Bambini per crescere
Di mamma ce n’è una sola
Storia di un legame che può renderci liberi
sabato 11 maggio 2013
8.42
Emanuela Nava, in uno dei suoi libri più belli Mamma nastrino, papà luna; racconta che esistono dei nastrini invisibili che tengono unite le mamme ai bambini e che permettono ai loro cuori di comunicare, anche quando si è lontani. Grazie a questo filo colorato e leggero la mamma sa tutto ciò che accade al figlio, partecipa alla sua gioia e al suo dolore, lo assiste quando è in difficoltà, sorride quando è fiera di lui ed è sempre presente nella sua vita, anche quando è a lavoro.
Ci sono mamme che hanno subito spezzato il nastrino, mamme che hanno intessuto un nastrino molto elaborato, ma corto. Mamme che, nonostante tutto, riescono a tenere il nastrino ben saldo, ma non teso. Mamme che, oltre a quel nastrino, ne hanno cuciti tanti altri, mamme che lo hanno allungato troppo, altre a cui quel nastrino ha dato troppe responsabilità. Mamme che vivono quel nastrino come l'unico motivo di gioia della loro vita.
A tutte loro dedico questa poesia di Kahlil Gibran, affinché non dimentichino mai di dare al loro nastrino la giusta trama e la giusta lunghezza, quelle che danno ai figli il dono più grande: la libertà.
I tuoi figli non sono figli tuoi. Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee.
Perché essi hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, ma non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell'avvenire dove a te non è dato entrare, neppure con il sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro ma non volere che somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l'arco che lancia i figli verso il domani.
Ci sono mamme che hanno subito spezzato il nastrino, mamme che hanno intessuto un nastrino molto elaborato, ma corto. Mamme che, nonostante tutto, riescono a tenere il nastrino ben saldo, ma non teso. Mamme che, oltre a quel nastrino, ne hanno cuciti tanti altri, mamme che lo hanno allungato troppo, altre a cui quel nastrino ha dato troppe responsabilità. Mamme che vivono quel nastrino come l'unico motivo di gioia della loro vita.
A tutte loro dedico questa poesia di Kahlil Gibran, affinché non dimentichino mai di dare al loro nastrino la giusta trama e la giusta lunghezza, quelle che danno ai figli il dono più grande: la libertà.
I tuoi figli non sono figli tuoi. Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore, ma non le tue idee.
Perché essi hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, ma non alla loro anima.
Perché la loro anima abita nella casa dell'avvenire dove a te non è dato entrare, neppure con il sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro ma non volere che somiglino a te.
Perché la vita non ritorna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l'arco che lancia i figli verso il domani.