Bambini per crescere
Mali minori
Repertorio tragicomico di piccole catastrofi infantili
sabato 14 giugno 2014
Si capisce quasi subito che il nuovo libro di Simone Lenzi è un delicato capolavoro. Lo si intuisce dalla copertina, disegnata da Chiara Carrer, nota illustratrice di libri per l'infanzia, su cui è raffigurato un tenero bimbetto con le gote arrossate, che stringe tra le mani un cono gelato che per colpa di un piccione non mangerà mai. Lo si percepisce dal titolo Mali minori, che contiene in sé come un contenimento, una riduzione, un impatto più lieve di quello che solitamente caratterizza il male, le cose brutte. Se ne acquisisce certezza leggendolo.
Trentatré racconti scritti con maestria e con poesia in cui si raccontano tutte quelle esperienze che non sono tragedie e non creano danni irreparabili. Sono mali minori che prima o poi smettono di far soffrire ma lasciano come un prurito dell'anima che ogni tanto riaffiora e dà fastidio. Sono i doni sbagliati di Natale, gli esiti di un'informazione parziale o difettosa, i piccoli accanimenti della sfortuna che assumono agli occhi di un bambino la valenza di un disastro. Sono quegli episodi in cui i piccoli assumono la consapevolezza di non corrispondere alle aspettative dei grandi o vengono a conoscenza di una sorta di inadeguatezza contro cui lotteranno per tutta la vita.
Ciò che colpisce di questo libro è la delicatezza della narrazione, la capacità di lasciare sospesa la tragica rivelazione, celata in ogni racconto, per dar spazio al lettore di poterla elaborare, assimilare, riconoscere e magari anche riderci su. Pur essendo un libro per adulti, racconta dei bambini che siamo stati e che ancora abitano la nostra anima. Fornisce anche un' interessante spunto per riflettere su come il nostro modo di agire e di parlare, possa mettere in discussione il senso stesso del mondo di un bambino.
Un libro meraviglioso di cui senza dubbio quest'estate non potrete fare a meno.
Trentatré racconti scritti con maestria e con poesia in cui si raccontano tutte quelle esperienze che non sono tragedie e non creano danni irreparabili. Sono mali minori che prima o poi smettono di far soffrire ma lasciano come un prurito dell'anima che ogni tanto riaffiora e dà fastidio. Sono i doni sbagliati di Natale, gli esiti di un'informazione parziale o difettosa, i piccoli accanimenti della sfortuna che assumono agli occhi di un bambino la valenza di un disastro. Sono quegli episodi in cui i piccoli assumono la consapevolezza di non corrispondere alle aspettative dei grandi o vengono a conoscenza di una sorta di inadeguatezza contro cui lotteranno per tutta la vita.
Ciò che colpisce di questo libro è la delicatezza della narrazione, la capacità di lasciare sospesa la tragica rivelazione, celata in ogni racconto, per dar spazio al lettore di poterla elaborare, assimilare, riconoscere e magari anche riderci su. Pur essendo un libro per adulti, racconta dei bambini che siamo stati e che ancora abitano la nostra anima. Fornisce anche un' interessante spunto per riflettere su come il nostro modo di agire e di parlare, possa mettere in discussione il senso stesso del mondo di un bambino.
Un libro meraviglioso di cui senza dubbio quest'estate non potrete fare a meno.