Belle quattro parole
Dici ciao!
Non insegnate ai bambini
domenica 28 aprile 2013
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Del modo imperativo coniugato all'andriese avevamo già parlato in un precedente numero della nostra rubrica, tuttavia ritorniamo sull'argomento per soddisfare la curiosità di un'affezionata lettrice che ci segnala l'abitudine di genitori e parenti vari, devoti continuatori delle tradizionali buone maniere, ad insegnare ai propri pargoli, principianti nelle parole e nei modi, a salutare conoscenti e non sollecitandoli con la seguente formula: «Dici ciao!».
Senza voler sminuire le ottime intenzioni parentali che puntano a far crescere cittadini sorridenti e socievoli, l'imperativo del verbo dire alla seconda persona singolare è di', troncamento della parola dici, cioé dell'imperativo latino del verbo dicere che i latini stessi già abbreviavano in dic. Un invito grammaticalmente corretto sarebbe dunque «di' ciao!».
Con buona pace di Giorgio Gaber, se proprio vi va, «insegnate ai bambini la vostra morale» ma almeno cercate di non fare male all'Italiano.
Senza voler sminuire le ottime intenzioni parentali che puntano a far crescere cittadini sorridenti e socievoli, l'imperativo del verbo dire alla seconda persona singolare è di', troncamento della parola dici, cioé dell'imperativo latino del verbo dicere che i latini stessi già abbreviavano in dic. Un invito grammaticalmente corretto sarebbe dunque «di' ciao!».
Con buona pace di Giorgio Gaber, se proprio vi va, «insegnate ai bambini la vostra morale» ma almeno cercate di non fare male all'Italiano.