Bambini per crescere
Grazie maestra
Elogio di chi ci ha insegnato tanto
sabato 8 giugno 2013
Qualche giorno fa un bambino è andato in libreria, ha scelto un libro e ha scritto sulla prima pagina questa dedica: «Grazie per avermi accompagnato. Oggi sono migliore anche per merito tuo. Marco», poi si è fatto fare un bel pacco regalo colorato. Lo donerà alla sua maestra oggi, l'ultimo giorno di scuola. Quante cose ha imparato e quanti bei momenti hanno trascorso insieme.
La maestra, nel bene e nel male, ci lascia un ricordo per tutta la vita. Condivide con noi gran parte del tempo, ci insegna a leggere, a scrivere, a fare i calcoli. Le sue parole sono sagge, i suoi rimproveri ci rimangono impressi. La odiamo quando assegna tanti compiti, l'amiamo quando ci porta fuori in giardino. Ci piace molto quando è dolce e delicata, ci piace meno quando urla e ha l'aria rassegnata. Grazie ai suoi complimenti ci sentiamo più forti, il suo disprezzo ci rende tristi.
La scuola, per Marco, è diventata bella grazie a lei. Dentro la sua maestra ci sono i numeri, le tabelline, i fiumi, i monti, l'orologio, i cinque sensi, l'uomo primitivo e tante altre cose che durante gli anni sono confluite anche dentro di lui come se fossero due vasi comunicanti, trasmettendo il contenuto al contenitore in un continuo fluire di scambi. Se dovesse pensare ad un colore da associare a lei, penserebbe al giallo, il colore del sole, della luce e dell'allegria. Se pensasse ad una cosa da mangiare, la paragonerebbe ad una torta, fatta di tanti strati dolci e succulenti. Se gli chiedessero un verbo che la rappresenterebbe, lui direbbe mantenere: tenere per mano. Perché così si è sentito Marco in tutti questi anni, guidato, accompagnato, sostenuto dalla mano amica della sua maestra.
Da oggi diventerà la maestra di qualcun altro e magari a lui capiterà di rivederla, dopo un po' di tempo, per strada, al cinema, al mercato, al mare. Non gli sembrerà mai una signora come tutte le altre, sarà sempre la sua maestra speciale. Ben vengano maestre come questa. Grazie a loro ci saranno bambini come Marco, istruiti, educati e riconoscenti. Bambini migliori.
La maestra, nel bene e nel male, ci lascia un ricordo per tutta la vita. Condivide con noi gran parte del tempo, ci insegna a leggere, a scrivere, a fare i calcoli. Le sue parole sono sagge, i suoi rimproveri ci rimangono impressi. La odiamo quando assegna tanti compiti, l'amiamo quando ci porta fuori in giardino. Ci piace molto quando è dolce e delicata, ci piace meno quando urla e ha l'aria rassegnata. Grazie ai suoi complimenti ci sentiamo più forti, il suo disprezzo ci rende tristi.
La scuola, per Marco, è diventata bella grazie a lei. Dentro la sua maestra ci sono i numeri, le tabelline, i fiumi, i monti, l'orologio, i cinque sensi, l'uomo primitivo e tante altre cose che durante gli anni sono confluite anche dentro di lui come se fossero due vasi comunicanti, trasmettendo il contenuto al contenitore in un continuo fluire di scambi. Se dovesse pensare ad un colore da associare a lei, penserebbe al giallo, il colore del sole, della luce e dell'allegria. Se pensasse ad una cosa da mangiare, la paragonerebbe ad una torta, fatta di tanti strati dolci e succulenti. Se gli chiedessero un verbo che la rappresenterebbe, lui direbbe mantenere: tenere per mano. Perché così si è sentito Marco in tutti questi anni, guidato, accompagnato, sostenuto dalla mano amica della sua maestra.
Da oggi diventerà la maestra di qualcun altro e magari a lui capiterà di rivederla, dopo un po' di tempo, per strada, al cinema, al mercato, al mare. Non gli sembrerà mai una signora come tutte le altre, sarà sempre la sua maestra speciale. Ben vengano maestre come questa. Grazie a loro ci saranno bambini come Marco, istruiti, educati e riconoscenti. Bambini migliori.