Belle quattro parole
Centra la centra del centrone
Quando l'apostrofo c'entra
domenica 17 febbraio 2013
11.31
Quante volte al giorno pronunciamo le frasi «ma che c'entra?» oppure «non c'entra nulla!»? Per fortuna non le scriviamo altrettante volte e comunque come dovremmo scriverle?
Il proverbio andriese del titolo ci serve a spiegare la differenza tra due verbi oggi in troppi casi assimilati e confusi: centrare ed entrarci (centrarci non esiste!).
Centrare vuol dire colpire nel segno, colpire al centro: si può centrare un bersaglio, si può centrare, ossia cogliere con precisione, un argomento. Entrarci è un derivato di entrare e vuol dire trovare posto, trovare spazio all'interno di qualcosa, in senso figurato significa avere pertinenza: «c'entra un elefante in una Cinquecento?», «il tuo intervento non c'entra nulla con la lezione!». La frequente domanda «che c'entra?» esige l'apostrofo visto che deriva dall'elisione di «che ci entra?» stessa cosa per «non c'entra niente!» ed altre frasi simili.
Solo se si centra un obiettivo è giusto scrivere la parola senza apostrofo. La grammatica non lascia spazio ai dubbi, la pratica forse è un po' diversa, allora proviamo così: sostituiamo ogni volta che non sappiamo se usare o meno l'apostrofo il «che ci azzecca?» di Di Pietro, di sicuro non ci si confonde.
Il proverbio andriese del titolo ci serve a spiegare la differenza tra due verbi oggi in troppi casi assimilati e confusi: centrare ed entrarci (centrarci non esiste!).
Centrare vuol dire colpire nel segno, colpire al centro: si può centrare un bersaglio, si può centrare, ossia cogliere con precisione, un argomento. Entrarci è un derivato di entrare e vuol dire trovare posto, trovare spazio all'interno di qualcosa, in senso figurato significa avere pertinenza: «c'entra un elefante in una Cinquecento?», «il tuo intervento non c'entra nulla con la lezione!». La frequente domanda «che c'entra?» esige l'apostrofo visto che deriva dall'elisione di «che ci entra?» stessa cosa per «non c'entra niente!» ed altre frasi simili.
Solo se si centra un obiettivo è giusto scrivere la parola senza apostrofo. La grammatica non lascia spazio ai dubbi, la pratica forse è un po' diversa, allora proviamo così: sostituiamo ogni volta che non sappiamo se usare o meno l'apostrofo il «che ci azzecca?» di Di Pietro, di sicuro non ci si confonde.