Belle quattro parole
Modi di dire
L'idea di questa rubrica nasce dalla voglia di parlare di come parliamo ad Andria e dintorni, dal desiderio di seguire la storia della nostra città attraverso l'evoluzione di alcune parole, dalla velleità di dare dei consigli utili per comunicare meglio. Passeremo in rassegna tante espressioni di uso comune, accogliendo di buon grado i suggerimenti dei lettori curiosi o dubbiosi che vorranno seguirci. Le Quattro belle parole saranno anche quelle regalateci dai protagonisti della vita locale o dai personaggi più diversi di passaggio in città. Le parole che usiamo sono il canale con cui veicoliamo idee, sentimenti, intenzioni, adesioni, proteste e se «la parola è l'ombra dell'azione» e «molte parole non sono mai indizio di molta sapienza», allora hanno ragione gli andriesi che credono che l'importante sia che le parole siano quattro e soprattutto belle. Un anno fa abbiamo cominciato così. Da domenica 8 dicembre ritorna, per chi avesse il piacere o la curiosità di seguirci, Belle quattro parole con una nuova intenzione individuata dal sottotitolo Modi di dire: ruberò trenta secondi alle cose belle che i vostri occhi guardano e leggono di domenica per raccontarvi l'origine mitologica, popolare, il senso etimologico dei modi di dire di uso più comune, accogliendo come sempre spunti, suggerimenti, arricchimenti o rimbrotti di chi come noi ama la lingua italiana. Da sempre questa rubrica non ha alcuna velleità di sostituirsi alle migliori enciclopedie in uso, ma magari di veicolarne il contenuto in modo semplice ed agile, come da copione web.