Belle quattro parole
Ci rivedremo a Filippi!
Un avvertimento storico
domenica 22 giugno 2014
22.27
Si tratta di un avvertimento che presagisce che giustizia verrà fatta: «Ci rivedremo a Filippi!» è la minaccia di una vendetta, il ricordo di un torto subito il cui conto verrà di sicuro pagato. Il monito è riportato da Plutarco nelle Vite Parallele, e pronunciato da un fantasma, quello di Giulio Cesare assassinato durante una congiura ordita, tra gli altri, da Cassio e Bruto.
Dopo il cesaricidio i due congiurati ripararono in Oriente e nella città macedone di Filippi si scontrarono e persero nel 42 a.C. con l'esercito di Roma, guidato da Antonio e Ottaviano; nei giorni che precedettero la sconfitta Bruto ebbe delle visioni, foriere di sventura, una delle quali fu quella di un cattivo genio, che anticipò una resa dei conti rivolgendogli la minacciosa frase: «Mi rivedrai a Filippi». Bruto e Cassio morirono suicidi dopo la disfatta del loro esercito.
La frase è stata poi ripresa da Shakespeare nel suo Giulio Cesare e molto molto spesso dal mio professore di lettere al liceo, quando insisteva nel rammentare alla classe che l'ultima parola sarebbe spettata a lui durante gli scrutinii.
Dopo il cesaricidio i due congiurati ripararono in Oriente e nella città macedone di Filippi si scontrarono e persero nel 42 a.C. con l'esercito di Roma, guidato da Antonio e Ottaviano; nei giorni che precedettero la sconfitta Bruto ebbe delle visioni, foriere di sventura, una delle quali fu quella di un cattivo genio, che anticipò una resa dei conti rivolgendogli la minacciosa frase: «Mi rivedrai a Filippi». Bruto e Cassio morirono suicidi dopo la disfatta del loro esercito.
La frase è stata poi ripresa da Shakespeare nel suo Giulio Cesare e molto molto spesso dal mio professore di lettere al liceo, quando insisteva nel rammentare alla classe che l'ultima parola sarebbe spettata a lui durante gli scrutinii.