Belle quattro parole
Avere il sangue blu
Il colore della nobiltà
domenica 9 marzo 2014
9.31
Prima di essere accusata di avercela coi lupi, viro da questo numero in poi verso modi di dire più colorati, in versione primaverile. «Nelle sue vene scorre il sangue blu» è l'espressione che si addice a qualcuno che immaginiamo elegante, cortese, magnanimo, signorile, è il modo di dire che ricorre per descrivere chi è nobile per discendenza, chi appartiene all'aristocrazia e incarna (o dovrebbe incarnare) i pregi e gusta (sicuramente) i privilegi di una classe sociale elevata.
L'origine di tale espressione non è certa ma di sicuro ha a che fare con la carnagione dei nobili: i primi a parlare di sangue blu furono gli Spagnoli per identificare coloro che avevano mantenuto un colore di pelle più chiaro rispetto ai Mori, evitando di sposarli e di mescolare il sangue. Su un braccio con la pelle chiara le vene di colore blu sono particolarmente evidenti rispetto a quelle coperte da una pelle scura. Essere nobili ed avere il sangue blu in passato voleva dire anche esporsi difficilmente ai raggi del sole perché le mansioni all'aria aperta riguardavano i servitori che si abbronzavano, mentre gli aristocratici mantenevano la pelle candida con vene blu ben in evidenza.
Infine c'è un'ipotesi medica per l'origine dell'espressione: i nobili spesso si sposavano tra consanguinei, per questioni di integrità di stirpe e patrimoni, generando dei figli malati di emofilia, una malattia ereditaria a causa della quale il sangue non coagula ed è di colore più scuro, la malattia inoltre è causa di possibili lividi ed ematomi appunto di colore blu sulla pelle.
L'origine di tale espressione non è certa ma di sicuro ha a che fare con la carnagione dei nobili: i primi a parlare di sangue blu furono gli Spagnoli per identificare coloro che avevano mantenuto un colore di pelle più chiaro rispetto ai Mori, evitando di sposarli e di mescolare il sangue. Su un braccio con la pelle chiara le vene di colore blu sono particolarmente evidenti rispetto a quelle coperte da una pelle scura. Essere nobili ed avere il sangue blu in passato voleva dire anche esporsi difficilmente ai raggi del sole perché le mansioni all'aria aperta riguardavano i servitori che si abbronzavano, mentre gli aristocratici mantenevano la pelle candida con vene blu ben in evidenza.
Infine c'è un'ipotesi medica per l'origine dell'espressione: i nobili spesso si sposavano tra consanguinei, per questioni di integrità di stirpe e patrimoni, generando dei figli malati di emofilia, una malattia ereditaria a causa della quale il sangue non coagula ed è di colore più scuro, la malattia inoltre è causa di possibili lividi ed ematomi appunto di colore blu sulla pelle.