Belle quattro parole
Buon Natale
Magari lo sanno tutti oppure qualcuno l'ha scordato
domenica 23 dicembre 2012
9.19
Il Natale che oggi è un'abitudine, una consuetudine, una tradizione, cristiana o pagana a seconda del proprio credo, ha origini millenarie. Da sempre si è festeggiato a fine dicembre la nascita di qualcosa o di qualcuno, o meglio la speranza di un'era migliore.
Molti popoli antichi festeggiavano il solstizio d'inverno, il giorno più corto dell'anno che cade il 21 dicembre come il passaggio da un ciclo stagionale ad un altro, dal buio alla luce, tentando di propiziarsi la nascita di un periodo favorevole per l'agricoltura e l'allevamento.
I Romani dal 17 al 23 dicembre, celebravano i Saturnalia: si festeggiava il mito dell'Età dell'Oro, periodo in cui aveva regnato Saturno e la gente era vissuta felice, senza povertà né malattie, senza guerre e nella piena abbondanza dei frutti della terra. In questi sette giorni, celebrando Saturno, dio dell'agricoltura, la popolazione si dava alla pazza gioia, ci si scambiavano dei doni e le divisioni sociali venivano azzerate.
Nel 274 d.c. l'imperatore Aureliano proclamò il 25 dicembre festa del Sole Invincibile(Dies Natalis Solis Invicti),già festa di antichissime origini egiziane, legata al culto di Mithra, divinità connessa alla luce e al sole, cara ai militari. Si accendevano ovunque fuochi e ci si scambiavano doni di ogni tipo. Il motivo per cui la festa del Sole si celebrava in inverno anziché in estate è semplice: il 25 dicembre cade pochi giorni dopo il solstizio d'inverno, cioè quando le giornate già cominciano ad allungarsi, la luce soppianta le tenebre e con essa si riprendono le attività vitali legate alla natura.
Quando nel IV secolo d.C. il cristianesimo da religione perseguitata, si trasforma in culto ufficiale al quale gli stessi imperatori si convertono, molte delle tradizioni e dei riti dei culti precedenti vengono da esso assimilate.
Così, la data del Natale fu stabilita nel 337 d.C. da papa Giulio: in Occidente si festeggiava il 25 dicembre, mentre i cristiani d'oriente lo festeggiavano il 6 gennaio (Teofania o festa dei lumi).
Studiosi che hanno rifatto i calcoli astronomici del calendario per mezzo di computer hanno accertato che Gesù il Nazareno sarebbe nato circa sette anni prima dell'anno zero; anche sulla fine di dicembre vi sono parecchi dubbi: si suppone che il periodo della nascita possa essere stato quello primaverile. Una data precisa non è comunque stata tramandata, tuttavia per tradizione cristiana il 25 dicembre in molti deporranno il Bambinello appena nato nella mangiatoia del proprio presepe.
Da sempre dunque, si è festeggiato questo periodo dell'anno e la luce che torna a splendere, sperando nella nascita di un'era migliore.
Molti popoli antichi festeggiavano il solstizio d'inverno, il giorno più corto dell'anno che cade il 21 dicembre come il passaggio da un ciclo stagionale ad un altro, dal buio alla luce, tentando di propiziarsi la nascita di un periodo favorevole per l'agricoltura e l'allevamento.
I Romani dal 17 al 23 dicembre, celebravano i Saturnalia: si festeggiava il mito dell'Età dell'Oro, periodo in cui aveva regnato Saturno e la gente era vissuta felice, senza povertà né malattie, senza guerre e nella piena abbondanza dei frutti della terra. In questi sette giorni, celebrando Saturno, dio dell'agricoltura, la popolazione si dava alla pazza gioia, ci si scambiavano dei doni e le divisioni sociali venivano azzerate.
Nel 274 d.c. l'imperatore Aureliano proclamò il 25 dicembre festa del Sole Invincibile(Dies Natalis Solis Invicti),già festa di antichissime origini egiziane, legata al culto di Mithra, divinità connessa alla luce e al sole, cara ai militari. Si accendevano ovunque fuochi e ci si scambiavano doni di ogni tipo. Il motivo per cui la festa del Sole si celebrava in inverno anziché in estate è semplice: il 25 dicembre cade pochi giorni dopo il solstizio d'inverno, cioè quando le giornate già cominciano ad allungarsi, la luce soppianta le tenebre e con essa si riprendono le attività vitali legate alla natura.
Quando nel IV secolo d.C. il cristianesimo da religione perseguitata, si trasforma in culto ufficiale al quale gli stessi imperatori si convertono, molte delle tradizioni e dei riti dei culti precedenti vengono da esso assimilate.
Così, la data del Natale fu stabilita nel 337 d.C. da papa Giulio: in Occidente si festeggiava il 25 dicembre, mentre i cristiani d'oriente lo festeggiavano il 6 gennaio (Teofania o festa dei lumi).
Studiosi che hanno rifatto i calcoli astronomici del calendario per mezzo di computer hanno accertato che Gesù il Nazareno sarebbe nato circa sette anni prima dell'anno zero; anche sulla fine di dicembre vi sono parecchi dubbi: si suppone che il periodo della nascita possa essere stato quello primaverile. Una data precisa non è comunque stata tramandata, tuttavia per tradizione cristiana il 25 dicembre in molti deporranno il Bambinello appena nato nella mangiatoia del proprio presepe.
Da sempre dunque, si è festeggiato questo periodo dell'anno e la luce che torna a splendere, sperando nella nascita di un'era migliore.