Bambini per crescere
Il profumo delle viole che allontana i ragazzi dalla lettura
Cosa leggono gli adolescenti, quando leggono?
venerdì 28 dicembre 2012
21.25
Il libro di narrativa da leggere e riassumere durante le vacanze natalizie o estive viene sempre più vissuto dagli adolescenti come un atto di costrizione, piuttosto che come una piacevole evasione. L'adolescenza rappresenta una fase di transizione di particolare impegno, fase in cui il bambino diventa ragazzino e acquista una maggiore autonomia di comportamento, iniziando a condurre una vita sociale più articolata.
E' indispensabile considerare questi aspetti per capire quale ruolo possono avere i libri nell'età fra gli undici e i quattordici anni. La tendenza alla lettura in questa fascia d'età è piuttosto scarsa. Colpa degli adulti o dei ragazzi? Solitamente il libro per le vacanze viene scelto dai professori, in base a criteri che prediligono la letteratura tradizionale e quella impegnata a discapito di quella contemporanea, in continua evoluzione e forse più vicina al mondo degli adolescenti.
La maggior parte dei docenti frequenta poco le librerie e spesso non conosce l'attuale produzione editoriale, quindi preferisce consigliare titoli già letti e già noti. I genitori, d'altro canto, piuttosto che assumere un atteggiamento propositivo e dialogico con gli insegnanti, tendono ad eseguire alla lettera le indicazioni fornite, senza realmente rendersi conto di ciò che leggono i propri figli. Così mi capita di conoscere ragazzi a cui è stato vietato di andare al cinema a vedere Il bambino con il pigiama a righe, ma che hanno letto Il diario di Anna Frank, su consiglio dell'insegnante. Smettiamola di attribuire colpe solo ai ragazzi e ricordiamoci che loro non assorbono soltanto le idee ma, e soprattutto, gli esempi: in Italia soltanto il 24 per cento della popolazione acquista almeno un libro all' anno, il 76 per cento non legge. Da circa 10 anni, i testi consigliati sono sempre gli stessi, ma quante cose son cambiate in questi anni? Continuando di questo passo rischiamo di diventare anacronistici. L'ideale sarebbe costruire un circuito virtuoso in cui librai, genitori, professori e ragazzi discutono, si consultano e decidono insieme quali sono i titoli più interessanti.
Potrebbe essere un buon proposito per l'anno che verrà, che ne dite?
E' indispensabile considerare questi aspetti per capire quale ruolo possono avere i libri nell'età fra gli undici e i quattordici anni. La tendenza alla lettura in questa fascia d'età è piuttosto scarsa. Colpa degli adulti o dei ragazzi? Solitamente il libro per le vacanze viene scelto dai professori, in base a criteri che prediligono la letteratura tradizionale e quella impegnata a discapito di quella contemporanea, in continua evoluzione e forse più vicina al mondo degli adolescenti.
La maggior parte dei docenti frequenta poco le librerie e spesso non conosce l'attuale produzione editoriale, quindi preferisce consigliare titoli già letti e già noti. I genitori, d'altro canto, piuttosto che assumere un atteggiamento propositivo e dialogico con gli insegnanti, tendono ad eseguire alla lettera le indicazioni fornite, senza realmente rendersi conto di ciò che leggono i propri figli. Così mi capita di conoscere ragazzi a cui è stato vietato di andare al cinema a vedere Il bambino con il pigiama a righe, ma che hanno letto Il diario di Anna Frank, su consiglio dell'insegnante. Smettiamola di attribuire colpe solo ai ragazzi e ricordiamoci che loro non assorbono soltanto le idee ma, e soprattutto, gli esempi: in Italia soltanto il 24 per cento della popolazione acquista almeno un libro all' anno, il 76 per cento non legge. Da circa 10 anni, i testi consigliati sono sempre gli stessi, ma quante cose son cambiate in questi anni? Continuando di questo passo rischiamo di diventare anacronistici. L'ideale sarebbe costruire un circuito virtuoso in cui librai, genitori, professori e ragazzi discutono, si consultano e decidono insieme quali sono i titoli più interessanti.
Potrebbe essere un buon proposito per l'anno che verrà, che ne dite?