Bambini per crescere
Quello che i bambini non sanno
Quanto il sapere dei figli dipende dal nostro essere genitori
sabato 9 novembre 2013
9.51
Spesso mi capita di ascoltare dialoghi tra genitori che esaltano con molta enfasi i risultati scolastici, i successi sportivi, l'elevata capacità di apprendimento e la naturale predisposizione ad imparare rapidamente qualunque concetto dei propri figli. Ma succede anche di osservare occhi smarriti e volti preoccupati di genitori che temono di avere bimbi non al passo coi tempi e non distinguibili per particolari meriti. Ma chi stabilisce cosa dovrebbe sapere un bambino, ad una determinata età? Le uniche certezze da far maturare, sin da subito nei più piccoli, non riguardano puramente la didattica, quanto lo sviluppo dell'individuo e della personalità.
Un bambino deve essere amato completamente, incondizionatamente e in qualunque momento; deve sapere quali sono i suoi diritti personali e avere la certezza che la sua famiglia li sosterrà sempre. Deve ridere spesso, nutrirsi di fantasia e ingenuità, abitare mondi magici e considerare se stesso un po' magico. Ha il diritto di sapere che non è mai un problema colorare cieli arancioni, disegnare cani con sei zampe e uomini volanti. Bisogna che sappia che creare collane di margherite, torte di sabbia e case per le fate, all'aria aperta, è encomiabile quanto fare gli esercizi di fonetica.
I genitori, invece, dovrebbero ricordare che il più bravo della classe non è sempre il più felice e che tutti i bambini hanno diritto ad un'infanzia semplice e spensierata. Occorre inoltre precisare che la velocità con cui si impara a leggere e a contare, non influisce sulla qualità dell'apprendimento. Sedersi con i propri figli e leggere insieme un buon libro, è l'unico modo per incrementare o produrre buoni risultati scolastici. I bambini per crescere hanno bisogno della nostra presenza, meritano di sapere che sono la nostra priorità e che amiamo stare con loro.
«I bambini assomigliano alle spugne. Assorbono tutto: il nervosismo, le cattive idee, le paure degli altri. Sembrano dimenticare, ma poi rispunta tutto dentro la cartella, o sotto le lenzuola, oppure davanti a un libro. I bambini vogliono essere ascoltati con gli occhi spalancati.» scrive Beatrice Allemagna nel meraviglioso libro Che cos'è un bambino, edito da Topipittori. Faremmo bene a ricordarcene, prima di ogni valutazione.
Un bambino deve essere amato completamente, incondizionatamente e in qualunque momento; deve sapere quali sono i suoi diritti personali e avere la certezza che la sua famiglia li sosterrà sempre. Deve ridere spesso, nutrirsi di fantasia e ingenuità, abitare mondi magici e considerare se stesso un po' magico. Ha il diritto di sapere che non è mai un problema colorare cieli arancioni, disegnare cani con sei zampe e uomini volanti. Bisogna che sappia che creare collane di margherite, torte di sabbia e case per le fate, all'aria aperta, è encomiabile quanto fare gli esercizi di fonetica.
I genitori, invece, dovrebbero ricordare che il più bravo della classe non è sempre il più felice e che tutti i bambini hanno diritto ad un'infanzia semplice e spensierata. Occorre inoltre precisare che la velocità con cui si impara a leggere e a contare, non influisce sulla qualità dell'apprendimento. Sedersi con i propri figli e leggere insieme un buon libro, è l'unico modo per incrementare o produrre buoni risultati scolastici. I bambini per crescere hanno bisogno della nostra presenza, meritano di sapere che sono la nostra priorità e che amiamo stare con loro.
«I bambini assomigliano alle spugne. Assorbono tutto: il nervosismo, le cattive idee, le paure degli altri. Sembrano dimenticare, ma poi rispunta tutto dentro la cartella, o sotto le lenzuola, oppure davanti a un libro. I bambini vogliono essere ascoltati con gli occhi spalancati.» scrive Beatrice Allemagna nel meraviglioso libro Che cos'è un bambino, edito da Topipittori. Faremmo bene a ricordarcene, prima di ogni valutazione.