Associazioni
Zapatos Rojos, installazione artistica contro il femminicidio
Il Gruppo Giovani 087 di Amnesty lancia il suo appello ad associazioni ed interessati. Lunedì 29 luglio il primo incontro introduttivo nella sede di Libera ad Andria
Andria - venerdì 26 luglio 2013
14.16
Lunedì 29 luglio alle ore 19.00, presso la sede di Libera "Renata Fonte" situata ad Andria in via Genova 10, il Gruppo Giovani Amnesty International 087 di Andria terrà un incontro introduttivo per la realizzazione del progetto artistico "Zapatos Rojos" (Scarpette Rosse), nato dall'idea dell'artista messicana Elina Chauvet. Sono invitate tutte le associazioni territoriali che posseggano tra le loro prerogative e finalità una particolare sensibilità nei confronti di temi di natura socioculturale.
"Zapatos Rojos" è un progetto d'arte pubblica dell'artista messicana Elina Chauvet che assume la forma di un'installazione composta da centinaia di paia di scarpe rosse da donna per dire basta alla violenza di genere. L'artista, Elina Chauvet, è testimone particolare della violenza di genere, e come lei coloro i quali vivono a Ciudad Juárez, città di frontiera nel nord del Messico, dove moltissime donne vengono stuprate dalle numerose gang criminali e centinaia assassinate e rapite sotto l'indifferenza del governo locale e federale, come denunciato dalle inchieste portate avanti dal 2001 da alcuni organismi internazionali. A Juárez, città che divora le sue figlie, è stato utilizzato per la prima volta il termine femminicidio ed è proprio nella città di Ciudad Juárez che l'installazione è stata realizzata per la prima volta, il 20 agosto 2009, con 33 paia di scarpe.
Lo scopo ultimo dell'installazione è dunque quello di concentrare l'attenzione dei media e dei Governi sull'emergenza del problema della violenza di genere, perché si agisca concretamente per porre fine a questo fenomeno.
"Zapatos Rojos" è un progetto d'arte pubblica dell'artista messicana Elina Chauvet che assume la forma di un'installazione composta da centinaia di paia di scarpe rosse da donna per dire basta alla violenza di genere. L'artista, Elina Chauvet, è testimone particolare della violenza di genere, e come lei coloro i quali vivono a Ciudad Juárez, città di frontiera nel nord del Messico, dove moltissime donne vengono stuprate dalle numerose gang criminali e centinaia assassinate e rapite sotto l'indifferenza del governo locale e federale, come denunciato dalle inchieste portate avanti dal 2001 da alcuni organismi internazionali. A Juárez, città che divora le sue figlie, è stato utilizzato per la prima volta il termine femminicidio ed è proprio nella città di Ciudad Juárez che l'installazione è stata realizzata per la prima volta, il 20 agosto 2009, con 33 paia di scarpe.
Lo scopo ultimo dell'installazione è dunque quello di concentrare l'attenzione dei media e dei Governi sull'emergenza del problema della violenza di genere, perché si agisca concretamente per porre fine a questo fenomeno.