Bambini per crescere
L’importanza della lettura ad alta voce
Crescere bene con le storie
sabato 10 novembre 2012
La voce è il giocattolo più antico. Canti, nenie, filastrocche e poesie costituiscono la prima dimensione ludica con cui il bimbo viene in contatto.
Tutti noi abbiamo dei ricordi infantili legati alla voce della nostra mamma, del nostro papà e magari anche dei nostri nonni.
Alcuni adulti, chiudendo gli occhi e concentrandosi, riescono ancora a ricordare la voce della mamma che, quando erano piccoli, raccontava loro delle storie. La ricordano nitida, diversa dalla voce sbrigativa che sentivano durante tutto il giorno, una voce magica, capace di accarezzare e di creare l'atmosfera d'intimità e calore che serviva a crescere insieme. Non è un caso che, tra le storie della nostra infanzia, quelle che ci restano ancora oggi nel cuore, sono quelle ascoltate dalla voce di un adulto più ancora di quelle lette.
Negli ultimi anni è stata riscoperta e rivalutata la grande importanza della lettura ad alta voce. Leggere ad un bambino significa allietarlo e confortarlo con il piacere di una storia, significa donargli del tempo, entrare in relazione con lui e con il suo mondo; significa aiutarlo ad entrare in contatto con l'oggetto libro e gettare i primi semi per la nascita di un lettore adulto; significa insegnargli ad ascoltare, a prestare attenzione, offrirgli un universo di immagini e di storie che stimoleranno la sua fantasia migliorando i suoi tempi di attenzione e le sue capacità di elaborazione.
E' importante, quindi, che i bimbi inizino ad ascoltare storie sin da quando hanno pochi mesi di vita. Naturalmente libri belli e tempo disponibile non bastano, è necessario anche che l'adulto sia visibilmente appassionato e divertito dal libro che sta leggendo e che utilizzi un timbro di voce e un'intonazione adatti alla storia. Bisogna far in modo che si crei una situazione di assoluta intimità, di protezione, di piacere che induca il bimbo a voler ripetere l'esperienza.
«Le storie - diceva Lewis Carroll, autore di Alice nel paese delle meraviglie - sono doni d'amore. E come tutti i doni di questo tipo funzionano in due direzioni. Arricchiscono chi li fa più ancora di chi li riceve.[…]». Basta poco allora: tempo, entusiasmo, passione, voce e un buon libro. Prendiamo in braccio il nostro bimbo, abbracciamolo dolcemente, apriamo il libro e… comincia la storia!
Tutti noi abbiamo dei ricordi infantili legati alla voce della nostra mamma, del nostro papà e magari anche dei nostri nonni.
Alcuni adulti, chiudendo gli occhi e concentrandosi, riescono ancora a ricordare la voce della mamma che, quando erano piccoli, raccontava loro delle storie. La ricordano nitida, diversa dalla voce sbrigativa che sentivano durante tutto il giorno, una voce magica, capace di accarezzare e di creare l'atmosfera d'intimità e calore che serviva a crescere insieme. Non è un caso che, tra le storie della nostra infanzia, quelle che ci restano ancora oggi nel cuore, sono quelle ascoltate dalla voce di un adulto più ancora di quelle lette.
Negli ultimi anni è stata riscoperta e rivalutata la grande importanza della lettura ad alta voce. Leggere ad un bambino significa allietarlo e confortarlo con il piacere di una storia, significa donargli del tempo, entrare in relazione con lui e con il suo mondo; significa aiutarlo ad entrare in contatto con l'oggetto libro e gettare i primi semi per la nascita di un lettore adulto; significa insegnargli ad ascoltare, a prestare attenzione, offrirgli un universo di immagini e di storie che stimoleranno la sua fantasia migliorando i suoi tempi di attenzione e le sue capacità di elaborazione.
E' importante, quindi, che i bimbi inizino ad ascoltare storie sin da quando hanno pochi mesi di vita. Naturalmente libri belli e tempo disponibile non bastano, è necessario anche che l'adulto sia visibilmente appassionato e divertito dal libro che sta leggendo e che utilizzi un timbro di voce e un'intonazione adatti alla storia. Bisogna far in modo che si crei una situazione di assoluta intimità, di protezione, di piacere che induca il bimbo a voler ripetere l'esperienza.
«Le storie - diceva Lewis Carroll, autore di Alice nel paese delle meraviglie - sono doni d'amore. E come tutti i doni di questo tipo funzionano in due direzioni. Arricchiscono chi li fa più ancora di chi li riceve.[…]». Basta poco allora: tempo, entusiasmo, passione, voce e un buon libro. Prendiamo in braccio il nostro bimbo, abbracciamolo dolcemente, apriamo il libro e… comincia la storia!