Bambini per crescere
Il coccodrillo che non amava l’acqua
La bellezza dei talenti nascosti
sabato 22 febbraio 2014
Qualche giorno fa, una mamma molto premurosa, mi raccontava, dispiaciuta, della totale avversione di suo figlio, sette anni, per il disegno. La maestra le aveva più volte fatto notare la totale incapacità del bambino di disegnare esseri viventi, di rispettare le proporzioni, di rendere le forme più armoniose. Era come se il suo alunno, durante tutta la scuola dell'infanzia, non avesse mai disegnato. Non possedeva le basi. La mamma rammaricata, e anche un tantino adirata, aveva sottoposto il figlio ad estenuanti pomeriggi di esercitazioni e, addirittura, l'aveva iscritto ad un corso di pittura, non possedendo lei stessa particolari doti artistiche. Alcuni mesi dopo, nonostante i notevoli sforzi e la smisurata pazienza, il bambino non era ancora riuscito a disegnare qualcosa che non facesse torcere il naso alla maestra: matite, colori e fogli erano diventati il suo peggiore incubo.
Sarebbe bello che questi adulti, dalle pretese facili e immediate, e questi bambini, sempre col timore di non essere all'altezza, leggessero insieme il libro di Gemma Merino, Il coccodrillo che non amava l'acqua, edito da Valentina edizioni. L'albo illustrato, dalle immagini simpatiche e delicate, racconta in maniera molto divertente, le avventure di un coccodrillo che proprio non voleva saperne di stare nell'acqua. La cosa che amava più fare era arrampicarsi sugli alberi. Senza i suoi fratelli con cui giocare, il coccodrillo si sentiva davvero molto solo così un bel giorno decise di comprarsi un bel salvagente rosso fiammante e di provare a fare un tuffo dal trampolino. Ma che disastro! Non riusciva a stare sott'acqua né tantomeno a giocare a palla, riteneva che l'acqua fosse troppo fredda e non gli consentisse di galleggiare. Ma una volta al piccolo coccodrillo venne un tremendo solletico al naso che diventò sempre più forte, fino a che dal suo muso non uscì un'enorme fiamma di fuoco. Il piccolo coccodrillo non amava l'acqua perché era un drago.
Chi di voi non conosce le tantissime qualità dei draghi? Diverse da quelle dei coccodrilli, ma altrettanto preziose.
Sarebbe bello che questi adulti, dalle pretese facili e immediate, e questi bambini, sempre col timore di non essere all'altezza, leggessero insieme il libro di Gemma Merino, Il coccodrillo che non amava l'acqua, edito da Valentina edizioni. L'albo illustrato, dalle immagini simpatiche e delicate, racconta in maniera molto divertente, le avventure di un coccodrillo che proprio non voleva saperne di stare nell'acqua. La cosa che amava più fare era arrampicarsi sugli alberi. Senza i suoi fratelli con cui giocare, il coccodrillo si sentiva davvero molto solo così un bel giorno decise di comprarsi un bel salvagente rosso fiammante e di provare a fare un tuffo dal trampolino. Ma che disastro! Non riusciva a stare sott'acqua né tantomeno a giocare a palla, riteneva che l'acqua fosse troppo fredda e non gli consentisse di galleggiare. Ma una volta al piccolo coccodrillo venne un tremendo solletico al naso che diventò sempre più forte, fino a che dal suo muso non uscì un'enorme fiamma di fuoco. Il piccolo coccodrillo non amava l'acqua perché era un drago.
Chi di voi non conosce le tantissime qualità dei draghi? Diverse da quelle dei coccodrilli, ma altrettanto preziose.