d'oro.
Consegnato il pomo della Discordia, Paride fuggì. In seguito, venne riamesso in patria e durante un missione diplomatica a Sparta con il fratello Ettore, conobbe Elena, moglie del re Menelao, senza dubbio la donna piu bella del mondo: la promessa di Afrodite si avverò. L'amore tra Paride ed Elena fu travolgente e inarrestabile; la regina di Sparta fu rapita e condotta a Troia per vivere per sempre con l'amato. Fu l'inizio (mitologico) di una guerra che portò alla fine di un glorioso regno.
Immediata fu la reazione delle dee presenti che volevano appropriarsi per diverse ragioni del pomo d'oro ed del titolo da esso promesso. Non riuscendo Zeus a dirimere la questione decise di affidare la scelta della destinataria ad un mortale, al pastore Paride, che si trovava sul monte Ida con le sue pecore. Quest'ultimo, proprio un semplice pastore non era: era stato allontanato dalla patria di cui era principe, la città di Troia, perché una profezia l'aveva individuato come colui che avrebbe causato la distruzione e la fine della città stessa. Era, moglie di Zeus promise a Paride in cambio del pomo d'oro che sarebbe diventato un re potentissimo; Atena, dea della saggezza e della guerra, giurò che avrebbe reso Paride invincibile in cambio della sua scelta; Afrodite, la dea della bellezza, conquistò Paride con la promessa dell'amore della donna mortale più bella ed ottene così il pomo d'oro.
Consegnato il pomo della Discordia, Paride fuggì. In seguito, venne riamesso in patria e durante un missione diplomatica a Sparta con il fratello Ettore, conobbe Elena, moglie del re Menelao, senza dubbio la donna piu bella del mondo: la promessa di Afrodite si avverò. L'amore tra Paride ed Elena fu travolgente e inarrestabile; la regina di Sparta fu rapita e condotta a Troia per vivere per sempre con l'amato. Fu l'inizio (mitologico) di una guerra che portò alla fine di un glorioso regno.